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WALL STREET: COT Report non attendibile. Colpa delle Elezioni USA.
I dati del COT REPORT si riferiscono al giorno 8 novembre, e quindi i mercati non avevano ancora scoperto chi era il nuovo Presidente degli USA. Ecco spiegata la fase di stallo sul CFTC. [Guest post]
Cari amici, la settimana appena trascorsa passerà certamente alla storia della finanza come quella della doppia sorpresa. La prima, per me non del tutto inattesa, è stata la vittoria di Trump nelle elezioni presidenziali Usa; la seconda, ancor più inattesa, è stata invece la benevola reazione dei mercati all’elezione del tycoon di New York.
Lo scenario intermarket, in un contesto estremamente volatile, ha infatti immediatamente cercato di decodificare ed interpretare quali saranno i capisaldi di politica economica della nuova amministrazione Trump. In particolare, si pensa che Trump privilegerà una politica fiscale espansiva a discapito della politica monetaria accomodante perseguita in questi anni dall’amministrazione Obama. In pratica, ci si attende una maggiore spesa pubblica per investimenti nelle infrastrutture, nonchè una riduzione della pressione fiscale, in particolare sui redditi delle imprese. Dunque maggiore spesa e minori entrate, ergo maggior deficit e maggior debito da finanziare con emissione di nuova moneta o con nuovi bond. Il dollaro Usa si è comunque rivalutato di un ulteriore 2 %, e ciò fa pensare che il nuovo debito non sarà finanziato con nuova emissione di moneta, bensì con nuovi bond. Quest’ultima ipotesi trova peraltro conferma negli accadimenti immediati registratisi sul mercato obbligazionario. La prospettiva di un’ulteriore inondazione di titoli di debito ha infatti letteralmente fatto crollare i corsi degli stessi, con conseguente innalzamento dei rendimenti. Basti pensare che in soli 3 giorni i tassi sul decennale Usa sono cresciuti di 36 basic points, passando da quota 1,79 a quota 2,15 %. La prospettiva, o meglio la speranza, forse fatua, di una maggior crescita economica futura, è stata, dopo il primo momento di sconcerto, salutata con favore anche dai mercati azionari Usa. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, ossia l’S&P 500, chiude quest’incredibile settimana, con un roboante + 3,8 %.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati solo ieri sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 36.740
Large Traders : + 43.553
Small Traders : – 6.813
A fronte del trambusto prodottosi sull’intermarket, il mercato dei derivati azionari Usa risulta, invece, quasi in stallo. Si riconferma infatti la configurazione dominante negli ultimi 6 mesi. Rispetto alla scorsa ottava, si sono registrate solo minime variazioni nelle posizioni nette dei vari operatori, pari complessivamente a 2.181 contratti. In particolare, i Large Traders cedono 314 contratti long e contraggono leggermente la loro ancora ingente posizione Net Long. Gli Small Traders, invece, si mostrano ancora molto diffidenti, cedono infatti altri 1.867 contratti long e consolidano la loro prudente posizione di copertura, Net Short. I Commercial Traders, infine, acquistano l’intero lotto dei 2.181 contratti long, e riducono leggermente l’entità della loro posizione Net Short. Lo stallo delle posizioni è giustificato dalla circostanza che il Cot Report, pubblicato solo ieri sera, è relativo all’8 novembre, ossia al giorno di svolgimento delle elezioni Usa. Quindi gli operatori non né conoscevano ancora il risultato. E’ pertanto doveroso attendere il responso del prossimo Cot Report, che verrà pubblicato venerdì, per misurare compiutamente le reazioni dei diversi operatori all’elezione di Trump.
Vedremo se anche il mercato dei derivati azionari accoglierà con favore il nuovo inquilino della Casa Bianca, o se invece ci segnalerà una prospettiva diversa da quella evidenziatasi sinora sul mercato primario. Nell’attesa è consigliabile, a mio avviso, non lasciarsi andare completamente a facili entusiasmi, e conservare un atteggiamento operativo ancora prudente e cauto.
Futuro che si prospetta, quindi, ancora incerto, che cercherò, comunque, di tradare, con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, registra una performance annua ampiamente positiva, pari al + 12,60 %. Performance soddisfacente, realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 20,73 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra- performance del 33,33 %, superiore alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa. Dopo aver assunto un atteggiamento molto prudente, in attesa del responso delle elezioni Usa, questa settimana, preso parzialmente atto delle benevoli ed inattese reazioni dei mercati, ri-modifico l’assetto del mio portafoglio, innalzo cioè dal 50 al 70 % le mie posizioni long, e riduco dal 50 al 30 % le mie posizioni short, assumendo di fatto una moderata posizione Net long pari al 40 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading
Lukas