WALL STREET: mirino puntato sulle elezioni USA
Anche un problema sulla carta molto destabilizzante come Deutsche Bank, sembra non influenzare più di tanto il sentiment degli operatori che ormai è focalizzato sull’esito delle elezioni USA. E fino ad allora si sta col fiato sospeso, quasi in stand by. [Guest post]
Cari amici, nella settimana appena trascorsa, è apparso alquanto evidente che i mercati sono ormai entrati in una sorta di stand-by, in attesa di avere notizie più probanti e certe circa l’esito delle prossime elezioni presidenziali Usa, che potrebbero mutare molti degli attuali paradigmi economici.
Lo situazione di stallo è molto chiara ed evidente sull’intero scenario intermarket. Innanzitutto il dollar index risulta del tutto immobile rispetto alla precedente ottava. Permane pertanto lo squilibrio sul cambio USDYEN, oggi a quota 101, che potrà forse trovare una soluzione nel dopo voto Usa. Le commodities, invece, sono l’unico asset che mostra un sensibile apprezzamento ( + 1,2 % ), ma ciò non è ascrivibile a fenomeni strutturali bensì solo a speculazioni ed a speranze su un possibile accordo tra i paesi produttori di petrolio, teso a contenere gli esorbitanti livelli attuali di produzione. Quasi immobile anche il mercato obbligazionario. In particolare, i rendimenti sui bonds decennali Usa arretrano di 2 bps, e tornano a quota 1,60 %. Più marcato l’arretramento dei rendimenti sul bund tedesco, meno 4 bps, che restano su rendimenti sempre negativi ( – 0,12 % ). Evidentissimo lo stallo anche sul mercato azionario. In particolare, il nostro benchmark azionario mondiale, l’S&P 500, oggi a quota 2.168,27, risulta inferiore solo di 2,68 punti rispetto al livello di un mese addietro, e solo 5,33 punti inferiore al livello di due mesi orsono.
Ciò premesso, passo ad esaminare i nuovi dati del COT REPORT settimanale, pubblicati venerdì sera dalla CFTC (Commodity Futures Trading Commission), concernenti i valori aggregati dei Futures e delle Options su tutti gli indici azionari USA, che risultano essere i seguenti:
Commercial Traders : – 56.906
Large Traders : + 62.972
Small Traders : – 6.066
Si riconferma, quindi, la configurazione del mercato dei derivati azionari Usa in auge ormai da oltre 5 mesi. La situazione di stallo investe peraltro anche il mercato dei derivati azionari Usa. Rispetto alla precedente ottava, si sono infatti registrate solo modeste variazioni nelle posizioni dei vari operatori, pari a soli 1.727 contratti. In particolare, gli Small Traders, confermano e rafforzano la loro diffidenza verso il mercato azionario, cedono infatti l’intero lotto dei 1.727 contratti long, e ribadiscono la loro attuale posizione Net Short. I Large Traders, pur risultando non molto produttivi, acquistano invece altri 1.026 contratti long, e confermano la loro attuale e pingue posizione Net Long. I Commercial Traders, infine, si confermano ancora molto tranquilli, acquistano, infatti, solo 701 contratti long, e restano nella loro abituale posizione di copertura, Net Short. Dunque, una situazione di stallo anche sul mercato dei derivati azionari, perfettamente coerente con lo stallo visibile sull’intero scenario intermarket. Situazione che rischia di permanere per un altro mese, ossia sino alla data delle prossime elezioni presidenziali Usa, che potrebbe esser sbloccata prima solo da eventuali e chiari sondaggi sull’esito finale delle stesse. E’ peraltro ben noto che Wall Street tifa nettamente per la Clinton, ed una sua vittoria sarebbe salutata certamente con favore dai mercati. Se invece l’esito fosse favorevole per Trump è molto probabile che assisteremo ad un nuovo periodo di incertezza e turbolenza su tutti i mercati finanziari internazionali. L’esito è comunque, a mio avviso, davvero molto incerto, molto più di quanto si creda, e ciò giustifica l’incertezza attuale degli operatori, che aspettano di capire quale sia la direzione futura che assumerà la politica e l’economia del più importante Paese del mondo.
Futuro che si prospetta, quindi, ancora molto incerto, che cercherò, tuttavia, di tradare con il mio originale trading system, fondato sullo sfruttamento e sulla valorizzazione dell’effetto “LONG TERM MOMENTUM“, descritto negli studi e nelle ricerche dei professori Jegadeesh e Titman, ed illustrati nel mio sito http://longtermmomentum.wordpress.com/. Dopo quest’ultima settimana, il mio portafoglio, “ Azioni Italia – LTM “, per la prima volta nell’anno, registra una performance positiva, pari al + 1,61 %. Performance lievemente positiva, realizzata investendo solo sul listino di borsa italiano, che registra, a sua volta, una perdita annua, misurata dal Ftse All Share, pari al 22,39 %. Conseguita, pertanto, in un contesto di mercato molto avverso, una sovra-performance del 24 %, superiore anche alle nostre attese, che ci fornisce altre probanti conferme sulla bontà delle indicazioni operative derivanti dalle ricerche dei due noti professori Usa.
Coerentemente con la mia view d’ordine generale, questa settimana non muto l’assetto del mio portafoglio, costituito dall’80 % di posizioni long sul mercato italiano, coperte parzialmente dal 20 % di posizioni short, ossia da una posizione Net long, complessivamente pari al 60 % del mio portafoglio. Chi desiderasse approfondire e ricevere maggiori informazioni sul mio trading system e sulla composizione del portafoglio “ Azioni Italia – LTM “ può consultare, se vuole, direttamente il mio sito.
Vi ringrazio per la vostra stima e fiducia, ed auguro a TUTTI gli amici di Intermarketandmore buon trading.
Lukas