USA: RISCHIO GIAPPONE?

Scritto il alle 17:48 da Danilo DT

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I dati del pomeriggio non sono stati molto positivi. In attesa di ricevere i solidi dati sulle scorte di greggio settimanali, un rapido commento sul dato delle nuove case. Tanto per cambiare il dato è peggiore delle attese. Nuovamente un segno meno (-2.80%) e un numero di case pari a 588.000 vs 600.000 previste. Un’inezia direte voi. Ma la cosa che conta è che non arriva l’inversione di tendenza. Il mercato immobiliare non dà segni di ripresa.
E proprio stamattina ho avuto modo di leggere l’autorevole commento al mercato immobiliare dell’economista made in USA Paul Krugman. Per la cronaca, il suddetto economista è un “liberal” molto all’opposizione rispetto alla politica di Bush, e quindi molto critico nei confronti dell’attuale presidente degli USA:
Secondo il Prof. Krugman, il mercato immobiliare sarà in crisi fino al 2011, con un effetto negativo sulla ricchezza dell’economia USA pari a 7.000 miliardi di dollari (7.000.000.000.000 $ per la cronaca).
Una cifra astronomica che porterebbe la FED addirittura portare i tassi ai livelli nipponici. Che stia per nascere una nuova era per il mercato USA? Un rallentamento lungo con tassi di crescita bassissimi ed inflazione che tenderà ad azzerarsi come nel paese del Sol Levante?

KRUGMAN: crisi immobiliare  e non solo… 

La paura del Prof è quella che più volte abbiamo discusso su questo blog. Gli eccessi degli ultimi anni potrebbero portare ad un lungo periodo di consolidamento, necessario per “rimettere le cose in quadro”. Ribadisco, il problema immobiliare non è che la punta di un iceberg, al di sotto del quale ci sono storie e problematiche molto più complesse. Un uso sconsiderato degli strumenti speculativi, una sopravvalutazione degli immobili, una cattiva gestione del rischio da parte delle istituzioni finanziare (a partire dalle banche che negli USA, non dimentichiamolo; concedevano mutui con una certa allegrezza) e i grossi rischi che oggi possono portare ad uno storico “credit crunch”, il vero rischio target fianle di questa crisi, almeno secondo me. E, lo ribadisco per l’ennesima volta, se il problema fosse la recessione, ci riderei su un paio di volte. Qui la crisi è ben più seria e grave. Le uniche armi dell’amministrazione Bush restano 2, proprio come dicevamo in passato: le manovre sui tassi (con tutti i rischi che ne derivano) e il famoso pacchetto fiscale, che effettivamente potrebbe portare ad un Po’ di ossigeno. Resta una convinzione molto chiara per il Prof. Krugman: comunque vada, sarà un bel casino. E quindi permane il rischio di un ulteriore peggioramento della situazione…
Continuiamo a seguire il mercato, e quando l’ondata di acquisti scemerà, prepariamoci, potrebbe esserci un nuovo periodo di grosse difficoltà. Ma ora è presto per parlarne, seguiamo il trend e stiamo all’erta.
STAY TUNED!

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