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USA: crolla la fiducia. Ma il mercato lo ignora.
Non è certo facile misurare il polso della fiducia dei consumatori degli USA dopo lo “shutdown”. Gallup con il suo indicatore daily ha registrato “live” il crollo della fiducia dei consumatori.
Possiamo definirlo un “crollo”? Beh, direi che dal punto di vista emotivo, il segnale è veramente fortissimo e palesemente sottovalutato dal mercato (se non arriva una manovra correttiva del Governo USA). Siamo scesi in un amen a livelli di dicembre 2011 anche se sempre sopra il minimo della crisi del debito nell’estate del 2011.
Ora siamo a -34. Ma siamo solo all’inizio se non si trova un accordo rapidamente.
Ed i mercati continueranno a stare tranquilli, nell’indifferenza ignorando la realtà? (Ops…Wall Street mentre sto scrivendo, sta chiudendo a -1.20%)
Stay Tuned!
Danilo DT
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caro John quando affermi che son tutti nella stessa barca….
gli americani si stanno sparando nei piedi come in passato, impegnati a comprimere i prezzo dell’energia per mantenere vivo il sogno americano. Ed ecco la loro banca centrale insieme ai suoi bracci operativi agire come un super mega hedge fund globale
IO SPERO CHE NON SIANO COSI’ UNITI, NORDISTI ( USURAI e con poche fabbriche ormai delocalizzate) E SUDISTI ( TEXAS con petrolio ed armi e militari)
difficile vedere un collasso delle quotazione senza una palese recessione. Difficile vedere una recessione senza un aumento del prezzo del prezzo o un aumento dell’inflazione. Sinora il governo sussidia le compagnie energetiche americane con decine di miliardi l’anno per comprimere il prezzo di benzina e gas anche sotto il prezzo di costo. Esattamente come fanno gli indiani, ma mentre in molti sanno dei sussidi nel terzo mondo la gente pensa non esistano nel nostro. Poveri illusi. Per 30 anni il governo USA ha tenuto il prezzo del petrolio piantato a livelli irrisori, poi TAC ! come previsto da Marion King Hubbert la produzione USA iniziò a calare a inizio 70 e il controllo del prezzo del petrolio passò da un monopolio nazionale a uno straniero = mega recessione globale. Oggi appesi al sogno del tight oil e dello shale gas venduto sotto costo, gli americani si stanno sparando nei piedi come in passato, impegnati a comprimere i prezzo dell’energia per mantenere vivo il sogno americano. Ed ecco la loro banca centrale insieme ai suoi bracci operativi agire come un super mega hedge fund globale impegnato a dislocare i prezzo di tutto ciò che è necessario/imperativo per fornire a Jimmy e Jack un altro pasto gratis. Non ha funzionato prima quando erano i soli, non funzionerà ora che ci sono altri 7 miliardi di commensali.