LA FIDUCIA NON E’ DI CASA
Con un banale giochino di parole ho sintetizzato alcune delle problematiche affiorate ieri (nate però diversi mesi fa).
I dati sulla fiducia dei consumatori, come temuto, sono stati molto negativi, e l’indice S&P Case Shiller è crollato di un ulteriore 10.7% nel mese di gennaio.
Segno che la fine della crisi non è alle porte. E tanto per rincarare la dose, Goldman Sachs spara le sue previsioni che non si allontanano poi tanto dalle supposizioni fatte qui sul blog in passato. E il messaggio è chiaro: le svalutazioni continueranno.
S&P Case Shiller
Partiamo proprio da questo indice sull’immobiliare USA: testimonia la perdita di valore medio delle abitazioni residenziali negli USA E nel frattempo i pignoramenti continuano ad aumentare. Tutto questo sta a dirci una cosa molto chiara: la fine della crisi immobiliare non è assolutamente arrivata. E quindi, visto che io penso che sin quando la crisi immobiliare avrà trovato il suo “bottom”, il mercato rimarrà debole e quindi..avremo modo di avere ulteriori brutte sorprese sui mercati finanziari.
Fiducia dei Consumatori
Secondo dato negativo: fiducia dei consumatori. Ne parlavo proprio ieri e i dati hanno confermato le previsioni. Mr. Smith è proprio mal messo. Ormai siamo ai minimi da 5 anni e non c’è segno di inversione. Per fare un paragone (e per rendere l’idea) la fiducia è pari a quando gli USA hanno invaso l’Iraq. Ma c’è di più. Il sotto indice sulle aspettative economiche è letteralmente sprofondato oltre ogni previsione, piombando ai minimi degli ultimi 35 anni (apperò…). La crisi si fa sentire sempre di più, con redditi e posti di lavoro sotto pressione.
Subprime: continuano le svalutazioni
Terzo dato negativo: assolutamente previsto. Continua la corsa alla svalutazione. E in piena fase di globalizzazione, va a colpire la lontana Cina. Icbc e Boc (Industrial & Commercial Bank of China e Bank of China) hanno svalutato per complessivi 6.23 miliardi di dollari. E state pur certi che non è finita qui: GS (Goldman Sachs) va a confermare le previsioni più volte scritte su questo blog (diminuendo un pochino gli importi), prevedendo una crisi che sarà pari a 460 miliardi di dollari. Ovvero circa 4 (ripeto, quattro) volte le svalutazioni finora effettuate.
Quindi, ribadisco, aspettiamoci ancora delle sorpresine, ma non solo negli USA. Come potete vedere , tutto il mondo è paese, e come hanno svalutato in Cina così svaluteranno le banche europee che agli occhi dei più, risultano quasi illibate.