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US Treasury: i rischi di un eccesso di offerta sul mercato a causa del tapering

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

Il tapering è stato senza dubbio il tormentone di questo ultimo trimestre. Quando inizia il tapering? E per che importo? E quanto dura?
Domande a cui nessuno può dare risposta se non la FED stessa che si appresta a dover sostenere la sfida nella sfida. già questa sera il buon Bernanke, potrebbe illuminarci con qualche novità. E’ il giorno del Beige Book e quindi quale occasione migliore per annunciare una qualche novità?

Se infatti il quantitative easing è stata una scommessa che per certi versi ha “imprigionato “ la FED in un’economia troppo pilotata dalla finanza, l’exit strategy (alias disintossicazione del sistema dalla liquidità immessa) rappresenta la parte più difficile.
Troppo facile dare la droga ad un mercato che non aspettava altro. Ora occorre togliere le sostanze dopanti, anche se in modo progressivo, sempre cercando di far reggere l’economia sulle proprie gambe.
Tapering significa diminuire gli acquisti di titoli governativi e MBS. Eccovi il bilancio FED diviso per asset.

La quantità di MBS (ovviamente) e di governativi è lievitato a livelli siderali. I treasury a breve pesano pochissimo, come molto poco pesano gli altri finanziamenti al mercato.
Ma è impressionante quanti Treasury abbia in pancia la FED.

“I due più grandi acquirenti della US treasury sono la FED e le banche centrali estere. La FED sta ancora acquistando circa l’80% di tutte le emissioni obbligazionarie e circa il 60% di tutte le emissioni a 10 anni. “(Goldman Sachs).

Quindi la FED è un “buyer” di importanza siderale, tanto che la stessa banca centrale è diventata praticamente un sottoscrittore di bond indispensabile che oggi, ha in pancia, pensate un po’ un terzo, ovvero il 33%, dell’intero debito pubblico USA.

La domanda che ci poniamo è molto semplice. Se parte il tapering, che progressivamente porterà all’azzeramento di quel famoso 85 miliardi di acquisti mensili, chi sostituirà la FED negli acquisti?
Altre banche centrali? Di certo non gli asiatici, che stanno diversificando, di certo non gli europei che hanno i loro bei problemi.
E quali saranno gli effetti sui mercati obbligazionari di questo scenario? La logica fa pensare ad un eccesso di offerta e quindi…motivo in più per non dimentarci che anche il mercato obbligazionario NON garantisce una bassa volatilità, rendimenti certi e porto sicuro dalle crisi dei mercati.

STAY TUNED!

Danilo DT

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14 commenti Commenta
daino
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 10:34

ok, la fed prima o poi deve ridurre questo piano di acquisti (qe) ma nello stesso tempo non vuole un rialzo dei tassi. Il piano base è convincere il mercato a parole che una riduzione del qe non deve legarsi ad un movimento sui tassi in quanto questi resteranno bassi per un lungo periodo di tempo.
Tuttavia, come ci dice dream, c’è il rischio che un eccesso di offerta comporti cmq un rialzo dei tassi indipendentemente dalle aspettative.
Quale sarà il loro piano per risolvere il problema?

gremlin
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 10:42

bellissimo pezzo divulgativo !!!

io sono più tranchant nelle conclusioni e avrei messo dei grassetti multicolor per sottolineare le conseguenze dell’investimento obbligazionario
1. i bond se si tengono fino a scadenza, se l’emittente non fa default e se non si ha bisogno di liquidare prima della scadenza vanno bene per parcheggiare liquidità e non per fare rendimento reale positivo
2. gli etf sono una trappola mortale
3. i fondi vanno selezionati con GRANDISSIMA cura e i suggerimenti migliori arrivano da consulenti senza conflitti di interesse e ovviamente competenti
4. qualunque prodotto finanziario proposto dalle assicurazioni è peggio degli etf
5. i fondi pensione aperti, organizzati e gestiti come è dato di vedere, sono un’altra scommessa e trappola mortale che purtroppo produrrà i suoi effetti devastanti sul lungo periodo

certo che ad essere capaci di fare hedging puoi investire soldi in qualsiasi asset perdente (ma alle assicurazioni non date mai una lira, le assicurazioni servono solo per assicurare i rischi e non per girare a voi il rendimento dei vostri investimenti che incautamente gli avete affidato)

gremlin
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 10:53

daino,

la divergenza fra rendimenti spot e fed fund rate mi sembra colossale e dura da mesi
bernanke aveva sottovaluto le conseguenze della sua primissima dichiarazione sul tapering
il problema l’ha parzialmente risolto negando di fatto le sue affermazioni precedenti
i problemi nell’era della finanza creativa e distruttiva spesso si pensa di risolverli anche solo con delle chiacchiere
è per questo che in mancanza di una revisione strutturale dell’american dream e di nuove regole sulla speculazione il futuro percepito non può essere tranquillizzante

zanella51
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 11:53

io sono invece convinto che continueranno a stampare all’infinito finchè tutto non crollerà
se bloccano le rotative, come dice bene Danilo, c’è un reale rischio di un generale aumento dei tassi d’interesse con tutti i problemi che ciò comporterà.
sono in una trappola infernale.
sono d’accordo con Gremlin bisogna fare una radicale riforma del modello capitalistico che ha fallito su tutti i fronti creando fortissime disparità e conseguenze nefaste sull’ambiente

christiancm
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 13:51

Il problema potrebbe sorgere una volta che tutti i progressivi QE portati avanti dalle Banche Centrali perdessero sostanziale efficacia nel mantenere i tassi di riferimento “bassi” (in linea con quanto accaduto probabilmente in maggio-giugno). In modo indipendente dalla volontà e dalle azioni delle Banche Centrali, i tassi dei titoli di debito salirebbero. Questo accadrebbe perché i mercati potrebbero cominciare a ritenere opportuno un “premio per il rischio” progressivamente crescente, legato proprio alle dimensioni e all’inefficacia dei progressivi QE. Questi ultimi diverrebbero così “eccessivi” nel momento in cui il premio per il rischio QE assumesse un valore positivo. Il “premio” potrebbe essere richiesto valutando il fatto che, durante il susseguirsi delle operazioni di quantitative easing, montagne di debito si stanno spensieratamente accumulando. Perché mai non si dovrebbe “pagare” questo accumulo? Più i debiti aumentano più il rischio d’insostenibilità degli stessi cresce. Dovrebbe poi sempre valere l’assunto che “più mi indebito e più pago per farlo”. Anche la presenza di un prenditore di ultima istanza, a un certo punto, potrebbe risultare ininfluente se lo stesso perdesse credibilità. Si instaurerebbe così un circolo vizioso fra QE “eccessivi” e debiti “insostenibili” nel senso che l’inefficacia manifesta dei QE, causata anche dalla constatazione della formazione di masse debitorie monster, alimenterebbe ulteriormente i dubbi sulla sostenibilità delle stesse masse. A quel punto i tassi dei titoli di debito (monster) salirebbero nel breve termine ma in modo assai incontrollato, indipendentemente dall’andamento sia dell’inflazione sia della crescita. Tutto si gioca sul filo delle aspettative e della credibilità ma anche della percezione degli “eccessi”… della realtà.

paolo41
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 15:57

christiancm@finanza,

la situazione è, a mio avviso, ancora più esplosiva perché c’è, come ha giustamente fatto notare Danilo, un’enorme quantità di mortgage backed Securities facilmente riconducibili ai titoli tossici del periodo post-Lehman. Non ci è dato di sapere a che prezzo sono stati acquistati e da quali garanzie siano coperti, così come è altrettanto plausibile dedurre che il valore nominale attuale dei treasuries in portafoglio non è certo quello di quando sono stati comprati con i rendimenti che giravano a 1,7.
Il buon senso direbbe che il tapering, anche se sviluppato su una lunga fase temporale, è ormai una necessità a cui difficilmente la Fed potrà esimersi.

idleproc
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 16:35

Scusate, altra domanda da signora Maria:
Cina e Giappone con cosa pagano le obbligazioni US?

kry
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 16:58

idleproc@finanza,

Con le esportazioni. ( Stanno tornando al baratto )

marco1964
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 17:21

Una semplice considerazione: da maggio-giugno ad adesso il rendimento del decennale USA è salito da 1,65/70 a 2,75/80 con un punta del 3%. Nello stesso periodo lo spread Treasury/Bund è salito da circa 40-50 a oltre 100 bp mente per esempio quello BTP/Bund scendeva di 30-40 bp. Quindi già ora, anche senza tapering, l’obiettivo della FED di tassi bassi sta venendo messo in dubbio e, in altri termini, gli 85 MLD$/mese di acquisti non sono neanche più sufficienti per far fronte alla pressione in vendita dei decennali. Questo certo avverrà per una parziale ma ormai consolidata ripresa economica ma forse anche perchè questa caterva di debito che il governo USA ha fatto (se non sbaglio 7/8 Bilioni in 6 anni) qualche dubbio di solvibilità lo crea. A questo punto, se quasi nessuno acquista treasury a questi tassi, quanto è plausibile che la FED inizi davvero a disimpegnarsi? Il fatto che i tassi a breve rimangano bassi a lungo, niente significa per il livello dei tassi lunghi che sono legati a crescita, aspettative di inflazione e rischiosità.

Scritto il 4 Dicembre 2013 at 18:32

marco1964@finanza,

…esatto…

bergasim
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 18:39

marco1964@finanza,

Ma perché quando non c’è il QE la curva scende, chi li compra i tbond? vediamo che se l’sp500 si schianta modello 2008 i bond qualcuno li compra.

gainhunter
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 20:43

E cosa potrebbe succedere se la Fed venisse nazionalizzata? (ipotesi fantascientifica)
Giusto per capire, se la Fed possiede buona parte del debito USA, e la Fed “stampa” dollari per comprare il debito USA, e gli USA aumentano il debito, nel momento in cui la Fed venisse “accorpata” nello stato il debito governativo in pancia alla Fed potrebbe essere annullato, e di fatto sarebbe come se a stampare fosse stato lo stato, quindi dovremmo aspettarci un crollo del dollaro, cosa che però potrebbe non avvenire, come non sta avvenendo ora, per la correlazione dollaro/potenza militare. Mi sfugge qualcosa? Pareri?

paolo41
Scritto il 4 Dicembre 2013 at 20:59

gainhunter,

christiancm@finanza,

ipotesi giustamente fantascientifica, così come vedo che verranno messi i paletti ad una possibile evoluzione descritta da Christian. Bernanke e la Yellen non sono sprovveduti e sono perfettamente consapevoli che la situazione ha raggiunto un limite. Finora hanno provato a tamponare la situazione con le dichiarazioni verbali, da domani saranno costretti ad operare, pur con gradualità, con i fatti.
Casomai vedo più in difficoltà Draghi e la BCE, combattuta fra una tetragona Germania e la necessità di trovare il modo di diminuire i disequilibri con i paesi periferici, perché, diciamolo sinceramente ormai Draghi, al di là delle dichiarazioni, ha più poche armi in mano e comunque quelle che ha sono spuntate…….

gainhunter
Scritto il 5 Dicembre 2013 at 07:55

paolo41,

Giusto. Era solo per capire il meccanismo, perchè a me sembra un contorto giro contabile con soggetti diversi (e quindi profitti/debiti diversi).

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