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UNO contro TUTTI: momento decisivo per la Trumponomics
Momento clou per gli USA e la politica di Donald Trump, che dovrà confrontarsi con il Congresso su diverse tematiche.
Infatti il grande problema per il presidente USA è che le sue politiche continuano a non riuscire ad avanzare, sopratutto a causa della forte opposizione dei repubblicani. Quindi, capite che ritrovarsi con un presidente repubblicano che subisce l’ostruzionismo dei suoi stessi compagni di partito, beh, questo può rappresentare un problema.
Sta infatti nascendo secondo me una sorta di “Uno contro tutti“, o se preferite un One Man Show che rischia di non finire bene. Ed è proprio questo che il mercato inizia a temere. Ma nota bene, INIZIA a temere perchè al momento non si percepisce una vera inversione di tendenza. Ormai il mercato è assuefatto ai rischi e quasi non se ne cura, confidando sul fatto che, come già è successo in passato, tutto si risolverà con un nulla di fatto.
Questa massima confidenza potrebbe diventare un problema e di questo ho parlato la settimana scorsa.
Ma ormai questo è il mercato. Prendere o lasciare.
Intanto un dato di fatto. Al momento il confronto Trump-Congresso ha visto il neo presidente USA sempre perdente: la riforma del sistema sanitario è fallita, il muslim ban è stato bloccato due volte consecutive da un tribunale, i suoi ordini esecutivi hanno aumentato le tensioni, soprattutto quelli sui temi ambientali.
(…) E Trump non si attende tempi migliori. Il Congresso ha già aspramente criticato la sua proposta di budget, ma soprattutto i finanziamenti per l’esercito e il muro lungo il confine con il Messico potrebbero spingere Capitolo Hill a far saltare la legge finanziaria di Trump, lasciando il governo senza fondi alla fine di aprile. Tutte queste tensioni hanno portato Trump a essere uno dei presidenti americani con il minor sostegno dei cittadini dai tempi di Harry Truman: l’approvazione è al 41,3%. Il Washington Post sottolinea come per un uomo abituato a vincere la situazione sia molto tesa: Trump sta cercando di capire con i suoi cosa sia andato storto e allo stesso tempo sta spingendo il suo team a discutere con il Congresso per approvare il prima possibile i suoi piani sulle tasse e sulle infrastrutture. (…) (Source)
Sono finiti i tempi dell’Uno per tutti, tutti per Uno, anche se le intenzioni sarebbero quelle di voler tornare a far grande l’America (America first). Ma forse è il metodo che è sbagliato. Il problema però è che il mercato ormai ha digerito e scontato la Trumponomics. Eventuali cambi di programma comporteranno, per forza, dei “ricalcoli” che teoricamente dovrebbero cambiare un po’ le carte in tavola e rivedere target e prospettive dei vari indici. Bzzzz bzzzz… Dite che tanto il mercato è taroccato? Beh, di certo la liquidità presente influisce e non poco. Ma ricordiamo sempre che i flussi finanziari possono muoversi anche con una certa rapidità, anche se al momento l’equity USA sembra protetto da uno scudo inscalfibile. Al momento.
Donald Trump ha incontrato alla Casa Bianca le associazioni manufatturiere americane, in seguito agli ordini esecutivi firmati nelle ultime ore che impongono dazi doganali maggiorati, tra gli altri, ai Paesi europei compresa l’Italia. “Investiremo miliardi di dollari nelle imprese manifatturiere americane – ha affermato Trump – e alzeremo i dazi doganali, così da mantenere i posti di lavoro in America. Grazie a questi ordini esecutivi il 93% delle aziende americane avrà un grande futuro”. Agenzia Vista/Alexander Jakhnagiev – Agi
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Ottimo articolo Boss. In effetti stiamo dando molte cose per scontate. Trump sta facendo esattamente quello che aveva promesso e per cui è stato votato. Il problema è che all’atto pratico molte di quelle azioni promesse che sembravano portare solo cose positive ,stanno rivelando l’altra faccia della medaglia e qualcuno sta cominciando ad esclamare…”ohibo!…non ci avevo pensato” Dipenderà molto da quanti ohibo verranno pronunciati e dal tono. Anche in USA il Poppolo è ballerino, ed un passo falso che alzi un polverone,potrebbe rivelarsi molto pericoloso e destabilizzante..ll Clima, una forte reazione cinese, un repentino riavvicinamento dell ‘Europa a Putin che disfi e crei alleanze,potrebbero essere tutte buone motivazioni per portare il Nostro a quell’impeachement che come un gufo gli si è posato sulla spalla Ed allora il Circo dovrebbe smontare le tende per andare a farsi un nuovo tour.Di certo un’altra ghiotta prospettiva per i trader,ma ho paura che prima o poi qualcuno potrebbe schiacciare il bottone sbagliato.
Ciao Ottofranz.
“Futuro incerto, felicità a momenti” recitava Tonino Carotone. Vedremo cosa vorrà regalarci ancora il futuro
O il Presidente fa ciò che vuole l’America o … via il Presidente.