in caricamento ...
TITOLI DI STATO: BTP E CCT IN CRISI?
Tra le tante cose che sono successe in questi giorni, ha sicuramente fatto notizia ciò che è successo ai Titoli di Stato italiani, una situazione che per certi versi ha portato preoccupazione agli operatori dei mercati e anche ai risparmiatori. Per dirla in modo molto pratico, abbiamo assistito ad una violenta discesa dei CCT (quasi tornati al loro valore nominale, cose che non si vedevano da anni…) e ad un allargamento degli spreads fra i titoli governativi italiani a tasso fisso (alias i BTP) e i titoli di stato tedeschi, vero e proprio benchmark per l’area Euro (il famoso Bund di cui ho parlato spesso in post passati).
C’è da preoccuparsi?
Analisi degli spreads
Se guardiamo il grafico qui a fianco, possiamo notare che tra il titolo trentennale italiano e quello tedesco a 30 anni, ci sono circa 58 bp (centesimi) di differenza. Un’enormità? Beh, insomma… Non dimentichiamo che tra i 2 titoli c’è sempre stata una certa differenza di prezzo, dovuta sia al fatto che il Bund è molto più “sicuro” (AAA) ed è il “benchmark”, quindi è il titolo di riferimento dell’area BCE. Come era la stessa curva un anno fa? Era profondamente diversa? Beh, questo non lo possiamo assolutamente dire. Anche qui c’è un premio evidente per il Bund e quindi non possiamo parlare di una situazione “rivoluzionaria” bensi di un peggioramento di uno scenario già ben conosciuto. Primo elemento che deve suonare come rassicurante.
Vi propongo anche questo secondo grafico, che rappresenta lo spread BTP-Bund un anno fa, con un particolare riferimento alla scadenza trentennale.
Ma non è tutto. La situazione dei nostri titoli governativi non è isolata. Ha coinvolto la “Compagnia Mediterraneo” (e quindi anche Grecia e Portogallo per intenderci), e, UDITE UDITE, ha interessato anche un colosso come la Francia, che mi risulta un po’ meglio messa di noi a livello di conti economici. Altro punto a favore della serenità.
Tiriamo le somme
Le cause vere sono abbastanza ignote. Vi illustro secondo me cosa ha influito particolarmente a questo scenario:
a) Sicuramente ci può stare una situazione di allargamento di spreads tra obbligazioni con rating diversi, in virtù di una consistente fuga dal rischio.
b) Sicuramente si può anche parlare di “effetto contagio” di questi titoli di Stato dal mondo corporate con rating paritetico.
c) O ancora si può anche dire che i CCT, con indicizzazione non legate all’Euribor, siano oggi meno interessanti di altre emissioni a tasso variabile.
d) Però ci sono stati anche dei chiari problemi di liquidità sui mercati obbligazionari. E vi dirò di più…
e) Potrebbe anche esser che qualche grosso investitore sia stato costretto a vendere alcuni titoli in portafoglio per creare liquidità, a causa di una difficoltà improvvisa. Volete un esempio? Un hedge fund in crisi costretto a liquidare rapidamente posizioni. Getta sul mercato una valanga di obbligazioni dell’area Euro ma emesse da Stati più redditizi, e il mercato non riesce a digerire il boccone.
Ecco anche spiegato il crollo dei CCT. Vi do un parere personale. Questa situazione è destinata a rientrare, e quindi, secondo me, non è il caso di fare del terrorismo psicologico.
Volete esser sicuri al 100%? Temete in un default dell’Italia? Oppure di un’uscita del Bel Paese dall’area Euro? Bene, vendere i vostri Titoli di Stato Made in Italy e compratevi delle Obbligazioni BEI. Almeno così sarete sereni al 1000%. Anche se di sicuro, come si sa, c’è solo la morte. Ma avere in portafoglio dei BTP, sia ben chiaro, non è come morire….Questo secondo me! Poi se volete, posso approfondire…
STAY TUNED!
DT