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Tassi: qui si vede la crisi del mercato
La mossa decisa questa settimana dalla FED ha sicuramente avuto un impatto notevole sia sui mercati finanziari che sulle future tendenze dei tassi di interesse. La Fed ha ridotto il tasso di interesse USA di 50pb (come sanno anche i muri…) con l’obiettivo di sostenere l’economia dopo la crisi che ha investito il comparto immobiliare e la conseguente turbolenza del mercato finanziario. Addirittura a questo punto , il mercato si aspetta un ulteriore taglio di 50bp entro la fine dell’anno. E l’inflazione? Tutto sotto controllo? Al momento pare di si, ma lo scenario potrebbe cambiare, obbligando la FED a modificare la strategia.
Strategia della BCE: diversa da quella della FED
La BCE nel frattempo ha riconosciuto che l’attuale incertezza sui mercati rende necessarie nuove informazioni per stabilire il corso di una politica monetaria che resta tuttora “tendenzialmente accomodante”. I rischi per i prezzi sono sempre sbilanciati verso un’accelerazione, ma la volatilità dei mercati e il riapprezzamento dei rischi che ha avuto luogo nelle ultime settimane hanno generato una fase di estrema incertezza in cui è ancora presto per valutare l’impatto sull’economia reale. Non posso escludere (e qui mi aspetto le critiche di tutti) un ulteriore aumento dei tassi in area Euro di 25 bp solo a condizione che l’incertezza che pesa sui mercati verrà superata, altrimenti lo scenario di una stabilità dei tassi è l’opzione più plausibile (opzione che tuttora il mercato sconta). Inoltre c’è il fattore cambio. Non dimentichiamo che il rafforzamento dell’Euro (e il crollo del dollaro) hanno quasi avuto l’effetto di una manovrino restrittiva. Dove voglio andare a parare con questo discorso?
I tassi convergono
Il taglio dei Fed Fund ha portato i mercati obbligazionari governativi USA a perdere marcatamente terreno e ad incrementare l’inclinazione tra il differenziale 2-10Y ( quindi la curva si è un po’ impennata). E quindi, per certi versi, possiamo dire che pian piano il differenziale dei tassi, che era favorevole all’area Dollaro, sta tornando in equilibrio e questa differenza si sta neutralizzando. Però, se andiamo ad analizzare la curva dei tassi, vediamo che è quanto mai curiosa e fotografa perfettamente la situazione del mercato.
Zig zag: il mercato è dissestato
Sia la curva arancio(USD) che la curva rossa (EUR) salgono rapidamente nel breve periodo (a causa della crisi di liquidità del sistema bancario i tassi a breve sono lievitati), per poi ridimensionarsi e tornare a scendere fino a 2-3 anni per poi tornare a salire. Per cominciare possiamo dire che la curva Euro è un po’ più piatta rispetto a quella USA (a causa della politica monetaria che al momento propende per una stabilità). Ma la cosa interessante è che entrambe le curve non sono propriamente curve…. Questo andamento a zig zag è sicuramente anomalo. Tant’è che in area Euro investire il denaro a 3 mesi o a 10 anni….rende lo stesso. Vi sembra normale? E negli USA la situazione è simile (vedete la linea azzurra?).
Tutto questo è anomalo. E se devo essere sincero, non mi piace per niente. E’ sintomo di una situazione sui mercati finanziari che è dissestata e che deve essere sistemata. Vedremo come e se questa sistemazione avverrà. E state pur certi che l’equity non ne rimarrà indenne…