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Crisi infinita di liquidità
Signori si continua. Le banche centrali non interrompono il loro “trend” (per usare un gergo molto comune nell’analisi tecnica) ed insistono nel versare sul mercato una valanga di liquidità. La FED ha aggiunto 38 miliardi di liquidità, ovvero come all’apice della crisi dei subprime. Questo che vuol dire? Chiunque pensasse che la crisi ormai fosse alle spalle, ha avuto la chiara conferma che NON è così. E se si guarda la BCE non si può dire diversamente. Iniezione di liquidità stavolta pari a 3.9 miliardi di € al 5%. A chi hanno dato i soldi? Ad una banca o a più banche? Non si sa. Ovviamente c’è chi teme che una grossa banca rischi di dare il giro. L’unica cosa che si sa è che il sistema è sempre malato e questa cura (ricordate il post “La grande cura”?) potrebbe essere non sufficiente. Prima di aspettare nuove mosse della FED, come scrivevo ieri in un commento, bisognerà aspettare il 30 ottobre, ovvero il prossimo FOMC.
Merril Lynch e l’Euribor
E oggi è il turno di Merrill Lynch. C’è chi parla di un forte rallentamento degli utili (chissà se anche in questo caso la Fas 159 avrà un enorme effetto benefico sui conti aziendali…). Sarà un altro segnale per poter valutare gli effetti di una crisi che il mercato sta oggettivamente sottovalutando. Gli spreads obbligazionari si allargano, l’Euribor a 3 mesi ed il denaro a breve termine continua ad essere molto caro (la curva segnalata qualche post fa continua ad essere valida) e quindi siamo in presenza di un mercato che continua a non migliorare le sue inefficienze. Gli aggiustamenti di politica monetaria non stanno dando frutti tangibili (e come potrebbero? Un taglio dei tassi può avere un forte impatto sul sentiment ma prima di vederlo operativo sui conti, ci vogliono un po’ di mesi). Quindi continuo ad essere dubbioso. E sarò felicissimo di potermi ricredere. Ma mi sembra che la strada intrapresa sia buia.
S&P continua la sua marcia
Nel frattempo ieri sera lo SP 500 ha continuato a salire, anche se di poco. Ormai i massimi precedenti sono ad un passo. E lì vedremo se vivremo il canto del cigno. Sono troppo negativo? Può darsi, però per rompere una resistenza così importante ci vogliono volumi e sentiment positivo, insomma deve esserci un ambiente che non mi sembra di intravedere sul mercato. Ma non vorrei farmi troppo condizionare. Saranno i fatti a dirci che strada prenderà questo autunno. E stiamo all’occhio. Il gelo potrebbe prenderci di sorpresa.