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Rischio recessione? Tranquilli, è già una realtà

Scritto il alle 15:07 da Danilo DT

La parola recessione è ormai oggetto della maggior parte delle interviste e degli articoli di economia. Per molti la recessione rappresenta ancora una possibilità. Per me è ormai molto di più. Certo, si potrebbe stimolare l’economia in modo artificioso (Jackson Hole?) evitando la recessione “statistica” ma la struttura economica non cambierebbe. Infatti come ho detto in passato, non si tratta di sola recessione, ovvero fenomeno ciclico più che naturale e normale, ma come dice la coppia Reinhart-Rogoff, autrice del’ormai famosissimo Questa volta è diverso  che sostiene non solo l’ipotesi recessione, bensì il rischio contrazione/depressione.

Uno scenario che quindi ha una tempistica di assorbimento molto più lunga e comporterebbe un appiattimento verso il basso del sistema economico, andando a limarne tutti gli eccessi di tanti anni di fanta-finanza. Per molti c’è poi il discorso della Giapponesizzazione, con tassi bassi e crescita risibile. Insomma, uno scenario economico di medio lungo epriodo molto molto negativo. Perchè? Perchè la struttura del tessuto economico è completamente partita. Saltata. Marcia. Irrecuperabile.

Ratio Metalli: Industrial vs Precious

Chiedendo scusa per l’excursus, volevo farvi vedere l’ennesimo segnale che ci fornisce il mercato proprio in ottica non solo di rallentamento economico ma anche di recessione.
Voi tutti conoscerete l’indice CRB delle materie prime. Il suo fratello gemello è l’indice S&P GSCI, il quale può essere poi sdoppiato in due categorie:

a) Standard & Poor’s GSCI Industrial Metals Index
b) S&P GSCI Precious Metals Index

La composizione dei due indici direi che è chiara.
Ora proviamo a mettere a confronto i due indici. Perchè? Perchè in questo modo si capirà se il mercato, passando proprio dall’asset class anticipatrice per antoniomasia, le materie prime (intermarket dixit), ha le basi per poter finire in recessione.
E sappiate, miei cari lettori, che le basi ci sono, anzi, secondo questo ratio, in recessione già ci siamo.

Infatti il ratio tra i due indici è ai minimi storici. Praticamente ai livelli della precedente recessione, quella del 2009 (marzo), la peggiore dopo la II Guerra Mondiale, da cui poi è partito il mega stimolo del QE e il conseguente rally di borsa.
Ecco perchè a Jackson Hole sono racchiuse le attese degli analisti. Si spera che Bernanke & Co. tirino fuori dal cilindro non un semplice coniglietto, ma la lampada di Aladino. Perchè qui ci vuole un vero miracolo. E l’alchimia e l’ingegneria finanziaria potrebbe non essere più sufficiente.
E questo grafico (non molto comune ma molto efficace) la dice lunga.

Se poi vogliamo parlare di PIL…e se vogliamo valutarlo pro-capite…credo di poter dire che questo altro grafico illustra perfettamente che forse qualcosa non quadra, quantomeno nei cosiddetti paesi “core”, e ancor di più in Italia…

Source: The Economist

STAY TUNED!

DT

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12 commenti Commenta
andrea.mensa
Scritto il 24 Agosto 2011 at 16:33

tutto perfetto, a mio modo di vedere, solo su un particolare non sarei d’accordo.
difficile “giapponesizzare” qualcuno perchè mai si tiene conto che, proprio il giappone ha potuto vivere la sua storia ventennale, grazie alle ESPORTAZIONI.
questo è il nodo, che a mio avviso legherà i paesi che vorranno cercare di restare a galla imitandolo…. non ci sono più mercati IMPORTATORI sufficienti per tutti, visto che anche quelli storici stanno rallentando perchè mancano mezzi di pagamento e di dollari pare ormai siano tutti già un po stufi di accumularne.
quindi difficile pensare di poter riprendere delle economie aumentando la produttività, e quindi tentando di esportare di più.
molto più lungimirante sarebbe iniziare seriamente una redistribuzione delle risorse tanto da consentire ai mercati interni di crescere.
risorse, comne continuo a ricordare, ce ne sono a iosa, perchè basta ricordare che ad ogni debito corrisponde un credito….

paolo41
Scritto il 24 Agosto 2011 at 16:54

Dream,
quello che hai postato è il risultato del lassismo con cui la politica dell’occidente ha affrontato la globalizzazione e la conseguente delocalizzazione, lasciandosi “manovrare” dalle multinazionali.
Se tu riuscissi a postare qual’è il Gdp per person in valore assoluto, per ogni singola nazione, si evidenzierebbe che esiste ancora un enorme scarto fra i paesi industrializzati e, ad esempio, la Cina.
Visto dai cinesi tale scarto è considerato ulteriore “terra da conquistare”, per noi occidentali, d’ora innanzi dovrebbe essere considerata come la linea del Piave, da dove occorre ricacciare indietro le importazioni.
L’alternativa, come dice Roubini, sarà una progressiva disintegrazione del nostro sistema industriale; ma non escluderei prevedere, in tal caso, gravi rivolte sociali.

vale77
Scritto il 24 Agosto 2011 at 16:59

DT che succede..???
http://finviz.com/futures_charts.ashx?t=GC&p=h1

ob1KnoB
Scritto il 24 Agosto 2011 at 17:11

vale77@finanzaonline:
DT che succede..???
http://finviz.com/futures_charts.ashx?t=GC&p=h1

Si da’ gia’ per scontato che l’oro messo a garanzia del supereurobond dall’Italia verra’ escusso e venduto…….

gaolin
Scritto il 24 Agosto 2011 at 17:59

Non aggiungo commenti ma invito a leggere questo post che spiega tante cose.

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=8851

idleproc
Scritto il 24 Agosto 2011 at 18:26

Splendito DT. Condivido.

Grazie Gaolin per il link. Le spiega anche molto bene.

Scritto il 24 Agosto 2011 at 19:41

andrea.mensa@finanza,

Giapponesizzare inteso come tassi a zero e stagnazione totale dell’economia..
vale77@finanzaonline,

Beh… posso solo dire che l’aver venduto tutto l’oro dei portafogli di Compass la settimana scorsa è stata una mossa azzeccatissima… Ma non temete, ci saranno presto novità! 🙂

paolo41
Scritto il 24 Agosto 2011 at 20:24

gaolin@finanza,

Dream Theater,

Grazie è poco! E’ un articolo da incorniciare !!!!!!! Andrebbe riproposto come post iniziale….

lampo
Scritto il 24 Agosto 2011 at 20:45

Bravo DT.
La mia preoccupazione non è tanto far la fine del giappone quanto che, in italia, a causa delle varie lobbies… andremo a finire con un’inflazione reale in rapida crescita per compensare la perdita del potere di acquisto delle famiglie. Molte aziende e settori… aumenteranno i prezzi, specie i servizi… per riuscire a compensare le perdite (alla faccia della concorrenza).
Per fare un esempio credo che succederà lo stesso di quanto si sta verificando sul prezzo dell’energia ed in particolare della benzina e gasolio. Prezzi in calo… ma prezzi alla pompa in aumento… per compensare il calo dei consumi.
Poi ricordiamoci che lo Stato fa cassa da molte aziende dei servizi e del settore energetico (di cui è azionista), oltre che dalle accise. Per cui ha tutto l’interesse a mantenere i prezzi alti.

vale77
Scritto il 25 Agosto 2011 at 10:27

DT come hai fatto a vender tt l’oro?, dato che nei post a parte i grandi target azzeccati alla grande tipo 1600$, hai sempre parlato poi di target assurdi oltre i 2000$.
voglia di cash o c’è dell’altro dietro?
Lo aspetti a 1500$ ??? 🙂
ps. io purtroppo nn ho investito in oro, è solo x curiosità. 🙂

Scritto il 25 Agosto 2011 at 10:38

vale77@finanzaonline,

Dovevo partire per una settimana di ferie. il mio target sul metallo giallo si aggirava sull’area 2000 $. gli indicatori erano tiratissimi ed era evidente secondo me una istuazione di overshooting. Quindi si trattava di seguire il rally e al primo segnale di indebolimetno vendere. Cosa che non potevo fare per motivi di assenza. E quindi ho preferito portare a casa tutto il fieno in cascina. E lo ammetto. ho avuto fortuna. A volte ci vuole anche quella.
E ora… si vedrà…

1500? magari… 1580 sarebbe splendido. Ma torneremo a parlarne…

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