in caricamento ...
QE TO INFINITY: la BOMBA finale di DRAGHI
E alla fine in grande giorno è arrivato. Anche se ormai c’è poco da immaginare, ma restava comunque interessante sentire se Mario Draghi, nella sua ultima uscita, riusciva ancora una volta a stupire i mercati. E per certi versi ci è riuscito.
Per carità, nulla di stravolgente come avrete letto e sentito.
Una manovra ad ampio raggio che interessa tutti gli strumenti di politica monetaria che mi possono venire in mente. Partendo dal semplice tasso fino ad arrivare alla manovre NON convenzionali quali forward guidance, rifinanziamento bancario a lungo termine, acquisto di titoli privati e pubblici (QE Europeo), misure a sostegno degli utili bancari.
Quindi un sostegno alle banche e questo di certo non farà piacere a molti.
Mario Draghi non delude le attese del mercato, rilanciando il Quantitative easing, appena 10 mesi dopo la sua conclusione, nel dicembre 2018, con acquisti di titoli di Stato e obbligazioni corporate per 20 miliardi al mese, a partire dal 1° novembre, e un ulteriore taglio ai tassi di deposito, che scendono a -0,50% dall’attuale -0,40. Invariati invece il tasso chiave, a zero, e il tasso di rifinanziamento marginale, allo 0,25%. (…) Ma per mitigare gli effetti collaterali sulle banche la Bce introduce anche una sistema a due strati per la remunerazione delle riserve, nella quale parte della liquidità in eccesso delle banche sarà esente dai tassi negativi sui depositi. (…)
20 miliardi al mese senza una scadenza, finchè le condizioni dell’inflazione non miglioreranno sfiorando il 2%. Ma non solo. Visto che l’Europa sta cadendo nel limbo, causa rischi recessione e protezionismo, bisogna sostenere la crescita con tutte le armi a disposizione.
(…) Ma per mitigare gli effetti collaterali sulle banche la Bce introduce anche una sistema a due strati per la remunerazione delle riserve, nella quale parte della liquidità in eccesso delle banche sarà esente dai tassi negativi sui depositi. La decisione presa oggi con il pacchetto di misure riflette un’inflazione che continua ad essere al di sotto dell’obiettivo del 2%, e «le informazioni in arrivo», ha detto Draghi, «indicano una debolezza dell’economia dell’Eurozona più protratta, importanti rischi al ribasso e un’inflazione debole». (…) [Source]
E allora che succede? Quello che ipotizziamo da tempo immemore. Tassi a zero per un tempo indefinito, per sostenere l’economia, per evitare il default di tante aziende, per cercare di stimolare uno zombie che quasi non cammina più. Ma state pur certi che questo servirà ad un PIFFERO se non sarà accompagnata da stimoli fiscali. Già,
bella storia, stimoli fiscali quando la coperta è corta. Come la mettiamo?
QE: 20 miliardi al mese per…quanto?
E poi il QE. Un Quantitative easing da 20 miliardi al mese da NOVEMBRE 2019 che si muove proprio nelle logiche che pensavamo. Acquisti di corporate, presumo anche a piene mani i titoli bancari, proprio perché sono le banche un problema che continua ad affliggere la BCE. Comprando bond bancari anche il loro tasso di rinnovo diventerà risibile ed i costi per le stesse scenderanno. Per quanto tempo? Finchè ce ne sarà bisogno. E io aggiungo: per molto tempo, a meno che la situazione scappi di mano.
GOD save the BANKS!
Infine per salvare i bilanci delle banche, nasce un sistema innovativo, definito “Two-tier” dove la liquidità in eccesso detenuta dalle banche sarà esente dal pagamento del tasso d’interesse negativo sui depositi presso la banca centrale.
E poi c’è il TLTRO III di cui ho già parlato.
BANCHE CENTRALI europee a confronto
Il piano ora è chiaro a tutti. Ed anche Trump lo ha capito. Dure le sue critiche.
European Central Bank, acting quickly, Cuts Rates 10 Basis Points. They are trying, and succeeding, in depreciating the Euro against the VERY strong Dollar, hurting U.S. exports…. And the Fed sits, and sits, and sits. They get paid to borrow money, while we are paying interest!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) September 12, 2019
Ovvio, non poteva essere altrimenti, tutto è mirato a far crescere l’Europa e non direttamente gli USA e quindi il buon Donald si preoccupa e, anzi, fa persin di più.
(…) «Su richiesta del vicepremier cinese, Liu He, e per il fatto che la Repubblica popolare cinese celebrerà il suo 70esimo anniversario il primo ottobre, abbiamo concordato, come gesto di buona volontà, di spostare l’aumento delle tariffe su 250 miliardi di dollari di merce cinese (dal 25% al 30%) dal primo ottobre al 15 ottobre», ha twittato Trump. (…) [Source]
Ora la parola passa alla FED che sicuramente subirà le giuste pressioni politiche da parte del Governo USA. Riusciranno a mantenere la loro stoica indipendenza? Tranquilli, l’hanno già persa da un bel po’.
PS: mi chiedere se queste manovre saranno efficaci? Secondo me si, quantomeno sui mercati finanziari. E sull’economia reale…. Beh, già le precedenti hanno portato benefici relativi. Intanto però ognuno deve capire COME sfruttare la situazione, finchè si può.
STAY TUNED!
–
(Clicca qui per ulteriori dettagli)
Segui @intermarketblog
Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia. Se sei interessato agli argomenti qui espressi e vorresti approfondirli, contattami!
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Al QE2 si sommano poi i circa 12 mdi/mese di reinvestimento dei titoli in scadenza.
Forse Draghi è stato un po’ precipitoso, ma ciò dev’essere probabilmente dovoto alla scadenza del mandato.Comunque il QE non forza gli Stati alle riforme, ma consente all’Italia, in particolare, di evitare una forte tassa patrimoniale (almeno temporaneamente), che, in assenza di QE, arriverebbe con l’approssimarsi di una recessione vera.
il QE è una tassa patrimoniale, molto ben congegnata, dato che non solo sembra che la gente non se ne accorga ma tutti festeggiano giulivi. Segno evidente che chi ha il controllo della narrativa è sempre un passo (o cento) più avanti.
Ecco perché ormai mi sono convinto che mentre l economia reale e la gente andrà alla miseria, gli asset finanziari performer anno e tutto rimarrà uguale fino a data da destinarsi, tu che ne pensi? Una tua opinione sarebbe graditissima
Appunto.
Un paio di giovani pesciolini nuotano tranquilli parlando del più e del meno quando incrociano un vecchio pesce ormai brizzolato. “Ehi giovanotti, calda l’acqua oggi è ?” uno dei pesciolini perplesso dice all’altro: “Acqua ? Cos’è l’acqua ?”
i grafici valgono mille parole ma solo se si riesce a pubblicarli …
Bisognerebbe ringraziare i vertici per aver l’aria da respirare, i soldi per vivere, insomma, dirgli grazie della loro gran bontà. E se invece costoro non facessero quello che fanno?
Vale anche per te o no?
Forse no tu professi il verbo corretto, aspetto le tue visioni univoche che al momento sembrano lontane dal realizzarsi, il mondo è ancora qua
La gente pretende che gli altri gli dicano solo quello che vogliono sentirsi raccontare. Ti ho appena scritto che la mia opinione vale il mio buco del … e tu senti la necessità di rispondermi affermando che la mia opinione vale il mio buco del …. Comprendi la follia di tutto questo ? Consideriamo l’opinione che un tizio sul tal partito politico, sul denaro, sulla morale, su Dio o altri temi che pretendono un profondo investimento emotivo. Qui le opinioni non contano, dibattere non serve, conta solo lo stato emotivo che uno sta vivendo, quando questo muta (e nei casi menzionati accade con estrema difficoltà), allora possono mutare le opinioni. La realtà è ciò che uno crede di vedere, se due condividono lo stesso investimento emotivo allora la realtà è simile e i due possono comunicare altrimenti no, in nessun modo. Cosa sono i forum sui vari blog se non moderne forme di raduno tribale dove le persone si trovano per rafforzare la propria già costituita opinione ? Una versione in piccolo di una chiesa ad esempio. Ti risulta che qualcuno frequenti un tempio per discutere se Dio esiste o meno, o per proporre il proprio, o a professare l’ateismo ? Cosa accade se chiedi a qualcuno un’opinione su qualcosa che ti coinvolge emotivamente in modo profondo ? Se è in linea con quello che pensi già di sapere ne sai esattamente come prima ma sei più debole perché la tua opinione, come la sua, potrebbe essere errata e ne esce rafforzata. Se invece ti racconta l’opposto di quel che credi o la mandi a quel paese immediatamente perché (lui) non capisce niente, oppure dopo qualche minuto dimentichi e vai alla ricerca di un’opinione simile alla tua. Ma i dati, i fatti, quelli non sono reali ? La distanza tra Bologna e Forlì non è opinabile ma è irrilevante, nessuno lo contesta. Sono le umane faccende che non consentono l’analisi empirica di dati e fatti. Ma il passato ? Beh, nessuno ricorda il passato come è veramente accaduto, il cervello non è un registratore, ricorda solo piccoli frammenti, lo stato emotivo che quell’evento aveva determinato. Quando ricordiamo, tentiamo di ricostruire una scena da elementi incompleti e usiamo informazioni ottenute dopo, profondamente influenzati dallo stato emotivo corrente. Non esiste neppure il passato, figurati il futuro, solo un presente confuso e la nostra pervasiva incontrollabile emotività che per lo più ci costringe a non vivere il presente ma a fuggire in un passato mai esistito o in un futuro che non esisterà mai. Non sei diverso da me e da chiunque altro, siamo tutti così, se il nostro investimento emotivo è differente è più facile comunicare con un castoro che tra di noi. Ciao.
Sei sempre ampiamente sopra la media comune, vero ciò che dici, ma io volevo sapere non come andrà ma il tuo parere personale, poi decido io sulla base delle informazioni raccolte chiaramente influenzanti ma credimi sentire un tuo parere discordantr dal mio non causerebbe un vaffa ma una ulteriore riflessioni sulle mie ipotesi.
Ciao
I cicli storici non sono un’opinione, sono una realtà che a livello collettivo replicano il ciclo della vita di un individuo. Le civiltà nascono, si sviluppano, invecchiano e muoiono. A posteriori è possibile identificare le varie fasi quando le informazioni sono sufficienti. L’equipe che fa capo allo storico/antropologo americano di origine russe Peter Turchin insieme al suo collega russo al 100% Sergey A. Nefedov hanno studiato decine di cicli storici del passato utilizzando una tecnica innovativa che permette la costruzione di modelli matematici con i quali mettere a confronto i vari cicli alla ricerca di similitudini. Questo lavoro è stato raccolto nel volume:
Peter Turchin, Sergey A. Nefedov
Secular Cycles
Princeton Press
La teoria è interamente esposta nel primo capitolo che si può scaricare in comodo PDF dal sito web dell’editore. E’ un testo tra i più importanti e intellettualmente provocanti degli ultimi 20 anni. Lì vi troverai alcune della basi di ciò che penso, nonché l’evidente somiglianza della fase attuale con la fase finale di tutti i precedenti cicli.
Sono molti i testi che sostengono che il picco dell’attuale ciclo è stato raggiunto a inizio anni 70. Questa è la tesi sostenuta da David Graeber nel suo “Debt: The First 5,000 Years”, una colta storia del denaro, di cosa è (e di riflesso di come l’economia sia una pseudo scienza fallimentare che non è neppure in grado di definire cosa sia l’oggetto del suo studio). E’ pure la tesi sostenuta dall’economista “pensatore libero” James K. Galbraith nel suo “The End of Normal: The Great Crisis and the Future of Growth”. Cicli di breve periodo sono innestati dentro cicli più ampi e così via, ad esempio in modo rudimentale:
micro ciclo economico sociale 1945 – oggi
ciclo di medio periodo degli imperi capitalisti occidentali 1500 – oggi
ciclo di lungo periodo della civiltà occidentale come sintesi del modello greco/romano/cristiano 500 AC – oggi
mega ciclo delle civiltà complesse 10.000 AC – oggi
La possibilità che siamo alla fine del mega ciclo emerge dal più interessante testo di divulgazione scientifica che abbia mai letto (3 volte) cioè questo:
Geoffrey West
Scale: The Universal Laws of Growth, Innovation, Sustainability, and the Pace of Life in Organisms, Cities, Economies, and Companies
Ora i cicli non sono gli stessi per tutti, la mia tesi che è la sintesi di quanto appreso da testi come i precedenti e tanti altri riguarda la civiltà capitalista occidentale (gli imperi capitalisti occidentali nella terminologia di Graeber) non nazioni come Russia e Cina il cui modello è assai diverso e che potrebbero essere all’inizio di un ciclo che vedrà impedimenti al suo compiersi di natura esogena e non endogena (carenza di materie prime, demografia, mutamenti climatici che alterano il ciclo della crescita dei cereali, alterazioni dell’ecosistema con la sparizione di specie utili e la proliferazione di micro organismi dannosi).
Non ho figli, dunque non ho il vincolo di dover per forza credere in un futuro radioso dopo una problematica fase di transizione, non ho il vincolo di appendermi a speranze che giudico non compatibili con la moltitudine di evidenze contrarie non avendone una che è una a supporto se non la speranza stessa. Giro il mondo in lungo e in largo, gli anni passano, ma gli occhi ci vedono bene e la capacità di osservazione è migliorata tanto quanto è peggiorata la capacità di saltare i fossi per la lunga. Non vedo un futuro radioso, vedo diversi scenari, tutti incompatibili con l’investimento emotivo di un genitore, di un imprenditore o anche solo di un giovane di 20 anni. Essendo incompatibile qui mi fermo, essendo assurdo trattare un argomento che non può essere ricevuto dall’interlocutore. Mi limito a osservare che non è possibile trattare argomenti complessi all’interno di un blog quale esso sia per le sue ovvie limitazioni. Tutti gli argomenti di rilievo pretendono una robusta dose di informazioni da diverse discipline. Le persone non hanno sufficienti informazioni, le attuali élite sono ignoranti, arroganti e divise (uno tra i punti in comune di tutte le fasi finali di ogni ciclo storico) questo contribuisce all’esasperazione del disordine emotivo, alla frantumazione delle società, all’impossibilità di comporre una sintesi. La gente vede che c’è molto che non va, ma non comprende quanto e per i vincoli emotivi cui deve sottostare crede a tutto e al suo contrario, alla vana ricerca di una transitoria requie che trova in una soluzione semplice che non c’è.
Io son sempre più’ convinto che il nuovo “ciclo” sarà’ virtuale
Il film di Spielberg Ready Player One mi ha veramente dato un’ immagine di come sarà il prossimo futuro
la fine del consumismo reale e l’ inizio di quello virtuale
stanno gia’ crescendo mondi virtuali dove si possono comprare terreni, costruire gallerie d arte o giochi o casino, incontrare persone e andare a perlustrare zone inesplorate
mi ci son perso dentro e a differenza del mondo reale non andavo a sbattere addosso alle migliaia di turisti come domenica a Venezia, non sentivo sgradevoli odori e mi sentivo come “protetto”…
certo…non si avranno mai le stesse emozioni di un tuffo in un mare cristallino o di quando fai 5 ore di macchina per vedere il Taj Mahal ma devo dire che mi aspetto grandi progressi che daranno soddisfazioni…
alla fine viviamo gia’ in un mondo virtuale 1.0 passiamo la giornata davanti ad uno schermo, creiamo la nostra identità digitale che a volte differisce da quella reale etc
forse questo e’ il nuovo mega ciclo…VR…
”Acquisti di corporate, presumo anche a piene mani i titoli bancari,” Non mi pare, ha detto che il QE2 (ma veramente è il 3°) sarà uguale al precedente, no titoli a tassi negati, no titoli delle banche, no a emissioni di corporate o tds con rating inferiore ad almeno una B.