Prima EUFORIA e poi PANICO: mercato sugli estremi
Sono ormai giorni che parlavamo delle condizioni estreme in cui si trovava il mercato. Un rally importante che sembrava non lasciare spazio a correzioni, anche perché un drawdown faceva comodo a nessuno. Siamo a fine anno, i gestori hanno bisogno di presentare risultati incoraggianti e soddisfacenti. Quindi per muovere i mercati bisognava avere un detonatore, un fattore magari esogeno che andare a cambiare le carte non tanto dello scenario economico, ma di quello che è l’elemento più importante in questo contesto: il sentiment.
Già nel weekend mi erano passati tra le mani un paio di grafici quantomento “curiosi”. Il primo è l’andamento straordinariamente divergente (il che è anomalo) tra il CESI USA e lo SP500. Una divergenza che è in passato c’è già stata ma che poi ha portato a degli importanti riallineamenti. La domanda quindi era: quando ci sarà un riavvicinamento e quali saranno le dinamiche?
Allo stesso tempo alcuni indicatori stavano “urlando” alla necessità di una correzione. Prendiamo ad esempio il Panic-Euphoria model di Citigroup. Mai visto a questi livelli.
Per chi non lo conoscesse, è un indicatore di sentiment redatto da Citigroup secondo il quale, al raggiungimenti degli attuali livelli, comporterebbe una probabilità storica del 100% di ritrovarsi su livelli inferiori di mercato azionario fra dodici mesi.
Ora, i tempi e le dinamiche sono evidentemente cambiate, ma credo sia un chiaro e fortissimo segnale che testimonia il raggiungimento di un livello tecnicamente insostenibile.
STAY TUNED!