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POMPIERI IN AZIONE: BCE alza i tassi, FED e SNB raffreddano la tensione
Mantenendo il percorso stabilito, la BCE innanzitutto rassicura mercato e investitori sul caso Credit Suisse, che al momento non allarma Francoforte e poi alza i tassi di 50bp.
Dare tranquillità è il mantra, l’esperienza del 2008 aiuta. Evitare non solo una crisi di liquidità, ma anche una crisi di fiducia che potrebbe scatenare un effetto domino incontrollabile.
Intanto la posizione di liquidità degli istituti di credito della zona euro non è paragonabile appunto al 2008. Poi si dà anche speranza sull’inflazione (meno sulla crescita). Questo però al momento ha aiutato a tenere in piedi la baracca.
BCE: tassi di interesse
Ovviamente molto più importante è stato quanto è successo a livello di sistema.
Credit Suisse ottiene dalla SBN la cifra di 50 miliardi di CHF. Negli USA le banche prendono 163 miliardi di dollari dalla FED e usano 12 miliardi di USD dalle nuova linea di credito predisposta il 12 marzo dalla banca centrale Usa.
E se a tutto questo aggiungiamo i 300 miliardi della “discount window” e poi a questo aggiungiamo anche il supporto del Tesoro, arriviamo alla cifra di 535 miliardi USD.
Ecco fatto signori. Come le banche centrali invertono rapidamente la rotta del QT e dell’assorbimento di liquidità, con operazioni espansive che non erano assolutamente in programma ma che diventano necessarie in condizioni così estreme a livello di tensione.
Questo grafico aiuta a capire l’inversione in corso a livello globale
Central Banks total assets
E’ finita qui? Ma proprio per nulla. Infatti secondo molti addetti ai lavori questo percorso espansivo può arrivare tranquillamente a valere nel breve termine anche 2.000 miliardi di USD. Una valanga di liquidità che temporaneamente verrebbe buttata nel sistema per estinguere l’incendio in corso.
L’esperienza ci insegna che una valanga di liquidità di queste dimensioni, una vera valanga di denaro, non può che spegnere la tensione, certo, ma alimentare anche la speculazione (al rialzo) per i mercati. Senza poi dimenticare eventuali effetti collaterali che potrebbero incidere sull’inflazione. Ecco perché devono essere operazioni brevi e temporanee. Se diventano strutturali aggiungiamo problemi ai precedenti problemi.
Sul mercato della liquidità, malgrado tutto, la tensione si palpa ma non c’è panico.
Lo spread FRA-OIS ce lo testimonia.
STAY TUNED!
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