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PIGS: aggiornamento CDS
Irlanda ancora in salita, Portogallo a Ruota, meglio la Grecia e la Spagna ma non cantiamo vittoria. Grafico credit default swap.
Irlanda minacciata di downgrading. Mossa attesa quanto corretta, se effettuata. Ma si sa…i rating sono politicizzati e non rispecchiano la realtà delle cose. Il paese di Dublino è in panne a causa soprattutto di un sistema bancario alla frutta. Anglo Irish è il più clamoroso dei casi, banca che se salvata dal governo potrebbe portare il rapporto deficit PIL ad un clamoroso 25% (il salvataggio viene a costare ben 35 miliardi di Euro).
Quindi come previsto, il rischio debito è la tematica in assoluto predominante per i prossimi mesi/anni.
In difficoltà anche il Portogallo con rendimenti dei bond in rapida ascesa.
Credit default swap dei PIGS
Spero di farvi cosa gradita nel postarvi un aggiornamento del grafico del credit default swap sui cosiddetti PIGS (Portogallo Irlanda Grecia e Spagna) ai quali aggiungiamo anche la nostra Italia.
Potete notare la pericolosa impennata di Portogallo ed Irlanda, la stabilità di Spagna ed Italia, e la correzione (leggasi miglioramento) della Grecia, su cui io continuo ad essere assolutamente cauto e di cui non mi fido assolutamente.
STAY TUNED!
DT
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Grafici e dati elaborati da Intermarket&more sulla database Bloomberg
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Potete notare la pericolosa impennata di Portogallo ed Irlanda, la stabilità di Spagna ed Italia, e la correzione (leggasi miglioramento) della Grecia, su cui io continuo ad essere assolutamente cauto e di cui non mi fido assolutamente.
La cosa che non mi è chiara è la situazione dell’Italia:
dai Cds non sembra poi così tragica, il cds dunque può ritenersi un valido antycipatore oppure fotografa solo il rischio una volta che appunto il rischio è concreto?
ah dimenticavo
Ciao Dream
Partiamo da una premessa: qual’è l’unico vero sano realistico concreto e valido indicatore della solvibilità di un emittente?
IL PREZZO.
Il CDS ne è una conseguenza.
Poi se vuoi/volete, vi spiego il perchè…
🙂
Dream ho scoperto da ShinyStat che tutte le banche italiane frequentano da lettori il ns forum…..interessante…..o preoccupante ?
Preoccupante direi di no, interessante perchè siamo usati come fonte di ispirazione e ragionamento.
COLGO PERO’ L’OCCASIONE PER INVITARE TUTTO I LETTORI AD INTERVENIRE CON PARERI, ANCHE DISCORDANTI, SULLE NOSTRE DISCUSSIONI. Tutti insieme così cresceremo dal punto di vista della cultura finanziaria e comprenderemo meglio il vero stato dell’economia e della finanza!
🙂
Buongiorno Dream Theater, credo di avere le tue stesse “affinità elettive”, finanziariamente parlando. Mi piacerebbe approfondire…
Riguardo ai cds, se vuoi glielo spiego io
“Partiamo da una premessa: qual’è l’unico vero sano realistico concreto e valido indicatore della solvibilità di un emittente?
IL PREZZO.
Il CDS ne è una conseguenza.”
@appunto… che senso ha allora monitorare il cds? ormai è solo uno strumento finanziario e come tale segue le regole della domanda-offerta. Solo un anno fa invece (secondo me) era un indicatore valido perchè veniva utilizzato per quello ke veramente serviva: un’assicurazione.
ieri: +rischio+valore cds
oggi: +viene comperato+valore del cds
sbaglio?
graditissimi DT, anzi sarebbe molto bello avere un quadro settimanale.
vai miki71, stavolta lascio la parola a qualcun altro.
Oggi ho acquistato Irish Govt 5,4% 2025(85,8) e Portugal 4,1% 2037(70,75) pochi soldi ma ho voluto rischiare perchè non credo alla ristrutturazione del loro debito, che anche se ci sarà non penso si comportino come l’Argentina. 😕
“perchè non credo alla ristrutturazione del loro debito-anche se ci sarà non penso si comportino come l’Argentina”
scusa ma in che cosa credi? o ristrutturano o saltano
miki71@finanzaonline: Buongiorno Dream Theater, credo di avere le tue stesse “affinità elettive”, finanziariamente parlando. Mi piacerebbe approfondire…Riguardo ai cds, se vuoi glielo spiego io
Vai MIki, la platea è tua e…benvenuto! 🙂
antipatix@finanzaonline: “Partiamo da una premessa: qual’è l’unico vero sano realistico concreto e valido indicatore della solvibilità di un emittente?IL PREZZO.Il CDS ne è una conseguenza.”@appunto… che senso ha allora monitorare il cds? ormai è solo uno strumento finanziario e come tale segue le regole della domanda-offerta. Solo un anno fa invece (secondo me) era un indicatore valido perchè veniva utilizzato per quello ke veramente serviva: un’assicurazione.ieri: +rischio+valore cdsoggi: +viene comperato+valore del cdssbaglio?
Dici bene, però ti dà la possibilità di tradurre graficamente il rischio, analizzandone l’andamento e confrontandolo con gli altri.
Quindi ormai il CDS è statistica, visto che il PREZZO regna.
antipatix@finanzaonline: “perchè non credo alla ristrutturazione del loro debito-anche se ci sarà non penso si comportino come l’Argentina”scusa ma in che cosa credi? o ristrutturano o saltano
😉
I CDS sono esattamente uguali ieri come oggi. Sono il costo, espresso in punti base, per assicurare un debito. Sono sempre stati uno strumento finanziario. Quando scrivi che più aumenta il rischio, più aumenta il valore dei CDS (ieri) è esattamente come dire che più viene comperato (N.B. per assicurarsi dal rischio) più ne aumenta il prezzo (oggi).
La verità, a mio avviso, è che fino a poco tempo fa pochi sapevano della stessa esistenza dei CDS, poi con la crisi del debito sovrano in Europa sono diventati per tutti la proxy dello stato di salute di un Paese.
antipatix@finanzaonline: “perchè non credo alla ristrutturazione del loro debito-anche se ci sarà non penso si comportino come l’Argentina”scusa ma in che cosa credi? o ristrutturano o saltano
😉
Scusate la mia ignoranza, ma non capisco, spiegatevi meglio.
In caso di default di uno Stato, o meglio, nel caso in cui uno Stato nn riesca a far fronte al pagamento del proprio debiti, secondo l’economia classica esistono 3 vie d’uscita:
1) “ristrutturare” il debito pubblico cioè (molto semplicisticamente) restituirne solo una parte e/o ritardarne il pagamento. Questa è la via più dolorosa nell’immediato, ma è la cura migliore nel lungo periodo , perkè di fatto il debito viene “cancellato”, quindi si risolve il problema in modo concreto.
2) “annacquare” il debito pubblico cioè ripagandolo stampando denaro ke naturalmente crea inflazione e, fondamentalmente, risolve il problema nel breve periodo posticipando ed ampliandolo nel tempo.
“La verità, a mio avviso, è che fino a poco tempo fa pochi sapevano della stessa esistenza dei CDS, poi con la crisi del debito sovrano in Europa sono diventati per tutti la proxy dello stato di salute di un Paese.”
è qui infatti la differenza ieri erano “affidabili” come indicatore anticipatore (perkè nn venivano tradati ma comperati per il loro effettivo uso) oggi sono solo lo “specchio” del sottostante, dunque nn ha più senso usarli come indicatore.
esempio pratico dove i cds anticipavano (commenti dell’epoca)
antipatix scrive:
12 settembre 2008 alle 11:00
1000 pbs sui CDS!!!
paragone italico BANCA ITALISE 416
INTESA-S PAOLO 60 (banca piu sicura d’europa)
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antipatix scrive:
12 settembre 2008 alle 14:51
i detentori dei bonds targati Lehman Brothers nn dormono da parekkie notti
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ho avuto questa risposta (allora perfettamente logica e sensata)
13 settembre 2008 alle 23:13
Da un’analisi su patrimonio e liquidità di Lehman l’ipotesi del default dovrebbe risultare, in fin dei conti, troppo pessimistica:
– il patrimonio della banca risulta ammontare a 28,4 mld di U$, con un Tier 1 ratio di circa 11%, ben al di sopra dei minimi indicati dalla Fed.
– le disponibilità liquide sono stimate in 42 mld di U$, anche in questo caso elevate ed in grado di garantire gli impegni finanziari dei prossimi 12 mesi.
Se non del tutto rassicurati, grazie a questi dati i detentori di obbligazioni Lehman dovrebbero almeno poter riposare tranquilli…
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15 settembre 2008 alle 10:46
Devo – ahimé – rettificare subito il mio ultimo commento perché è di poche ore fa la notizia del ricorso al Chapter 11 (una sorta di amministrazione controllata) da parte di Lehman,
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antipatix scrive:
15 settembre 2008 alle 13:11
Cmq se ti può essere di consolazione quelli dei “Patti Chiari, capire di piu per scegliere meglio” hanno inserito obbligazioni Lheman fra i titoli sicuri… no comment
“è qui infatti la differenza ieri erano “affidabili” come indicatore anticipatore (perkè nn venivano tradati ma comperati per il loro effettivo uso) oggi sono solo lo “specchio” del sottostante, dunque nn ha più senso usarli come indicatore”.
Invece ha senso perchè il “sottostante” è un Paese, una società, etc
antipatix@finanzaonline: In caso di default di uno Stato, o meglio, nel caso in cui uno Stato nn riesca a far fronte al pagamento del proprio debiti, secondo l’economia classica esistono 3 vie d’uscita:1) “ristrutturare” il debito pubblico cioè (molto semplicisticamente) restituirne solo una parte e/o ritardarne il pagamento. Questa è la via più dolorosa nell’immediato, ma è la cura migliore nel lungo periodo , perkè di fatto il debito viene “cancellato”, quindi si risolve il problema in modo concreto.2) “annacquare” il debito pubblico cioè ripagandolo stampando denaro ke naturalmente crea inflazione e, fondamentalmente, risolve il problema nel breve periodo posticipando ed ampliandolo nel tempo.
Manca il punto 3)
In ogni caso sono paesi che appartengono all’euro dove non esiste una casistica.
DT non ho sentito il tuo commento alla mia richiesta di spiegazioni.
questo commento sta bene qui, è il nocciolo della questione per capire perchè secondo me il Cds nn è più un ” indicatore” attendibile
Amensa Scrive:
29 settembre 2010 alle 21:37
matta… la differenza tra avere regole che “funzionano” e al limite non rispettarle, e avere regole che NON funzionano, è che nel primo caso almeno hai un riferimento di come “dovrebbe essere”, nel secondo no!
tipico esempio del secondo sono i CDS. assicurarsi è sacrosanto, ma assicurare cio che hai, non cosa non hai. questo è criminogeno!
“Spero di farvi cosa gradita”
Graditissima.