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Perché il VIX è così importante?

Scritto il alle 14:48 da Danilo DT

 VIX, Carry trade, volalitilà e speculazione

In linea di massima cerco sempre di concentrare le mie energie facendo cose che possano servire, evitando dunque le cose inutili. Avrete letto più volte, in passato, dei miei articoli sul Volatility Index, alias il VIX. Questo indice di volatilità, inversamente correlato con in mercati azionari, negli ultimi mesi non ha fatto altro che scendere, fino praticamente ad appiattirsi.
Per questo motivo, molti lettori si sono chiesti e si stanno chiedendo perché continuo a considerare il VIX così importante. In un’email Paolo di Genova mi scrive:

“ Ehi Dream, ma con sto VIX che ci dobbiamo fare? Dal punto di vista operativo non riesco proprio a capirne il significato”.

In un post di qualche settimana fa, dicevo però:

“… il VIX è un indicatore di coincidenza e quindi può essere utile per fotografare la realtà, ma dal punto di vista operativo non dà indicazioni previsionali per il futuro. Personalmente mi trovo d’accordo con questa lettura della situazione. Infatti trovo assolutamente inutile valutare in modo univoco VIX e SP 500. ritengo invece molto valido considerare il VIX come indicatore della “paura”, un vero e proprio “fear index” dei mercati finanziari. “ (LINK)

Quindi facciamo molta attenzione: l’indice della paura è importantissimo, non solo per fare delle valutazioni sul mercato azionario, ma per comprendere la direzione della speculazione sul mercato, in quanto più il VIX è basso e più le banche e gli hedge fund saranno interessati a fare carry trade.

 

Grafico VIX

Lampante, chiaro, evidente. Il VIX è ai minimi, ben sotto il livello pre Lehman Brothers, pari pari a quanto quotava a giugno 2008, e quindi…possiamo dire con tranquillità che il mercato oggi è assolutamente favorevole ad ogni sorta di carry trade e di speculazione. Bassa volatilità significa dunque grande spazio di manovra e di azione per gli speculatori. E di conseguenza, significa mercato sempre più pilotato dalle mani forte. Ora come non mai.

 

E si rischia non solo con l’equity

Questo grafico vi dimostra che un VIX basso (qui in bianco) significa fondamentalmente una cosa: aumento dell’esposizione al rischio. Quindi più il VIX scende e più si specula comprando anche asset rischiosi. E più scende il VIX e più si rischia.
Infatti vedete che con il crollo del VIX abbiamo assistito, come detto, ad un rally dell’equity e ad un crollo dello spread tra i governativi e corporate (nel grafico vedete l’ ITRAXX), tra gli high yield ed i corporate e ad un rally di commodity ed addirittura del settore immobiliare.

Conclusioni

 

Quindi diamo a Cesare quel che è di Cesare, e al VIX il suo effettivo ruolo: quello i termometro della paura e dell’emotività.
E teniamo bene in considerazione che, un eventuale aumento del VIX sarà correlato a:

1) correzione dell’equity
2) correzione delle commodity
3) allargamento spread tra governativi e titoli obbligazionari corporate ed high yield (soprattutto)
4) rafforzamento dello Yen Giapponese (valuta usata per il carry trade)
5) correzione del settore immobiliare
6) più altri fattori più o meno importanti che possono dipendere anche da altri elementi

Beh, direi che, comunque, questo elenco dà al VIX un’importanza quantomeno significativa e certifica il fatto che, forse, è meglio non sottovalutarlo troppo.

Riprendendo infine un articolo del sempre illuminante Kenneth Rogoff, uscito sul Financial Times e tradotto da Il Sole 24 Ore:

“La vera sfida per investitori e decisori è quella d’individuare le deviazioni dai fondamentali economici importanti e pericolose per la tenuta del sistema, quelle che mettono a rischio anche la stabilità economica oltre che la semplice volatilità dei prezzi. La risposta, come dimostriamo io e Carmen Reinhart attingendo a secoli di crisi finanziarie, sta nell’analizzare in particolare quelle situazioni con aumenti forti e rapidi della leva finanziaria e dei prezzi delle attività, che rischiano d’implodere all’improvviso se la fiducia scende.

Quando scoppia una bolla azionaria, di solito gli investitori che hanno fatto soldi durante il boom s’ingoiano le perdite, e il mondo segna il passo.”

STAY TUNED!

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