OUTLOOK BCE: Draghi ancora in fase attendista ma occhio al Super Euro

Scritto il alle 11:00 da Danilo DT

Tornano protagoniste le banche centrali ed oggi è nuovamente il momento del Meeting BCE.
Quindi è il giorno dove la BCE dovrebbe comunicare aggiornamenti sulle sue intenzioni in ambito di politica monetaria. Come ben sapete, la BCE sta entrando in una fase delicatissima, quello che dovrebbe essere un tapering che poi culminerà in un futuro (nemmeno troppo prossimo) con un amento dei tassi di interesse con tanto di exit strategy.

Le prospettive non lasciano immaginare una flessione dell’euro: sul dollaro – di gran lunga la moneta più “pesante” sull’indice sia direttamente che indirettamente attraverso lo yuan – pesano le crescenti incertezze sulla Casa Bianca, le sue scelte e le sue titubanze. La Bce, come tutte le banche centrali, ha però sempre qualche remora a intervenire con gli strumenti della politica monetaria per modificare l’andamento del cambio: i mercati potrebbero reagire in senso opposto a quello desiderato. Il mercato valutario tende a “strafare” e questo fenomeno dell’overshooting renderà molto prudenti i governatori. Cosa potrebbe accadere, ora, se fosse annunciato il tapering? [Source]

Data prevista della comunicazione? Beh, non illudiamoci. Non credo avvenga oggi. Molto più gettonata la scadenza di ottobre, dove molto probabilmente Mario Draghi condividerà non solo la sua view su inflazione e crescita economica, ma sarà più esplicito in ambito di tassi e di QE Europeo che molto probabilmente, secondo il sottoscritto, verrà mantenuto tale fino a gennaio 2018, sempre infarcendo i discorsi con tanti se e tanti ma, per non dimenticare MAI che la BCE (come anche la FED) tenderà ad adeguarsi ai mercati, accompagnandoli nella direzione del “quieto vivere” (mantenendo la volatilità bassa) senza cambiare lo status quo.

Quindi si cercherà di frenare gli entusiasmi, di limitare al massimo le sorprese e di tenere i mercati magari PIATTI ma NON volatili.

Unico punto veramente critico che Draghi dovrà toccare (ed avrà influenze importanti nel brevissimo sul cross EUR USD) è il problema del Super Euro, che potrebbe minare i buoni dati macroeconomici che l’Eurozona ha snocciolato nelle ultime settimane.
Per carità, noi tutti sappiamo quanti sono gli elementi (e come siano di difficile lettura) che condizionano il cross EUR USD, come ad esempio i differenziali di rendimento oppure le beghe geopolitiche degli ultimi mesi e le grane politiche della gestione Trump, che vano a minare il sentiment del Dollaro USA. Ma il mercato ha “fame” di market mover. Nulla è lasciato al caso ed ogni scusa può essere buona per generare un po’ di movimento in un mercato che si sta dimostrando piatto un po’ ovunque.

STAY TUNED!

Danilo DT

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