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NPL ALERT: si avvicina la data del nuovo addendum per le banche

Scritto il alle 10:39 da Danilo DT

In questa fase elettorale tutti si focalizzano sulla crescita economica. Per carità, è un tema fondamentale anche perché senza crescita non si va da nessuna parte e anche qualsiasi speranza di quantomeno limitare il debito pubblico diventa vana.
E la crescita deve passare dalle imprese e da quello che è il vero motore dell’economia italiana. L’azienda famigliare e le imprese medio piccole.

Flat tax, sgravi fiscali di ogni genere, agevolazioni sulle assunzioni. Le voci sul menù proposto dai partiti sono varie. Lasciamo perdere, in questa sede, cosa è difendibile e cosa lo è meno. Focalizziamoci su un altro aspetto che ho già denunciato in passato, che poi è stato (come sempre) dimenticato da tutti ma che prossimamente diventerà nuovamente di grande attualità.

Tra circa un mese (inizio aprile?) ci sarà una novità per il mondo delle banche. Un cambiamento che interesserà in modo indiretto il mondo delle microimprese.

Torniamo a parlare di banche italiane e di NPL. Un argomento che ultimamente è stato un po’ accantonato ma che vi invito a non dimenticare, mai, sopratutto se si parla di banche italiane.

(…) Il presidente della vigilanza unica della BCE, Daniele Nouy, ha confermato che la versione definitiva dell’#addendum alle linee guida per la gestione dei #NPL verrà pubblicato nel mese di marzo. Confermato l’ambito di applicazione dei principi prudenziali, che sarà limitato ai soli flussi di nuovi crediti deteriorati, mentre per il momento non ci sono indicazioni sul trattamento degli stock. (…) [Source]

Le nuove regole sono ovviamente dettate dalla necessità di fare finalmente pulizia ai bilanci e di ridare redditività al sistema bancario, sempre nella speranza che poi i tassi di mercato possano dare una mano ai conti.

Intanto però il percorso è già stato disegnato e trovo strano che i media se ne stiano dimenticando. Ma come mai queste nuove limitazioni rappresentano un danno proprio per la microimpresa ed al tessuto economico italiano? Perchè verrà imposto alle banche italiane di mettere da parte molto più capitale. Queste novità quindi andranno a limitare la capacità di concessione di credito delle stesse.  Inoltre verrà fatto obbligo di mettere in posizione di insolvenza tutto quanto oggi, per molti, è ancora sufficientemente “solido”.

Insomma, io qui ho banalizzato in modo estremo. Ma di tutto questo vi avevo già parlato in questo post. Ve lo ricordate?

Tutto questo non è un dettaglio. E’ un importante adeguamento che metterà sicuramente in difficoltà molte banche. Sia ben chiaro, non voglio dire che molte banche rischieranno per colpa delle nuove regole il default, ma che saranno in difficoltà nel gestire al meglio i nuovi regolamenti. Mediobanca Securities ha fatto dei calcoli, secondo i quali, fino al 2020 l’iniziativa della Bce possa erodere 0,10-0,15% l’anno dal capitale delle banche, comportando una frenata alla crescita economica del paese pari allo 0,2% l’anno.

Questo perchè le banche concederanno meno credito e con maggior attenzione a livello qualitativo. Dite che lo 0,2% all’anno è poco? Dipende sempre quanto è il PIL complessivo.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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