NIKKEI alla ribalta ed euforia sui mercati. Vediamoci chiaro.

Scritto il alle 09:36 da Danilo DT

rally-borsa-europeaNikkei protagonista assoluto sui mercati finanziari stamattina. Il listino giapponese è protagonista di un rally “di altri” tempi con una performance pari al +7.7%. Numeri da capogiro che lanciano un messaggio: per i mercati (apparentemente) lo spauracchio Cina sta passando. Ma come, già tutto risolto?

In realtà questo mercato potrebbe essere descritto con un termine: irrazionalità. Tutti i movimenti sono enormemente enfatizzati da sentiment e news (e tecnologia). La borsa USA ieri sera ha recuperato in modo vistoso anche a causa della chiusura di lunedi per il Labour Day, e la reazione dei mercati è stata molto violenta. +1343 punti in un asola seduta per il Nikkei. Perbacco!

Sorprende di certo che proprio grazie alla ritrovata euforia, tutto quanto è previsto in uscita a livello macro cinese, non diventa un rischio per i mercati, ma una opportunità.
E alla base di tutto, ancora una volta, ci sono i governi e le banche centrali, con possibili NUOVi stimoli.
Ma che novità!
Ricordate cosa ho scritto? La CRISI chiama, le banche centrali rispondo. Ed i governi fanno da contorno.
Dalla sala operativa mi confermano la possibilità di nuovi stimoli fiscali in Giappone, oltre che l’ennesima accelerata dello stimolo monetario della BoJ.
Abenomics ancora più potente? Probabilmente si, anche se è sempre più evidente il rischio di “insuccesso” della bomba di liquidità giapponese.
Guardate questo grafico, a confronto Nikkei, bilancio della BoJ e tasso inflazione.

nikkei-bilancio-boj-inflazione-giapponeVi risulta che l’Abenomics stia contribuendo ad un aumento dell’inflazione?
Inoltre, visto che tutte le banche centrali si sono mosse in modo proattivo negli ultime anni, è statisticamente rappresentabile la fortissima correlazione tra il bilancio della banca centrale giapponese (BoJ) con la borsa. E su questa piazza è più forte di altrove. Quando la finanza domina in lungo ed in largo…

quantitative-easing-differingUn’ultima curiosità, tornando alla Cina… Se il bilancio BOJ e il Nikkey sono praticamente sovrapposti, e per BCE e FED notiamo comunque una forte correlazione, così non si può dire per la Cina. Quindi il QE alla Cinese è dunque meno efficace per i mercati. Ma i motivi li conosciamo già del perché di questa divergenza…

In questo clima di euforia, il rialzo dei tassi USA passa in secondo piano. Gli appelli per un rinvio del rialzo sono sempre più numerosi, il che rassicura i mercati.
Ma si sa, quando a muovere il mercato è il sentiment e la tecnologia, visto che il 98% delle transazioni sul Nasdaq, ad esempio, è fatto da software, tutto è possibile, anche un +7,7%

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Danilo DT

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5 commenti Commenta
ddb
Scritto il 9 Settembre 2015 at 11:20

Perché le notizie di (molto) probabili nuovi stimoli del Qe europeo e l’imminente(?) aumento dei tassi USA non smuovono l’eur/usd?

Lukas
Scritto il 9 Settembre 2015 at 15:29

da un eccesso di pessimismo……..ad un eccesso di ottimismo, in un mercato iper-volatile in cerca di un centro di gravità permanente !!!!

aorlansky60
Scritto il 9 Settembre 2015 at 16:02

@ DT

il rialzo dei tassi USA passa in secondo piano. Gli appelli per un rinvio del rialzo sono sempre più numerosi, il che rassicura i mercati.

…e gli “appelli” non sono qualsiasi, ma anche di QUALITÀ : oggi a muoversi nei confronti del board della Fed sono Banca Mondiale e FMI congiunti, rivolti nei confronti della Yellen a farle desistere da propositi ritenuti “incauti” e/o “azzardati” nel contesto della situazione che si è recentemente venuta a creare (China e emergenti), segno che gli interessi coinvolti [e i rischi collegati] sono davvero elevati, troppo elevati in un mondo globalizzato [anche e sopratutto nei mercati finanziari]
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Vi risulta che l’Abenomics stia contribuendo ad un aumento dell’inflazione?

Una delle storielle con le quali le banche centrali -in particolare per ultima la BCE- hanno inteso spiegare [al parco buoi e a “main street” in generale] la strategia della politica monetaria accomodante intrapresa, QE in primis, è stata quella di stimolare l’inflazione affinchè questa potesse ritornare a livelli pre-crisi(2007) ritenuti consoni per un economia considerata “in buona salute”, vale a dire 2%

nella giornata di ieri, (quindi a sei mesi dalla partenza del QE made in UE) il tedesco Schauble ha dichiarato che “la zona Euro deve prepararsi a mesi prolungati di inflazione ZERO, con possibilità anche negativa”;

non c’è che dire, i personaggi che il mondo intero vede in cabina di pilotaggio

1) sono di una coerenza esemplare

2) hanno le idee chiare [sui rimedi da apportare ad un area economica in crisi] tanto da conferirci una fiducia granitica in prospettiva futura…

😆

cavolo
Scritto il 9 Settembre 2015 at 22:08

Scusate ma come mai da più 2 a -1.50 dax e i mercati americani?

Scritto il 9 Settembre 2015 at 22:21

Se leggi il post, troverai la risposta alla tua domanda, o sbaglio? 😉

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