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Fuga dai mercati emergenti alla ricerca di porti sicuri.

Scritto il alle 11:20 da Danilo DT

Ho già parlato diverse volte del reverse carry trade e di tutto quanto sta accadendo sui mercati emergenti. Non è il caso di spaccarsi più di tanto il cervello alla ricerca del perché e del per come.
Le borse correggono perché il mercato sta cambiando la sua fisionomia e certi meccanismi che fino ad ieri reggevano, oggi stanno progressivamente venendo meno.
Certo, il tapering ha un ruolo determinante, ma quello che più di tutto sta muovendo è proprio la fuga dei flussi finanziari dai paesi emergenti.

Questo grafico illustra in modo molto banale la grande correlazione tra l’andamento del forex emergenti con l’andamento dell’MSCI World.
Questo indice si chiama JPMorgan Emerging Currency Index e sintetizza appunto l’andamento delle valute dei paesi emergenti. Come potete vedere, fino al 2011 la correlazione era quasi assoluta e poi la situazione è andata via via degenerando.
Oggi lo scenario è decisamente pesante e le valute emergenti sempre più deboli.
Eccovi una slide delle “performance” da inizio anno.

La domanda che occore farsi è ovviamente QUANTO durerà e a che punto ci troviamo oggi. Il deflusso di denaro dai paesi emergenti è ormai arrivato al suo epilogo?
Ovviamente occorre tenere ben presente innanzitutto una cosa: il tapering è appena iniziato e durerà per tanti mesi. Fino ad esaurimento. Possiamo stimare che per la fine dell’estate la sitauzione si possa normalizzare. Il problema sono appunto i prossimi 6 mesi.
Questo grafico ahimè inquieta e non poco.

Dopo il picco di febbraio 2012, dove l’afflusso di denaro negli EM ha raggiunto il suo picco massimo, raggiungendo la cifra monstre di 220 miliardi di $, al momento già 60 miliardi sono fuggiti in altri lidi.
Si chiudono i carry trade, ovvero i finanziamenti in USD con contropartita investimenti in EM (Emerging Markets). La cosa preoccupante, come vedete dal grafico, questo movimento non è che all’inizio, se utilizziamo come riferimento la capitalizzazione dei mercati azionari.

E…dove vanno questi fondi? Soprattutto in Europa, alla ricerca di rifugi sicuri, e in USA, of course. Ma non obbligatoriamente in equity. Ora siamo passati alla fase “risk off”, si cercano porti sicuri. E tornano di moda Bund e Treasury USA. Rendono niente ma almeno sono un parcheggio senza rischi. Fino alla prossima puntata.

Ecco la slide delle chiusure di stamattina (h 8). Gli unici segni verdi sono Bund e Volatilità (ovviamente). Qualcuno ha ancora dubbi su DOVE vanno a finire i flussi finanziari?

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Danilo DT

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5 commenti Commenta
john_ludd
Scritto il 4 Febbraio 2014 at 11:55

c’è bisogno di soldi in Europa in modo da massimizzare il risultato dei prossimi bail-in

amici ciprioti non vi lasceremo soli ! 😀

Scritto il 4 Febbraio 2014 at 12:44

e nn solo ciprioti!
Compatriotiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

paolo41
Scritto il 4 Febbraio 2014 at 12:49

è difficile, in questo momento, identificare i porti “sicuri” (almeno fra quelli legali).
Non vorrei che la colombella di nuova nomina stia pensando di interrompere o rallentare il tampering, come leggevo ieri su alcuni commenti…..

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