NASDAQ: una bolla speculativa un po’ meno bolla
Era il 2002. Avevo appena assistito a quello che consideravo il più clamoroso crollo della storia. Sto parlando del Nasdaq. Pronti via, dal 1999 al 2000 da quota 1400 a 5000 punti e più, con una performance da oltre 250%. E poi il crollo, il ritorno a quota 1400 e la frase che usciva dalla bocca di tutti. “mai torneremo a quei livelli”.
Anno 2015, 13 anni dopo quel minimo, ecco che proprio quei massimi sono stati violati al rialzo.
Grafico lungo termine Nasdaq Composite
Ma più che il tradizionale Nasdaq, voglio focalizzarmi sul Nasdaq 100, il listino veramente hi tech. Impressionante il rally dello stesso negli ultimi anni. Dal 2009 siamo a +350%. Un rally costante ed irrefrenabile.
Grafico Nasdaq 100
Siamo ancora un po’ sotto i massimi del 2000 ma ci stiamo arrivando. E la domanda che si pone è ovviamente: “quanto di buono c’è in questo rally o è nuovamente una bolla?”
Paragonare questo mercato e quello del 2000 è profondamente sbagliato. Allora le azioni hi tech erano scommesse. Oggi certe società sono realtà allucinanti per potere, dimensioni, capitalizzazione.
Un esempio su tutti è ovviamente Apple. Ma poi anche Google, la quale proprio ieri ha fatto +12% in after hours. Una performance che è giustificata dalla capacità di fare business. Cala la pubblicità, e questo potrebbe essere drammatico per Google. Malgrado questo invece Google ha dimostrato di saper puntare anche su altri business, di essere flessibile. Ed ha avuto ragione.
Questo ovviamente cosa sta a significare: sarebbe profondamente sbagliato aspettarsi un “crollo” stile 2001-2002. Ci sta sicuramente un movimento correttivo ma molto più soft di quanto visto in quegli anni. Sempre che non succeda l’imponderabile
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