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Nasce la “New Development Bank” dei BRICS. Dollaro USA meno strategico in futuro.
Intanto però nel breve occhio al grafico. E se si rompe area 1.35…
Le parole della Yellen sono state una manna dal cielo per il Dollaro USA, nel senso che quanto detto dal capo della FED ieri sera sono certamente positive per la moneta USA. Infatti dicendo “Se il mercato del lavoro continuerà a migliorare a un ritmo più veloce del previsto, i tassi di interesse negli Usa potrebbero tornare a salire prima e più velocemente di quanto programmato”, la Yellen lancia un alert sui tassi, senza poi dimenticare la sua intenzione di generare un po’ più di inflazione.
Insomma, qualcosa si muove e il cross EUR USD subito si muove, confermando le nostre previsioni ed il nostro grafico che quindi ora merita attenzione
Grafico Euro Dollaro
Come potete vedere, si sta formando un interessante triangolo con un supporto molto importante in area 1.35. Dal punto di vista tecnico un’eventuale rottura di area 1.35 porterebbe una decisa positività sul Dollaro USA, con un target addirittura in area 1.31.
Dollaro quindi destinato a rafforzarsi? Nel breve probabilmente si ma…attenzione che qualcosa (per il medio lungo periodo) potrebbe cambiare violentemente gli equilibri.
New Development Bank: concorrenza alla Banca Mondiale
Leggendo le ultime news in arrivo dai media però, questo scenario “cozza” un po’ con la realtà. Infatti il mondo si sta muovendo “contro il dollaro USA”. Basta guardare il fatto che è stato ufficializzato il varo della New Development Bank dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) con compiti di finanziamento e investimenti infrastrutturali: un organismo dotato inizialmente di un capitale pari a 100 miliardi di dollari ma differenziato in diverse valute e, quindi, non soltanto nella divisa americana. Questo significa che nel medio lungo termine è prevedibile un minore importante flusso di acquisti dall’Asia in dollari USA che porterà a un indebolimento strutturale del biglietto verde. Il che, alla fine, non dispiace per nulla agli USA i quali, con un Dollaro più debole possono mantenere alta la competitività. (FL)
La New Development Bank diventerà la banca dei Paesi emergenti a sostegno dei cosiddetti Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) a partire dall’anno prossimo. Il progetto, inizializzato soltanto quattro mesi fa, pare già avviato e soprattutto sostenuto dal Fondo Monetario Internazionale “reo” di aver dato il nullaosta alla creazione di un’istituzione bancaria per i Paesi in via di sviluppo.
L’ambizioso piano è stato discusso durante l’ultimo summit lo scorso febbraio, quando i massimi vertici si sono incontrati in occasione del G-20 tenutosi a Sidney. Una banca a tutela dei Brics è considerata una strategia necessaria al fine di salvaguardare l’economia dei Paesi vulnerabili a potenziali disinvestimenti stranieri, nonché al fine di preservare lo sviluppo degli stessi attraverso il finanziamento di progetti infrastrutturali. (BMF)
E come sempre, la palla passa alla BCE e al suo immobilismo in materia. SE veramente assisteremo nel medio termine ad un indebolimento dell’USD, Draghi & Co qualcosa dovranno fare.
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Draghi di cartucce da sparare ne ha, eccome…
Solo che la BCE non è la FED. Almeno per il momento
” New Development Bank dei Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) un organismo dotato inizialmente di un capitale pari a 100 miliardi di dollari. ” 100 miliardi$ pari ad 1 mese e mezzo del vecchio QE , mamma mia che paura farà agli americani.
Hahahahah! Ovvio che si tratta ancora di cifre minime. Non è una questione di importi ma di concetti.
I BRICS decidono di “staccarsi” e di fare per conto loro, quansi come se si volesse “uscire” dal sistema e partire con una nuova istituzione che li protegga al di fuori di quel mondo “di plastica” che oggi rappresenta la finanza occidentale
Draghi è già in ritardo, cosa aspetta a svalutare l’ euro?
Il motivo è più semplice di quello che si crede, non ha più nessuna cartuccia da sparare.