MERCATO LAVORO USA: una vera forza…temporanea

Scritto il alle 07:56 da Danilo DT

Parlare di resilienza e di recessione, è ormai una cosa normale e credo proprio che tornare sull’argomento significa annoiare il lettore.
Credo che i tanti post scritti negli ultimi mesi possono servirvi per rinfrescarvi la memoria. E malgrado i tanti segnali recessivi (vedi qui per esempio) la borsa regge bene ed i mercati finanziari sembrano anzi rinvigoriti da nuova energia.

Una cosa occorre dirla. Tra i tanti dati macro che mettono in dubbio, ce n’è uno veramente resiliente. Quello del lavoro che si, un po’ sembrano indebolirsi, vedi oggi, ma che restano comunque molto forti.

Stabili le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione negli USA. Nella settimana al 17 giugno, i “claims” sono risultati pari a 264 mila unità, sullo stesso livello della settimana precedente (rivisto da un preliminare di 262.000). Il dato si confronta con i 260 mila attesi del consensus. (…) Infine, nella settimana al 10 giugno, le richieste continuative di sussidio si sono attestate a 1.759.000, in diminuzione di 13.000 mila unità rispetto alle 1.772.000 unità della settimana precedente e al di sotto degli 1.782.000 attesi. (Source

Incredibile, ma non troppo, perché statisticamente questa stranezza può essere spiegata. Infatti è ormai evidente che il rapporto tra il mercato del lavoro e l’attività economica ciclica si è ROTTO: per la prima volta, il mercato del lavoro tiene bene anche se l’attività economica è stagnante.

Motivo: c’è carenza di manodopera, le aziende sono disposte anche a tenere le maestranze malgrado una crescita lenta. Con consumi che, ricordiamolo, sono molto alimentati da quell’eccesso di risparmio accumulato in tempo di Covid e che si stanno esaurendo.

Ma torniamo al mercato del lavoro. Eccovi il grafico che testimonia l’assurdo. Che significa? Lo ribadisco, che è uno scenario non ripetibile e temporaneo e che non può reggere. Secondo il mio punto di vista. Ma aspettate. La carenza di manodopera sta alimentando la crescita dei salari, e quindi indirettamente sta mantenendo elevata l’inflazione. E parliamo dell’inflazione da LAVORO, quella più vera e pura.

Capito perché la FED la scorsa settimana ha segnalato ulteriori rialzi di tassi?
Nel grafico vedete, in arancione, un’occupazione resiliente rispetto al passato, malgrado un’economia debole che forse è già entrata in fase pre-recessiva.

Chart by BlackRock

Ora, se la matematica non è un’opinione, forse un po’ di prudenza deve diventare necessaria.

STAY TUNED!

Danilo DT

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