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Mercati e FMI: tutti pronti per l’operazione “pollo allo spiedo”

Scritto il alle 19:50 da Danilo DT

Mamma mia. A volte sono veramente sorpreso dalle illuminanti conclusioni dei report redatti dalle menti dotte del FMI. O che sia una cosa voluta? Forse certi concetti vengono ribaditi proprio per creare un po’ di consapevolezza agli ignari investitori, drogati dalla liquidità e dal megatrend “long only” che promette di continuare imperterrito per un tempo indefinito.

Andiamo con ordine. Il FMI ha pubblicato il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale. E proprio in questo report ci vengono svelate delle “realtà nascoste” che ci lasciano di stucco…

The October 2017 : Global Financial Stability Report (GFSR) finds that the global financial system continues to strengthen in response to extraordinary policy support, regulatory enhancements, and the cyclical upturn in growth. Global bank balance sheets are stronger because of improved capital and liquidity buffers, amid tighter regulation and heightened market scrutiny. However, some banks are still grappling with legacy issues and business model challenges, where progress has been uneven. The environment of continuing monetary accommodation—necessary to support activity and boost inflation—may lead to a continued search for yield where there is too much money chasing too few yielding assets, pushing investors beyond their traditional habitats. As the search for yield intensifies, vulnerabilities are shifting to the nonbank sector and market risks are rising. (Vedi il Report CLICCANDO QUI) 

Cavolo! Ma se faccio domanda al FMI come analista/economista/portaborse magari ho speranze! Scherzi a parte, non c’è veramente nulla di nuovo in questo report. O meglio nulla che il lettore di I&M non conosca ormai a memoria. Le politiche economiche di breve termine, creatrici di ricchezza artificiale e di liquidità, portano a un aumento dell’indebitamento delle famiglie e degli stati. E come ben sappiamo questo “doping” può inizialmente provocare un’accelerata della crescita e dell’occupazione, ma poi…questi miglioramenti sono strutturali oppure c’è il rischio di successiva instabilità?

Beh, cari amici lettori, questa volta è differente per certe dinamiche, in quanto mai si è visto un così invasivo interventismo delle banche centrali. Ma di certo questa volta NON è differente perché questa è la classica “debt deflation” (Irving Fisher docet) che si realizza in “chiave moderna”. Ne abbiamo parlato fino alla noia e non voglio tediarvi oltre. Ed è interessante leggere come il FMI nel report faccia più volte riferimento al fatto che questi incrementi del debito delle famiglie sono associati con crescenti probabilità di crisi finanziarie e recessioni.

Un monito che ovviamente non trova un collocamento spazio/tempo nel report, ma suona come un campanellino d’allarme.

“Ricordati che devi morire”

Vero, ma si stanno accelerando i tempi.
Ed in questo report si denunciano la correlazione diretta tra l’aumento del debito privato e l’incremento di possibilità di crisi finanziarie.

Banalità, come banali sono le soluzioni che nemmeno vi cito, tanto sono sempre le solite ed utopiche (una tra tante, una migliore redistribuzione dei redditi. Perfetto, basta rimappare il software globale no?)

Ma tanto questi moniti oggi lasciano il tempo che trovano, perché per tutti questo è il mondo perfetto. Ma cavolo, perché non ci abbiamo pensato prima? Si potevano evitare tutte le crisi economico/finanziarie vista in passato! Ed invece abbiamo visto la Grecia, Lehman Brothers, E prima ancora la Russia, il Brasile, il Messico ecc ecc. Meglio tardi che mai! E difatti eccovi il grafico che darà ulteriore serenità agli investitoli iperbullish.

Comprate serenamente tutto quello che volete, tanto il futuro ci sorriderà. Tutto il globo, mano nella mano, non farà altro che andare meglio di quanto è andato sino ad adesso. Perfetta sincronia. Uno schema win-win che ormai non conosce fine e, se finirà, capiterà molto in là. Tanto che anche i più testardi orsi ormai hanno capitolato e si sono lasciati convincere.

With the momentum driving U.S. stocks to one record after another showing few signs of breaking, even a group of money managers ranked as the most skeptical are loading up on equities. That’s according to a weekly survey by the National Association of Active Investment Managers, which found them to be more than 90 percent long the market. They typically have a net short position averaging 93 percent, according to data going back to 2006. (Bloomberg

Evvai, facciamo tutti festa, orsi, tori, serpenti ed ogni altro tipo di bestiame. E festeggiamo il mercato che salirà ancora per molto tempo. Ah…dite che c’è il rischio che la festa ce la facciano a noi? Dite che questo ultimo grafico potrebbe essere un eccellente segnale “contrarian”: ma non fate i fessi. Il mercato può solo salire adesso! Tutti stanno comprando azioni e tutti gli indicatori sono positivi. Quindi…

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto. Informati presso il tuo consulente di fiducia.
NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

6 commenti Commenta
alplet
Scritto il 16 Ottobre 2017 at 11:53

Si, l’FMI dice cose che si sanno, ma il fatto che mi sembra un po’ importante è che le dice, le dice l’FMI.
Poi se tutti sono bullish potrebbe essere che tutti abbiano comprato; e, allora, chi comprerà poi?

Scritto il 16 Ottobre 2017 at 13:53

Innanzitutto Spero che il mio finale volutamente ilarico sia stato percepito dai lettori in modo corretto. Per il resto occorre sempre ricordare che il mercato, è ancora ricco di tanta liquidità e che con l’arrivo di eventuali politiche fiscali, potremmo vedere ulteriori spunti sorprendenti. Chi vivrà, vedrà!

aorlansky60
Scritto il 16 Ottobre 2017 at 14:27

Fintanto che le BC sosterranno i corsi (compresi tutti gli zombies di società che in tempi più seri, se mai ci sono stati, sarebbero ampiamente già FALLITE) non si profilerà alcun problema all’orizzonte,

per cui, detto a coloro che sognano bullish market a lungo periodo : abbiate fede nelle BC e nel loro operato e che la liquidità che queste concedono non venga mai meno.

E che nessuno [di profilo autorevole] inizi a fare considerazioni [magari esternandoli pubblicamente] del tipo : “Si, va bene il QE e conseguente politica monetaria accomodante, ma qui il DEBITO MONDIALE aggregato ha raggiunto il livello più elevato di sempre : fino a quando tale situazione sarà sostenibile ?…”

Tu allora fa finta di niente e continua ad aver fede anche nel DOLLARO e soprattutto nel paese che lo emette, anche se tutta quella MONTAGNA di CARTA non è più sostenuta -come lo era una volta in tempi più seri- da BENE FISICO TATTILE RICONOSCIUTO ma solo, appunto, dallo Stato che lo emette e dalle parole che escono dalla bocca di chi lo governa = si chiama CREDIBILITÀ o FORZA DELLA PERSUASIONE per chi la esercita; con questa hanno costruito la loro fortuna che dura da alcuni decenni.

Per tutti coloro che la subiscono -compresi i molti che sguazzano nervosi nella tonnara o frenetici nella bisca da gioco a seconda di come la si voglia definire, e vedo che anche gli spiedi stanno diventando di moda- c’è un termine diverso e assai più appropriato = una gigantesca illusione collettiva (priva di solide basi, destinata a chiedere il conto, in un periodo che nessuno al momento è in grado di prevedere).

angiglio
Scritto il 16 Ottobre 2017 at 18:23

Prima di tutto grazie per ricordarci l’uscita di documenti che possono piacere o meno, ma che sono interessanti ed importanti.
L’ho letto, sebbene non in profondità, ma mi pare che ciò che viene detto abbia poco a che fare con i commenti riportati. Il problema sembra essere un altro: un lungo periodo di bassa crescita e bassi tassi d’interesse sta creando cambiamenti importanti sull’intermediazione finanziaria. E’ in atto una continua ricerca di rendimenti con troppi soldi in giro che cercano rendimento e troppo poche risorse che li possono offrire, il che sta spingendo gli investitori verso soluzioni d’investimento troppo rischiose per il loro modo di vedere le cose. Se poi ci mettiamo i rischi del settore bancario e i rischi di mercato in aumento… Mi pare che l’FMI dica questo più che riferirsi a un aumento del debito privato. Non che cambi molto, o che ci si trovi di fronte ad analisi mai sentite prima, ma il problema che evidenziano mi pare sia un altro.

ob1KnoB
Scritto il 17 Ottobre 2017 at 17:01

Scontrino esselunga. Comprato due zucchine, due melanzane un peperone. Tre sacchetti biodegradabili di cui non posso fare a meno perchè devo pesare la verdura separatamente e determinare il costo. La tassa non compare nello scontrino alla cassa ma alla voce ‘tara’ della singola pesata. Puoi fare diversamente? No. E così dovrebbe funzionare per tutti i rivenditori. 4 cts a sacchetto. qualche milionata di sacchetti al giorno in giro per l’Italia…tradotto un tot di milioni di imposte diciamo… occulte. Semplice ed efficace. Un esempio che si attaglia alla finanza ed in senso più lato agli aspetti sociali di tutti. Spendi e non risparmiare. Non fare e non farti domande. Non spendi?… ti tasso uguale. Voti bianco? me ne fotto e fai quello che ti dico…ovvero nero o qualunque colore io voglia. Fai debiti! che più o meno ti proteggo…fino a quando mi farà comodo (i crediti possono diventare inesigibili i debiti ti restano addosso come una crosta). Il bianco oggi è bianco ma domani potrebbe essere bianco 8plus e se non fosse abbastanza bianco abbasso lo standard del ral perchè i colori li faccio io e decido io. Non ti piace sto fatto? E’ la democrazia stupido! Rassegnati. Non ci sono alternative. Valutazioni? Previsioni? Cicli economici? Redistribuzione? Eccheccazzo siamo nella newage! E chi l’ha detto che ci voglia una exit strategy? Va’ tutto così forte,( economie.. lavoro..pensioni..l’Inter), che chi ce lo fa fare di cambiare? e soprattutto nell’interesse di chi?. Ci siamo messi tanto di quello sporco addosso che non c’è abbastanza acqua per lavare tutti.Meglio la realtà virtuale. E continueremo perchè non c’è alternativa. C’è una materia prima che non va più di moda ed è diventata rarissima ma nonostante questo non vale più niente. Si chiama vergogna. Siamo sommersi da informazioni inutili e correi perchè ci va bene così. Fino a quando un bel giorno scopriremo che non abbiamo più un soldo perchè dobbiamo rimborsare i debiti, che non abbiamo un lavoro in virtù della flessibilità, che non avremo tutele sociali perchè nessuno è in grado di onorarle, che non potrai nutrirti del tuo orto perchè non ce l’hai e che poteva essere l’unica alternativa ai sacchetti dell’esselunga.

orsomatoro
Scritto il 18 Ottobre 2017 at 01:49

massive buying, the trend is my friend, fino a quando ci saranno risparmiatori che tengono i loro risparmi in conti correnti o btp / obbligazioni dai rendimenti sempre più bassi ci sarà speranza che questa cuccagna win-win dei mercati azionari mondiali possa proseguire…alla faccia del catastrofismo cavalcate l’onda anche perchè dove li volete metter i soldi nei metalli preziosi sempre più cimelio del mondo oramai passato tipo i dinosauri ???

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