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MERCATI FINANZIARI: pronti al rimbalzo ma…calma e sangue freddo
La volatilità protagonista assoluta dei mercati ha trasformato le piazze finanziarie in indici impazziti senza logiche e con sbalzi di prezzo enormi. Ipervenduto presente ovunque ma occorre cautela.
Ben lungi dal poter o voler dire che il mercato sta per invertire. Gli indicatori ci stanno illustrando un quadro di ipervenduto il che fa pensare al più tradizionale dei rimbalzi tecnici.
Secondo molti, questo rimbalzo non sarà nulla di più del classico “rimbalzo del gatto morto”. Quindi non illudiamoci, al momento non si vedono all’orizzonte le basi di grandi riprese, anche se, è innegabile, la reazione dei mercati a quanto sta accadendo è quantomai “eccesiva”.
Non vi sto dicendo che tutto va bene e ci mancherebbe. Dico solo che quanto sta accadendo era, per certi versi, ampiamente previsto. Riprendetevi i miei vecchi post sulla Cina, e leggerete di come sia normale attendersi per il “Celeste Impero” un vero e proprio cambiamento, un percorso rivoluzionario che porterà quello che è stato da sempre un paese misterioso ed “emergente” in una nuova realtà economica globale che quindi, crescerà anche meno del passato ma si fonderà (speriamo) su basi più solide.
Il periodo di transizione del grande colosso cinese porta per forza tanta volatilità, ma quanto sta avvenendo va oltre le più pessimistiche aspettative.
Diamo pure anche la colpa alle autorità cinesi, che con il “circuit breaker” hanno influito su quello che era il sentiment dei grandi investitori internazionali, i quali preferiscono sicuramente un mercato che magari può arrivare a perdere anche il 10% in un giorno ma che resta “libero”:
Poi è vero, le valutazioni del listino small cap cinese più noto, lo Shenzen, restano tutt’ora molto elevate (P/E viaggia sui 42), ma il listino di Shanghai invece è già più difendibile alle valutazioni attuali (viaggiando sul 16 di price earning e circa 1.80 di price book value). Ma ci sono soprattutto fattori speculativi a muovere i mercati. Ad esempio l’effetto domino degli outflow e del conseguente deleveraging (ricordiamo il tremendo debito privato cinese) che portano alla svalutazione dello yuan. I crolli non restano isolati all’equity ma, in perfetta sinergia intermarket, ci sono evidenti correlazioni con il valutario e non solo. Il comun denominatore resta sempre uno : la Volatilità che risulta elevata ed in aumento.
Volatilità intermarket: settori a confronto
A livello mondiale, notate che la volatilità diventa più importante soprattutto su due segmenti: azionario e petrolio. Sul valutario sembra ci sia calma ma in realtà non è cosi: chiedete lumi alla PBoC che si sta svenando per contrastare la SVALUTAZIONE (sui giornali spesso leggerete erroneamente il contrario), vendendo riserve. Incrociamo le dita e speriamo che la PBoC non abbandoni la difesa, sennò per lo Yuan e per i mercati in generali (dati in pasto alla speculazione) sarebbe una Caporetto.
E poi c’è il petrolio: ma qui le motivazioni sono anche diverse. Mettiamoci un po’ di eccessiva offerta, un po’ di bassi consumi e tanta speculazione. Oggi siamo vicini ai massimi periodali della sua volatilità, con prezzi che nell’arco di un anno sono scesi del 72%.
Volatilità petrolio
Quindi oro nero sui minimi? Fermi tutti, questo non lo possiamo certo dire. Possiamo invece dire che un rimbalzo sarebbe più che normale in queste condizioni. Ma andiamoci cauti, la volatilità potrebbe ancora regalare delle sorprese negative. Meglio stare a vedere c osa succede e, con calma, valutare in un secondo tempo sul da farsi. I mercati sono diventati più di un azzardo, in quanto non permettono proprio la valutazioni di strategie, a causa dei loro movimenti frenetici e confusionari.
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io non sono addentro alla materia come “voi”, però oggi hanno battuto la notizia che Starbucks, nota caffetteria USA, aprirà 500 negozi in Cina.
come non condividere !! ma allora, che fare ? forse siamo sui minimi, forse rimbalza, ma poco, probabilmente la vola ci dice che IL crollo è imminente, ma potremmo invece traccheggiare anche un intero anno
insomma le azioni e le commodities potrebbero rimbalzare, forse salire un po’ ma anche crollare nuovamente e di brutto ……. sapremo dirvelo a febbraio … 2017
e l’eurusd ?? andrà sotto la parità definitivamente … nono scusate, che dico … si attesterà a 1,20, sìsì
sui bond invece siamo tranquilli, anche gli HY: meglio evitare di metterci anche un cent