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LEVA FINANZIARIA: Banche USA

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

salva-banche

Seconda puntata dedicata all’analisi della leva finanziaria.
Come detto ieri nel post dedicato appunto alla leva finanziaria, post però che era abbastanza generico, ho provato ad andare a fondo, ricercando i dati più aggiornati, al fine di poter creare delle tabelle che fossero il più possibile affidabili e coerenti alla realtà.
Dire che sia giusto partire con le banche e le istituzioni facenti parte il listino benchmark mondiale, ovvero lo S&P 500.
Facendo uno screening approfondito, ecco che cosa possiamo dedurre.

Premessa: la leva finanziaria è un parametro che può essere analizzato non solo per le banche, ma per qualsiasi società. Ho ritenuto però, in questa sede, di prendere in considerazione solo le istituzioni finanziarie, focalizzandomi in particolar modo sulle banche USA.

Analisi della leva finanziaria: banche S&P 500

leva_finanziaria_banche_usa_sp500

Come potete vedere, la parla dell’istituto che tutt’ora fa maggiore utilizzo della leva finanziara è una banca che si chiama Western Union, conosciuta anche in Italia per le transazioni ed operazioni sull’estero. Leva paurosa: 96!
Tra i big del settore, in quarta posizione troviamo Morgan Stanley. Leva molto elevata, 28, ma molto inferiore a Western Union (e molto più bassa rispetto a tante banche europee, che analizzeremo più avanti).
Poco più sotto la nostra Goldman Sachs, e poi Citigroup, AIG, MBIA e così via.
Notiamo comunque che l’utilizzo della leva finanziaria è secondo me molto più tranquillizzante rispetto ad una volta. E’ normale che Morgan Stanley e Goldman Sachs facciano un ricorso maggiore alla leva finanziaria. Sono ex banche d’affari e vivevano praticamente su quello. Oggi sono anche banche commerciali, hanno di molto abbassato la leva, sono ancora sempre molto esposte ma molte meno rispetto al passato. Bene JPM e Bank of America.
L’ho detto già nelle passate settimane: le banche USA si trovano oggi in enorme vantaggio rispetto alle banche europee, soprattutto in ambito di ristrutturazione. L’interventismo dello Stato Americano ha dato al settore un’enorme mano ( non dimentichiamo però gli effetti collaterali).
Quindi, credo non vogliate uccidermi per quello che sto per dire.
In un ottica di lungo periodo, credo si possa già iniziare a buttare un occhio su queste società, senza però dimenticare che la volatilità sarà comunque ancora dominante per un bel po’ di tempo. Queste banche diventeranno ancora più forti e dominanti. A danno del sistema, certo, a danno dello Stato, certo. Ma la loro leadership non verrà intaccata, anzi…

 

E le altre banche?

 

Ho già estrapolato anche i dati sulle istituzioni finanziarie europee e….italiane.
Nei prossimi giorni vi posterò i risultati ottenuti, e posso solo dirvi che ne vedrete delle belle…
Credo che questo servizio assolutamente in esclusiva su questo blog sia ben apprezzato dai lettori. Un’analisi indipendente e libera come questo, penso, può faer la differenza per rendersi conto della realtà delle cose. Sempre a condizione che i dati a disposizione non siano troppo farlocchi.

STAY TUNED!

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