BANCHE USA: la fabbrica dei sogni

Scritto il alle 11:30 da Danilo DT

banche-usa

Salve a tutti cari lettori.
Speravo che ci fosse una nuova vita per il settore del credito , per le banche USA e per la finanza, il mondo di cui io faccio parte. Invece…non è così.

Questo mio post è carico di delusione e rabbia. Proprio perché non è possibile che si ripetano gli stessi squallidi errori. O, per meglio dire, si permettano certe cose.
Lasciamo da parte il tanto discusso post sui risultati dello Stress test scritto prendendo spunto da dati divulgati ieri da un personaggio sicuramente bizzarro come Turner, e prendiamo i dati più realistici, quelli pubblici e certificati (per quanto possa valere) comunicati dalle banche negli ultimi giorni.
Come avrete letto proprio sui post di questo blog, mi sono sempre detto molto prudente. E purtroppo, miei cari lettori, questa prudenza era più che giustificata.
Ho passato la serata di ieri, e anche alcune ore del week end, a cercare di capire dove stava l’inghippo. E soprattutto se c’era l’inghippo.
Poi, dopo alcuni approfondimenti ed analisi, e dopo aver letto anche altri articoli, compreso l’approfondimento de Il Sole 24 Ore, i nodi sono venuti al pettine. Senza ritegno e senza pudore. Se si falsificavano i bilanci, fino a ieri, sappiate che oggi e domani si farà altrettanto.
Ma andiamo ai fatti.

JP Morgan

L’idea di JP Morgan è stata geniale ma assolutamente truffaldina. La banca USA ha comunicato al mercato gli utili “prima delle imposte e dei dovuti accantonamenti”. Quindi utili assolutamente relativi in quanto al lordo di tutto quanto accantonato per le perdite subprime. I vertici aziendali dicono che la scelta è stata fatta per dare trasparenza alla capacità della banca di generare utili. Ma che bravi.
Signori, guardate quanti soldi ho nel bagagliaio. Però il fatto che io abbia appena fatto una rapina è assolutamente superfluo per la dinamica delle cose. Non so se ho reso l’idea. Quindi di per sé non ci sono state irregolarità formali ma solo un difetto di comunicazione, o poca trasparenza. O forse eccessiva trasparenza. Ma resta il fatto che l’effetto confusione ha avuto la meglio.

Deutsche bank

Forse ricorderete quando avevamo parlato della “leva finanziaria “ delle banche e avevo detto che una delle banche peggio messa era proprio Deutsche Bank con una leva pari a circa 60. Ora però risulterebbe un deleveraging pazzesco. La leva sarebbe scesa da oltre 60 a 28. Brava la banca o bravi i redattori del bilancio? Nessuno dei due. Brava la normativa che permette a Deutsche Bank di ricalcolare la leva finanziaria secondo i principi contabili USA, facendo passare magicamente la banca da una leva folle ad una più accettabile. Ma chi ufficialemtne lo ha detto al mercato?

Goldman Sachs

Tutti avrete visto i brillanti dati di GS pubblicati la settimana scorsa. Bene, sappiate che i dati sono falsi. Ma non falsi da denuncia, ma falsi “legalmente”. In pratica fino all’anno scorso, l’anno fiscale per Goldman Sachs si concludeva a novembre. Ma magicamente…quest’anno l’anno fiscalo è stato fatto coincidere con il primo gennaio 2009. E il mese di gennaio? Clamorosamente scomparso dalle carte. O per meglio dire, è stato rilegato in un angolo, una sorta di mini bilancio di un mese di cui nessuno ha parlato. Un mini bilancio che vale una perdita di 780 milioni di dollari, di cui nessuno ha tenuto conto. E poi…è arrivato il fantastico primo trimestre. Ma di quel mese di dicembre….chissà…. nessuno ne ha parlato. La cosa grave che quello che ha fatto Goldman Sachs è legale. Hanno cambiato anno fiscale di riferimento.

Bank of America (BofA)

Ciliegina sulla torta molto recente, ovvero di ieri. Bank of America comunica al mercato un trimestre eccellente. Utili a +4.2 miliardi di dollari. Ma questa volta il mercato non la beve e scende proprio ieri, in borsa, del 24%.  Motivo? Utili anche qui generati con abili e simpatici lavoretti di ingengeria contabile. mark to market su titoli di debito e plusvalenza straordinaria legata ad una cessione di China Construction Bank. Quindi anceh in questo caso la cosiddetta “gestione caratteristica” non c’ernta un fico secco. Anzi, se andiamo a vedere a fondo, notiamo che gli utili al dettaglio sono scesi di ben 500 milioni di $ e le carte di credito hanno portato perdite di circa 2 milioni di dollari. Se poi andiamo ad aggiungere gli accantonamenti per perdite su crediti, praticamente raddoppiati…

Mondo, apri gli occhi! Qui ci vogliono vendere sogni!

 

Conclusioni

Credo non sia necessario aggiungere altro. Questi esercizi acrobatici di redazione di bilancio sono tutti legali e permessi, ma capite che peccano clamorosamente di trasparenza. E il mercato si illude. Poi, certo, il primo trimestre ha avuto dalla “gestione caratteristica” un andamento molto positivo, che avrebbe comunque dato la possibilità di presentare dei dati buoni. Ma si è voluto forzare l’euforia e la fiducia sui mercati. Creare speranze ed illusioni. Una fabbrica di sogni che ha per forza di cose un rovescio della medaglia. E il mercato, che già è sul filo del rasoio, sorretto da un flebile filo rarefatto, ci mette niente a riperdere la fiducia appena acquisita.
Mi domando il perché di tali comportamenti. Credevano veramente che nessuno se ne accorgesse di tutto questo? Pensavano di farla franca. Non potevano immaginare la reazione dle mercato quando tutto fosse venuto alla luce?
I misteri della finanza….

 

STAY TUNED!

 

 
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