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BANCHE USA MEGLIO DI QUELLE EUROPEE
Nelle giornate passate, abbiamo avuto modo di commentare e analizzare in modo più o meno approfondito la situazione delle banche americane ed anche europee.
Come ormai avrete capito, le banche USA stanno vivendo un momento di grande cambiamento, soprattutto a seguito del default di Lehman Brothers. Il Business model della pura banca di investimento, si può ormai dire, è fallito. Le cinque grandi banche di investimento ormai hanno cambiato pelle, a parte Lehman Brothers, alla quale è toccata una sorte non proprio felicissima.
Il Chapter 11.
Le cinque banche di investimento
Quali sono le cinque grandi banche di investimento che negli USA hanno cambiato pelle?
1. Bear Strearn: è stata la prima a “saltare”. Acquisita da JP Morgan
2. Lehman Brothers: inutile quasi ricordarlo. E’ stato il fallimento dell’anno
3. Merrill Lynch: a forte rischio Chapter 11, è finita in pancia a Bank of America
4. Morgan Stanley: è diventata banca commerciale. Importanti iniezioni di capitale dall’Oriente
5. Goldman Sachs: come Morgan Stanley, è diventata banca commerciale. Ingresso anche di Warren Buffet
Il grande caos innanzitutto era senza dubbio in questi istituti di credito. E possiamo dire che, a seguito degli eventi, abbiamo assistito ad un primo assestamento del settore. Non si escludono assolutamente altri default e nazionalizzazioni, ma mi sentirei anche di dire che grossi passi verso un “radicale cambiamento” sono stati fatti. La bocciatura del Piano Paulson sicuramente avrà grand effetti negativi (effetti che in parte abbiamo già visto ieri sera e vidremo oggi). Una vera e propria rivoluzione del settore bancario USA che troppo ha osato, che ora ne paga le conseguenze e, cosa ben più grave, le conseguenze le fa pagare anche a noi…
Banche europee: la crisi è all’inizio?
E in Europa com’è la situazione? Tanto per cominciare, vorrei sottolineare il fatto che questi business model, in Europa, non sono così frequenti come negli USA. Le banche europee sono realtà soprattutto commerciali, il che è sicuramente una fortuna. Ma non possiamo certo negare che la situazione non sia più che volatile. E le esposizioni vs. subprime e derivati non sono certo di poco conto.
Ne è la prova le forti svalutazioni viste in Gran Bretagna, come in Francia, o in Germania o ancora in Svizzera. Fortis è stata recentemente nazionalizzata, Dexia è in crisi e forse farà la stessa fine. Quindi possiamo dire che noi, europei, non stiamo certo meglio. Volete al prova? Eccola!
BANK INDEX vs S&P 500
Questo è il grafico dell’indice delle banche USA, raffrontato con il benchmark S&P 500. Come potete vedere il BKX ha incominciato una risalita.
Una rottura rialzista che sta a significare, secondo me una cosa: la situazione per le banche USA è in via di miglioramento. O, per meglio dire, il mercato inizia a vedere positivo e crede che probabilmente il peggio è alle spalle. Anche se dopo la serata di ieri sera negli USA non escludo più nulla….
Guardate il grafico. E notate la divergenza tra il BKX e lo S&P 500.
BE500 vs BEBANKS
Cosa diversa, invece, per le banche europee. Innanzitutto vi invito a rileggere le considerazioni fatte sul settore, nel commento 10 di questo POST .
Inoltre, come potete vedere dal grafico, qui la tendenza delle banche europee è ancora pienamente ribassista. Gli indici che troverete nel grafico sono l’indice delle più importanti aziende europee (BE500) e l’indice delle principali banche dell’Europa (BEBANK).
Un segnale evidente che in Europa rischiamo di vederne ancora delle belle e, molto probabilmente, sarà proprio il settore bancario europeo a subire la maggiore volatilità nelle prossime sedute.
STAY TUNED!