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La (nuova) grande DECORRELAZIONE

Scritto il alle 13:45 da Danilo DT

Per anni sono andati a braccetto. C’era un rapporto stretto tra il rendimento dei bond e l’andamento dell’oro, e quando è arrivato il crollo del mondo obbligazionario, in molti hanno decretato anche la fine prossima del rally del metallo giallo dimenticando però le motivazioni per cui l’oro resta un bene rifugio.

Morale: il grafico parla chiaro. Cambia il mood delle banche centrali, iniziano ad aumentare i tassi e a diminuire i bilanci, o forse sarebbe meglio dire che iniziano a migliorare la qualità degli stessi. Inoltre, quando l’inflazione impazza, i beni reali vengono tenuti in considerazione e non vengono venduti perché difendono dall’inflazione. E oggi COSA difende dall’inflazione? I bonds? Rileggetevi QUESTO POST. Il mercato ha fame di alternative. Commodity, certo, e oro come strumento di hedging. E con tassi reali che restano sempre molto bassi, l’oro ha ancora spazio di rivalutazione.

“La Fed deve navigare in acque agitate, rese ancora più difficili dalla guerra in corso. Deve essere sufficientemente aggressiva da avere una reale possibilità di combattere l’inflazione, ma attenta a non lanciare l’economia in una recessione”. (…) “Secondo BGM Group, l’oro rappresenta meno dell’1% delle attività finanziarie globali e una percentuale relativamente piccola delle riserve totali di diverse grandi economie (…) un aumento relativamente piccolo della percentuale delle attività finanziarie globali allocate all’oro tra l’1% o poco meno ed il 2% potrebbe raddoppiare la domanda e, con essa, il prezzo dell’oro”. [Source]

Certo, questi sono pareri più che discutibili, ma quantomeno confermano la logica che sopra ho descritto.

STAY TUNED!

Danilo DT

(Clicca qui per ulteriori dettagli)

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7 commenti Commenta
natan72
Scritto il 20 Aprile 2022 at 16:15

L’era del QE ha aperto una nuova frontiera della teoria economica, quella dei tassi di interesse negativi! Nessuna teoria mai elaborata fino ad oggi aveva mai preso come presupposto questo assurdo (prestare denaro e pagare per farlo!).
Le vecchie correlazioni sono andate a farsi tutte a benedire e nei momenti di panico si è venduto tutto, azionario come obbligazionario, con quest’ultimo che quindi non ha più avuto quella funzione di “protezione”.
Mi sa che anche le vecchie teorie di asset allocation ormai stanno diventando un ricordo, o almeno dovranno essere reinterpretate per un po’ di tempo. Un portafoglio che voglia almeno difendersi dall’inflazione, quindi “difensivo” oggi può solo scegliere tra azionario e commodities, e questo fa a cazzotti con il “sentimento popolare” che li ritiene ancora asset di puro rischio.
Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi in proposito!

Scritto il 20 Aprile 2022 at 22:06

Dico solo che il lavoro del consulente cambierà e non poco. E il concetto di “portafoglio” come eravamo abituati a conoscerlo, verrà meno se si cercherà un minimo di efficienza (poi se si accetta di perdere sistematicamente denaro, è un’altra storia)

nonmollo
Scritto il 21 Aprile 2022 at 16:52

Danilo DT,

Ok Danilo, visto che c’è inflazione e sto perdendo capacità di acquisto cosa faccio? Compro azioni e materie prime a questi prezzi? Cosa accade ai 2 asset se si palesa una recessione sempre più probabile? Ma anche se non si palesa francamente a sti prezzi da bolla della liquidità assurda immessa e relativa asset inflation pensi si possa dormire tranquilli?io attualmente preferisco perdere soldi con inflazione piuttosto che comprare la bolla,mi interessano vostre riflessioni

aiccor
Scritto il 21 Aprile 2022 at 18:56

Si va bene oro, in teoria sono d’accordo, l’oro (ma anche argento e simili) devono aumentare…..se il loro prezzo dipendesse solo da domanda\offerta, ma sappiamo bene che sono manipolati da poche grandi banche che fanno andare le valutazioni dove vogliono loro.
Ma cambiando discorso: i treasuries (che non voglio accomunarli ad altri bond) non sono appetibili ora?

Scritto il 21 Aprile 2022 at 22:04

Intanto spero che FINALMENTE sia chiaro a tutti che IL MONDO E’ CAMBIATO
Per anni abbiamo goduto di mercati unidirezionali (quante volte ne ho parlato?) dove TUTTO saliva ed era facile fare performance ed “essere bravi”.
E se vogliamo prenderla larga, dal 2008.
Ora ovviamente il mercato fa l’esatto contrario.
Dire che sia facile investire è un eufemismo. il lavoro del consulente diventerà sempre più difficile, generare valore, difendere dall’inflazione, controllare la volatilità…
Signori, una MISSION IMPOSSIBLE per certi versi.
Ora, rispondere ai vostri commenti con frasi secche non è semplice.
Materie prime sicuramente si, equity con moderazione ma attenzione alla qualità e alle tendenze, quando il mercato non è più unidirezionale il “long only” potrebbe non pagare più.
Bond tutto dipende da inflazione ed economia. Una situazione da “work in progress” oggi che merita attenzione e può essere considerata sopratutto se dovesse mollare la guerra (TBond in primis).
Può bastare tanto per cominciare?

    Scritto il 21 Aprile 2022 at 22:16

    Dai… domani vi posto un’analisi che forse può interessarvi… Fatemi sapere

kociss01
Scritto il 2 Maggio 2022 at 16:35

ma le materie prime TSANNO COLLASSANDO, SENTONO PUZZA DI RECESSIONE IN TUTTO IL MONDO LONTANO UN MIGLIO…….. https://finviz.com/futures.ashx

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