Italia: tra rischio default e buy opportunity

Scritto il alle 09:07 da Danilo DT

Spread Bund BTP sui massimi. Occorre vendere e fuggire?

Possiamo ufficialmente dire aperta la crisi per i PIIGS? Risposta affermativa. Ora ai classici PIGS occorre aggiungere l’Italia e quindi PIGS diventa PIIGS. La speculazione (opppss…. sbaglio o ce la aspettavamo?) è arrivata anche sui BTP e sui Titoli di Stato Italiani. Evvai, tutti pronti a speculare contro l’Italia…. Questa volta non pubblicherò i soliti CDS (che vi avranno già nauseati) ma andiamo direttamente a guardare il mercato.
Si, occorre ammetterlo. La pressione ribassista è evidente. Non mi aspettavo altro. L’ho denunciato proprio in un post ieri (CLICCATE QUI). Se non c’è coesione tra i paesi membri dell’Unione Europea diventa persino normale restare vittime degli squali del mercato, ovviamente liberi di circolare e di fare tutto quello che vogliono visto che sui derivati continua l’atmosfera da Far West.


La speculazione colpisce allegramente i titoli prima Greci (a ragione), poi Irlandesi (a ragione), poi allarga gli spread su Portoghesi, Spagnoli e Italiani, giocando la carta della previsione e della tendenza. Detto in altre parole: dopo Grecia e Irlanda, puntiamo sulle potenziali vittime e fintanto che il mercato non avrà capito cosa accadrà nella realtà (io vedo male Portogallo e a ruota la Spagna), si attacca tutto. Compreso il Belgio e un po’ anche la Gran Bretagna.
Questa si chiama speculazione.

Spread Bund BTP

 

Spread Bund BTP - Clicca per ingrandire

Lo spread Bund BTP naviga sui massimi storici. Mai visti questi livelli di disparità di rendimento a pari scadenze. Questo perché, apparentemente, il rischio paese sull’Italia è peggiorato. Ma solo apparentemente. In realtà ad accendere la miccia è stata l’asta di ieri sui Titoli di Stato, che ha portato a rendimenti molto superiori delle previsioni…

The 2013 (€2.5bn) 2.25% yield rises to 2.86% from 2.32% in previous auction; 2021 (€2.998bn) 3.75% yield rises to 4.43% from 3.89% in previous auction; 2017 (€1.339bn) yields 2.3%. 10-year Italian yields up 10bps on the day vs. German bunds….. (fonte: email di amico trader londinese)

E allora che facciamo? Vediamo tutto perché l’Italia sta per fallire? Calma e sangue freddo.

Rendimento Curva governativa Italia vs. Benchmark Euro


Scadenze debito italiano

 

Clicca per ingrandire

Questo grafico è secondo me drammaticamente importante.
E’ il grafico che vi illustra le scadenze del debito pubblico italiano. Quando è che un paese va in crisi sul mercato dei bonds? Quando non vengono rinnovate (oppure si fatica a rinnovare) le obbligazioni in scadenza. Come potete vedere nei prossimi mesi del 2011 ci saranno importi grossi in scadenza per la Repubblica Italiana. Sono in buona parte BOT (su 287 milioni ben 126) e titoli a breve.
Questo dovrebbe preoccupare non poco. La cosa positiva però è che la maggior parte di questo debito è in mano a risparmiatori italiani. Significa quindi che si è decisamente più protetti dal rischio del mancato rinnovo, cosa che invece diventa comune nel caso delle crisi. Infatti se non si rinnovano i titoli, allora occorre chiedere aiuti all’Unione Europea e all’EFSF. Questo è uno dei motivi (più altri) io continuo ad essere sostenitore del NON default italiano e del fatto che certi eccessi devono essere seguiti da vicino (sui nostri portafogli abbiamo da tempo abbassato moltissimo la duration) e magari, a determinate condizioni, possono diventare anche delle buy opportunity.

 

In questo momento meglio essere costruttivi che distruttivi. Altrimenti si fa il gioco della speculazione e si rischia, some spesso accade, di farsi spennare.

Il VERO problema dell’Italia

 

Il problema dell’Italia, in questo momento, anzi il VERO problema non è quello del debito ma quello della produttività, elemento chiave per cercare di rimettersi a posto. Guai a paragonare l’Italia a Grecia e Irlanda. Significa che non si è capito nulla. Guardate le banche italiane. E paragonatele a quelle europee. Saremo stati degli ignoranti a non seguire quel modello anglosassone di ingegneria finanziaria, ma oggi almeno abbiamo ossigeno a sufficienza per poter continuare a campare senza dover chiedere pietà  all’UE.. Guardiamo il mondo immobiliare. C’è stata in Italia la vera bolla immobiliare con fuggi fuggi successivo e valanghe di pignoramenti? Non mi sembra, e comunque molto meno di altri stati UE.
Quindi, focalizziamoci sulla VERA problematica italiana. La produttività. Tutto il resto lasciamolo ai giornai e alle voci speculative.
SALVIAMO LE PICCOLE-MEDIE IMPRESE, NOSTRA FORZA DA SEMPRE, FACCIAMO SI’ CHE POSSA RIPARTIRE LA PRODUTTIVITA’ E LE ESPORTAZIONI.

Così si può salvare l’Italia, così possiamo ancora regalarci un futuro. Così potremo ancora avere un’Italia come la conosciamo. Anzi, con le dovute riforme, un’Italia sicuramente migliore.

 

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56 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 30 Novembre 2010 at 09:39

Dream, spread si bund 2,05….. resistere, resistere….

hironibiki
Scritto il 30 Novembre 2010 at 09:59

..”In realtà ad accendere la miccia è stata l’asta di ieri sui Titoli di Stato , che ha portato a rendimenti molto superiori delle previsioni”
Infatti proprio ieri al TG1 dicevano che i titoli di stato sono andati a ruba. A mia moglie ho risposto “te credo, stanno alzando la percentuale di interesse”… Pazzesco io comunque avrei paura a comprare titoli di stato, all’Argentina quando è fallita lo stato ha pensato bene di liquidare prima i risparmiatori esteri e POI la popolazione.. Non vedo perchè l’Italia dovrebbe fare diversamente in caso di default.
Poi per carità io parlo sempre da “esterno” al mercato non essendo trader.. Ma le mie paure sono queste.

hironibiki
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:00

PS: ho risposto così senza sapere esattamente se quello che avevo detto era vero e oggi leggendo il tuo post ha confermato quello che pensavo 🙂

s66
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:04

non c’è niente da fare, questa speculazione bisogna AMMAZZARLA CON UNA TASSA DEL 70 % ! soluzioni alternative non c’e’ ne sono ! è meglio che quel sito PALLADINO BUTTI FUORI TUTTA LA PORCHERIA DI QUESTA BANCA DELLA UALLERA AMERICANA ! è NON PENSATE ALLA BANCHE SOLITE………………….PENSATE ALLA BANCA CENTRALE AMERICANA ! MUORE SANSONE CON TUTTI I FILISTEI !

s66
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:06

n.b. non è sbagliato il termine palladino , qualche solone sicuramente se ne verrà con questa annotazione ?! :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

caposci
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:19

dt vorrei dire una cosa, ma se l’euro dollaro rompe il muro di 1.30 e non lo recupera al più presto si vedrà il crollo della borse europee come hai tempi di leman

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:27

MA VOLETE CAPIRLA O NO???????????
I rendimenti sono saliti solo perchè B. è generoso e vuole pagare più soldi a noi italiani!
E’ normale che se leggete i giornali di sinistra poi vi mettono intesta strane cose! Il bund è dichiaratamente comunista perciò più ci allontaniamo dai suoi livelli meglio è!
E poi ma vi pare ke l’Italia possa fallire…..?

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:28

Dimenticavo dai sondaggi che mi sono giunti l’Italia è una AAA+

Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:37

In linea di massima bisogna però dividere la categoria degli investitori, in questo caso , in 2 tronconi. IL cassettista e lo speculatore. Queste due categorie devono avere due stili di gestione ben diversi. Ovviamente qui io mi riferisco ai cassettisti. 🙂

s66
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:37

m75035@finanza, speriamo che il 14 lo si mandi a casa a questo vendtore di materassi ! basta in questo paese bisogna fare pulizia a 360 gradi ! x prima cosa non più di 200 parlamentari, trovatevi un lavoro meno parassitario ! E’ QUANDO PARLO DI TROVARSI UN LAVORO , LO DICO ANCHE A CERTI SINDACALISTI ! BASTA FARE LE SANGUISUGHE SULLE SPALLE ALTRUI ! RESET

Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:44

RUMORS & FLASH NEWS:

Mi è giunta voce che S&P ha messo sotto osservazione il credit watch di…..Belgio? No…. Italia?… NO… Spagna? No…. La risposta esatta è FRANCIA. Hai capito Sarkozy?

Intanto sembra che le banche tedesche siano in difficoltà, ma di questo vi parlerà tra circa un’oretta in un post dedicato…
Nel frattempo la BCE parte con il sostegno al mercato e inizia a comprare bond trifogliati…

Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:45

m75035@finanza,

Apperò… allora siamo in una botte de ferrro! :mrgreen:

fabio1
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:55

Ciao Dream e a tutti,
mi sapreste spiegare per quale motivo in una ventina di giorni, i titoli legati all’inflazione (io ho l’ETF Lyxor Inflation linked) sono letteralmente crollati? Il Lyxor, ad esempio, è sceso del 5%…!(e poi uno sceglie questo tipo di investimento, magari tralasciando le azioni per evitare “patemi d’animo..).
La domanda è: ma con il Quantitative easing ecc….l’inflazione non avrebbe dovuta crescere? Magari non da subito, ma addirittura crollare in questo modo?
Grazie per la vostra risposta

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 10:57

Dream Theater,

ehm…si di ferro…. 😥

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:02

1.299

alfio200
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:06

@ Dream Theatre

Alcune considerazioni:

1. Il punto non è, a mio avviso, tanto “default” quanto “ristrutturazione”. Effettivamente, svalutare (30%?) i titoli di stato dei PIIGS in difficoltà sarebbe, unitamente alle misure di austerity (permanenti) una “buona” (cinico) soluzione (l’unica?) per risolvere il problema del debito pubblico in area euro. Il fatto che la Merkel l’abbia accennato è abbastanza significativo. Certo, poi si è detto che era una sua “sparata”, ma davvero pensi che un capo di stato su un tema così collaudato faccia un’affermazione del genere senza prima consultarsi con il gotha della finanza del suo paese (che con tutta probabilità quella sparata gliel’ha magari suggerita)?

2. E’ vero…la nostra forza sta nel fatto che in Italia si comprano titoli di stato (prevalentemente Bot) italiani e non stranieri, oltre che poche azioni (per non parlare di valute e materie prime). Questo è uno dei vantaggi della nostra…ignoranza in materia finanziaria, tanto più che siamo sempre più un paese di pensionati e quelli (per nostra fortuna) non li smuovi dal Bot neanche a cannonate. Speriamo paradossalmente che non si diventi, o ci facciano diventare tramite i media degli esperti.

alfio200
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:12

P.S.:

Per quel che riguarda la Francia, si vocifera già da tempo che non è una “quasi Germania” quanto a solidità dei suoi titoli di Stato, anzi…

Il motivo, come ho già detto, pare sia il costo spaventoso della società multirazziale (milioni e milioni di extracomunitari disoccupati che comunque fruiscono dello stato sociale), più o meno pari al nostro costo per il mezzogiorno. Faccio un’osservazione prettamente economica…non ci avevano detto e continuano a ripeterci che gli extracomunitari sono una risorsa?

Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:13

fabio1@finanza,

Io ho chiuso sui portafogli Compass la posizione sul quel Lyxor da qualche settimana visto considerato il fatto che era paelsemente sopravvalutato. Sull’inflazione bisogna vedere cosa accadrà. Intanto non dimetnicare che quell’ETF è pieno di BTPi e quindi di titoli periferici che stanno subendo mazzate. Speculative market….

Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:20

alfio200@finanza,

1-da tempo sostengo l’ipotesi ristrutturazione. E di sicuro arriverà. Ma non ora, bensì tra qualche annetto. e non prima di 18 mesi (prima del 2013).
Il problema dell’Italia, in questo momento, anzi il VERO problema non è quello del debito ma quello della produttività, elemento chiave per cercare di rimetersi a posto. Guai a paragonare l’Italia a Grecia e Irlanda. Significa che non si è capito nulla. Guardate le banche italiane. E paragonatele a quelle europee. Saremo stati degli ignoranti a non seguire quel modello anglosassone di ingegneria finanziaria, ma oggi almeno abbiamo ossigeno a sufficienza. Guardaimo il mondo immobiliare. C’è stat in Italia la vera bolla immobiliare con fuggi fuggi successivo e valanghe di pignoramenti? Non mi sembra, e cmq molto meno di altri stati UE.
Quindi, focalizziamoci sulla VERA problematica italiana. La produttività. Tutto il resto lasciamolo ai giornai e alle voci speculative.
SALVIAMO LE PICCOLE-MEDIE IMPRESE, NOSTRA FORZA DA SEMPRE, FACCIAMO SI CHE POSSA RIPARTIRE LA PRODUTTIVITA’ E LE ESPORTAZIONI

Ovviamente secondo me…

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:26

Dream Theater,

B. smentisce tutto: Dt dice solo baggianate.
Poco dopo si scusa, aveva capito riproduttività (lì si ke ci da dentro di brutto…)

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:27

Articolo mooooooolto interessante:
http://www.businessinsider.com/the-bond-bubble-just-popped-2010-11

bene gente per oggi è tutto, io me ne vò a lezione! Buona giornata!

Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:27

m75035@finanza,

:mrgreen:
ho integrato il post con il mio commento.

daino
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:29

fabio1@finanza,

guarda quali sono le azioni che ha dovuto intraprendere l’irlanda: riduzione della spesa e aumento delle tasse. Questo porta a recessione economica e deflazione dei prezzi (nb: se si riducono i salari dei dipendenti pubblici la deflazione è quasi inevitabile e a riguardo attenzione all’america e all’ultima mossa dell’aministrazione di congelare gli stipendi pubblici). La BCE stamperà comportando svalutazione? Un aumento dei prezzi delle importazioni accentua solo la recessione economica nel contesto attuale in cui i tagli sono 100 volte tanto i benefici che si possono avere dall’export

paolo41
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:29

Dream Theater,

…parole sante…aggiungerei anche una buona dose di R&S concentrata su tematiche tecniche ….

m75035
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:32

Questa è davvero l’ultima:
La Russa: non c’è nessuna preoccupazione per il record di spread tra bund e btp [tanto saremo noi a pagarlo…quant’è bello fare i froci col culo degl’altri eh?!?]

hironibiki
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:33

Dream Theater,
Ma come si fà se tutto è made in Chin? Avete visto i negozi in questi giorni? Dai giocattoli ai casalinghi ormai nulla è prodotto qui in Italia. L’unica che ancora si salva sono i panettoni che ancora sono fatti qui. E’ troppo poco. Ormai il consumatore non guarda la qualità guarda il prezzo. Chi comprerebbe un pantalone da 60 euro quando lo può comprare all’Oviesse a 30-40 made in Pakistan? E’ questo il problema a mio avviso. Stessa cosa sui televisori ecc. Questo si riflette anche nell’informatica.. Chi è disposto a pagare 1200 euro al mese per un “tecnico senior” quando può pagarne uno con 800 con contratto a progetto? Impossibile stare dietro a prezzi sempre più bassi. La qualità continuerà a scendere.. Per questo io penso che solo dei dazi potrebbero garantire un minino di ripartenza. Vuoi comprare il televisore fatto in China? Paghi il 30% di Iva. Lo compri fatto qui? L’aliquota va a 4%..

fabio1
Scritto il 30 Novembre 2010 at 11:48

@Dream
@ Daino

Ok, ma neppure sul medio lungo termine potrebbe andare bene un investimento di questo tipo ? (Nel mio caso ho iniziato un PAC di questo tipo proprio un mese fa…).
Devo dire che sono un po’ sorpreso: fino a ieri tutti paventavano con una certa sicurezza un’inflazione galoppante mentre ora è tutto cambiato? Ok sul breve termine, ma forse accumulare a prezzi bassi un ETF legato all’inflazione, non potrebbe garantire una certa sicurezza?

Scritto il 30 Novembre 2010 at 12:04

fabio1@finanza,

Confermo quanto detto. l’ETF è pieno di titoli che hanno perso valore per motivi non legati di certo all’inflazione. Quindi….diventa addirittura interessante da comprare.. Parere mio, of course!

madness
Scritto il 30 Novembre 2010 at 12:26

hironibiki@finanza: Dream Theater,
Ma come si fà se tutto è made in Chin? Avete visto i negozi in questi giorni? Dai giocattoli ai casalinghi ormai nulla è prodotto qui in Italia. L’unica che ancora si salva sono i panettoni che ancora sono fatti qui. E’ troppo poco. Ormai il consumatore non guarda la qualità guarda il prezzo. Chi comprerebbe un pantalone da 60 euro quando lo può comprare all’Oviesse a 30-40 made in Pakistan? E’ questo il problema a mio avviso. Stessa cosa sui televisori ecc. Questo si riflette anche nell’informatica.. Chi è disposto a pagare 1200 euro al mese per un “tecnico senior” quando può pagarne uno con 800 con contratto a progetto? Impossibile stare dietro a prezzi sempre più bassi. La qualità continuerà a scendere.. Per questo io penso che solo dei dazi potrebbero garantire un minino di ripartenza. Vuoi comprare il televisore fatto in China? Paghi il 30% di Iva. Lo compri fatto qui? L’aliquota va a 4%..  

Tutto giusto, vero verissimo, sono le stesse cose che ho detto ancora mesi e mesi fà.
Ok sui dazi doganali, ma i prezzi made in Italy devono allora adeguarsi al livello dei salari e stipendi in Italia che è molto basso rispetto all’Europa in generale. Ovvero chi produce e chi commercia deve ridurre i suoi profitti. Finora, prima dell’invasione dei prodotti cinesi, ne hanno approffittato raddoppiando addirittura i prezzi con l’entrata della nuova moneta dell’Euro, con perdita di valore degli stipendi di almeno il 60-70%.
Non si può quindi fare nuovamente un regalo ai commercianti che quando possono ne approffittano subito per far salire i prezzi a più non posso, l’avidità in certe persone raggiunge davvero livelli inimmaginabili. Le assoziazioni commercianti ed esercenti, forti più che mai, oggi come oggi attiverebbero i trust molto facilmente limitando di molto la concorrenza straniera.
Ma poichè non c’è un Governo e non ci sarà mai purtroppo in Italia in grado di amministrare per bene tutto questo, anzi di solito succede sempre il contrario, probabilmente forse è meglio lasciar le cose come stanno altrimenti davvero si rischia di strozzare nuovamente il comune cittadino.
Poi ti dico un’altra cosa importante: i cinesi hanno già trovato la soluzione ai dazi doganali, aprono sempre più laboratori, negozi ed aziende direttamente in Italia e producono direttamente qui da noi con la manodopera importata. E valli a scovare poi tutti sti magazzini, laboratori sottoscala. Quando la Guardia di Finanza ne trova uno di questi di sicuro i cinesi ne hanno già creati altri 2 o più sparsi in tutto il nostro Paese.
E’ un’onda cinese “devastante” per la produttività italiana che non si sà quando si potrà placare. Lavorano in nero e quindi non pagano nulla di tasse, non pagano i contributi sociali, pagano una miseria la manodopera. Impossibile competere in questo modo. I controlli dello Stato italiano costano e sono troppo pochi e i cinesi invece si moltiplicano. Che futuro potremmo aspettarci…?

Scritto il 30 Novembre 2010 at 12:40

madness,

Ottimo madness. 🙂

smsj
Scritto il 30 Novembre 2010 at 12:45

Grande DT, Numero Uno assoluto 😉

s66
Scritto il 30 Novembre 2010 at 12:46

alfio200@finanza,

ma la volete finire con queste stronzate del costo del mezzogiorno ? il nord è peggio del mezzogiorno, l’italia è fracita di corruttele varie ! abbiate la decenza di misurare il parlare, prima che qualcuno vi dia del cialtrone ! 🙄 🙄 🙄

paolo41
Scritto il 30 Novembre 2010 at 13:04

madness,

… aggiungerei che poi spediscono gli utili in Cina…….

estremosud
Scritto il 30 Novembre 2010 at 13:41

decoupling:

amensa
Scritto il 30 Novembre 2010 at 13:56

Dream Theater,

ottimo articolo DT, solo una cosa non mi è chiara….. “esportare”…. a chi , di grazia ?
per il resto quoto con convinzione anche madness

paolo41
Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:07

amensa@finanza,

c’è ancora spazio per esportare…sempre meno, ma c’è.
Forse ti è sfuggito un’analisi che ho postato un paio di mesi fa sull’interscambio commerciale, quali sono i paesi dove esportiamo di più e da dove vengono le più importanti importazioni, quali sono i settori più importanti per l’inport e quali per l’export, quali sono le regioni che esportano e quelle che importano, etc.
Se nel week-end sono libero provo ad aggiornare la situazione che, comunque lo anticipo già, è peggiorata.

mezzy80
Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:10

Dream Theater,

Sei grandissimo!!!

😛 😛

l.b.chase
Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:15

Non so ma con l’aumentare della tua popolarità, mi sembra che aumenti anche la minimizzazione delle nubi oscure che ci sono sul futuro del nostro paesiello, com’è questa storia? Una volta eri molto più critico e pessimista sulle prospettive, no??

Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:42

l.b.chase@finanzaonline,

Calma e sangue freddo… Io molto critico su come si sta comportando ora la FED. E sono molto critico di come abbiano salvato le banche USA e poi permesso loro di tornare a far danni sul mercato senza e ripeto senza una regolamentazione condivisa. Morale: oggi è tutto peggio di quando è fallita Lehman Bros.
Sono molto critico sul fatto che le banche non le hanno nazionalizzate. E non sono d’accordo sulla politica espansiva del QE che fa rima con svalutazione competitiva.

Questi miei pareri restano fermi e lo sai perchè? Perchè si poteva fare in modo diverso.
Quindi cerco sempre di essere critico ma anche realistico e costruttivo (abbaiare come un cane incatenato porterà magari lettori …ma cosa proponi?)

Situazione Europea. La mia idea l’hai letta ed è certo più accomodante in merito ad un forte sostegno comunitario. E lo sai perchè? Perchè non vedo alternativa che possa essere migliore.
Il far fallire uno stato o una banca (Ne prendo una ad esempio non proprio casuale) come RBS avrebbe un effetto tale che…il contagio sarebbe devastante per i mercati (e forse di questo potresti anche dire “me ne frego”) per l’economia, per la società e per la nostra stessa vita e il nostro futuro.

Spero di essermi spiegato. E per la cronaca, evitiamo di dire ste cazzate del tipo “ora che aumetni la popolarità”. non stanno nè in cielo nè in terra.

Ah dimetnicavo.. il nostro paisiello… Non voglio parlare di politica. Dico solo che l’Italia potrebbe esser molto migliore. MA se leggi bene i miei vecchi post, MAI ho parlato di rischio defautl sull’Italia. O sbaglio?

Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:42

mezzy80@finanza,

Ciao mezzy, grazie. 🙂
paolo41,

sarà un piacere pubblicarti, come sempre.

fabio1
Scritto il 30 Novembre 2010 at 14:50

Grazie Dream 😉

Aggiungo una mia considerazione generale (anche seguendo il grafico prospettato da Estremosud): l’impressione è che in America stiano ammortizzando MOLTO BENE la nostra crisi europea. Anzi, probabilmente, stanno gongolando…Pertanto, a mio modesto avviso, passata la burrasca la borsa USA avrà perso poco e potrebbe attaccare (e magari anche superare) i precedenti massimi (Così come anche il DAX potrà fare).
Noi, invece, rimbalzeremo per recuperare un po’. Ma di strada ne avremo parecchia da fare anche solo per riagguantare la media a 200 periodi.
Certo, tra un po’ potrebbero esserci davvero prezzi convenienti. Quasi in contemporanea con i SALDI INVERNALI !:-)

vichingo
Scritto il 30 Novembre 2010 at 15:50

estremosud@finanza,

Mi ricordi Garibaldi quando disse “obbedisco”. Cercando di essere meno laconici, vuoi dire che continuerà il disaccoppiamento o disallineamento tra l’sp500 e ftsemib? Bentornato ES. 8)

l.b.chase
Scritto il 30 Novembre 2010 at 19:12

Dream Theater: l.b.chase@finanzaonline,
E per la cronaca, evitiamo di dire ste cazzate del tipo “ora che aumetni la popolarità”. non stanno nè in cielo nè in terra.Ah dimetnicavo.. il nostro paisiello… Non voglio parlare di politica. Dico solo che l’Italia potrebbe esser molto migliore. MA se leggi bene i miei vecchi post, MAI ho parlato di rischio defautl sull’Italia. O sbaglio?  

Qui se c’è qualcuno che dice cazzate non sono certo io, visto che io non ho MAI detto che tu prima paventassi “rischi di default” e ora hai smesso di farlo.
Caso mai ho detto: mi sembra che aumenti anche la minimizzazione delle nubi oscure che ci sono sul futuro del nostro paesiello
E ho anche sottolineato: “Una volta eri molto più critico e pessimista sulle prospettive”

Il default ce lo hai messo tu!

Comunque visto che mi hai provocato dicendo che dico cazzate, io ti rispondo con i fatti e ti cito solo in ordine di tempo, gli ultimi 2 post più recenti in cui hai parlato dell’italietta e non mi pare che i toni non si possano definire “critici” o “pessimistici”:
http://intermarketandmore.finanza.com/italia-tasso-disoccupazione-cig-stelle-cassa-integrazione-guadagni-18251.html

http://intermarketandmore.finanza.com/italian-austerity-ora-tocca-a-noi-17357.html

Allora chi è che dice cazzate?

nervifrank
Scritto il 30 Novembre 2010 at 20:17

estremosud@finanza,

Terrifying decoupling, ES!

idleproc
Scritto il 30 Novembre 2010 at 21:20

E’ vero ed è il punto centrale per l’Italia: le PMI sono per noi il motore dello sviluppo, dell’innovazione della capacità di penetrazione nei mercati e non vivono di sussidi. Ciò che temo è che venga introdotta “un’austerità” che produca un ulteriore trasferimento di reddito per ripianare i buchi della finanza globale tentando di trasformare i valori virtuali in valori reali. Poco importerà se verranno affossate le economie e le condizioni sociali dei singoli paesi anzi, sarà un magnifico strumento di controllo economico-politico. Una prospettiva da colonia… Mah? fantasiose elecubrazioni negative dopo una giornataccia di lavoro…

Scritto il 30 Novembre 2010 at 21:27

smsj@finanza,

Apperò… grazie!

l.b.chase@finanzaonline,

Ah beh… se la metti così… allora hai ragione. Sono io che dico cazzate. intanto però mi riferivo alla popolarità. Se leggi bene….nei post sono fortemente critico nei confronti dell’Italia perchè ce l’ho con la malagestione. Ma se leggi entrambi i post, non ho mai detto: Italia prossima al default. O sbaglio? Peccato che la gente spesso lo pensa. Ed ecco perchè il titolo con il termine default ma con li punto interrogativo. E nell’articolo , credo, spiego bene cosa penso. poi per carità… sono tutto fuorchè un perfetto infallibile, anzi…. 🙂

l.b.chase
Scritto il 30 Novembre 2010 at 21:31

idleproc@finanza,

Il problema è proprio questo… E cioè tutto quello che possono fare d’ora in poi per tirare la cinghia, non può che dare un colpo di grazia al paesiello, se invece continueranno a far crescere il debito, il colpo ci sarà comunque magari un pò più in là, ma ci sarà.
La realtà è che la festa è finita per tutti, bisogna solo decidere se fare in modo che paghino prima di tutto le banche, oppure se vogliamo salvarle per farci affossare proprio da loro 1 secondo dopo averle messe con le spallucce al sicuro.

Scritto il 30 Novembre 2010 at 21:37

l.b.chase@finanzaonline,

Ma secondo te in Italia il problema sono le banche? E non sarebbe meglio, invece, cercare una soluzione per le banche ma poi, subito dopo, mettere loro un cappio al collo, che è quello che io farei agli istituti salvati? 🙂

l.b.chase
Scritto il 30 Novembre 2010 at 22:12

Dream Theater: l.b.chase@finanzaonline,
Ma secondo te in Italia il problema sono le banche? E non sarebbe meglio, invece, cercare una soluzione per le banche ma poi, subito dopo, mettere loro un cappio al collo, che è quello che io farei agli istituti salvati?   

Purtroppo (anche se solitamente ritengo molto valide le tue analisi) questa volta mi sa che la fai troppo semplice. Né tu, né nessun altro può permettersi di mettere un cappio ai padroni del vapore.
Chi ha in mano i soldi, si dice, ha in mano il potere. Dunque sono le banche che comandano i politici e se mai gli possono mettere un cappio (come stanno facendo costringendoli a fare politiche esclusivamente pro banche, come tu più spesso hai sottolineato), di certo non viceversa.

E la cosa che mi meraviglia che qualcuno acuto e sveglio come te, non abbia ancora capito che le banche o le schiacci o ti fai schiacciare (america docet).

l.b.chase
Scritto il 30 Novembre 2010 at 22:16

Dream Theater: smsj@finanza,
Apperò… grazie!l.b.chase@finanzaonline,
Ah beh… se la metti così… allora hai ragione. Sono io che dico cazzate. intanto però mi riferivo alla popolarità. Se leggi bene….nei post sono fortemente critico nei confronti dell’Italia perchè ce l’ho con la malagestione. Ma se leggi entrambi i post, non ho mai detto: Italia prossima al default. O sbaglio? Peccato che la gente spesso lo pensa. Ed ecco perchè il titolo con il termine default ma con li punto interrogativo. E nell’articolo , credo, spiego bene cosa penso. poi per carità… sono tutto fuorchè un perfetto infallibile, anzi….   

Ribadisco che NON ti ho mai messo in bocca la parola default! Ce l’hai messa tu quella…
Io ho detto soltanto – in sintesi – che ultimamente, secondo me, sei più ottimista di un tempo sulla situazione italiana. E proprio ora che le nubi si addensano mi fa strano questo ottimismo…
Ma magari sono io che non so interpretare le tue parole.

smsj
Scritto il 30 Novembre 2010 at 23:30

l.b.chase@finanzaonline,

Ma che significa le banche o le schiacci o ti fai schiacciare?
E chi gestisce il money? Torniamo al baratto?
Perfino i paesi comunisti avevano le banche e una moneta.

Scritto il 30 Novembre 2010 at 23:35

l.b.chase@finanzaonline,

Personalmente vedo la tua posizione come troppo estremista. Poi per carità, sono solo punti di vista. Però credo sia il momento di trovare soluzioni e la tua, (schiaccia o sarai schiaccaito) credo non funzioni in questo momento…
poi chissà…
🙂

CIAO e grazie per la discussione

mattacchiuz
Scritto il 1 Dicembre 2010 at 00:42

o zio caro.
fanculo, siamo falliti, cosi come è fallita l’america, tutta, dal canada a iguazù, e pure l’india la cina e l’australia.

tutto è solo guadagnare tempo. tempo e sprare che qualche staterello coglione sia coglione tanto da indebitarsi per noi e permettere che noi gli sottraiamo ricchezza.beh, non funziona più così, e quello che fino a qualche anno fa facevano in africa ora lo fanno in europa e in america.

buon giorno. cari cazzoni di economisti.

no davvero.

spero che gli aerei su cui voi viaggerete siano fatti da persone come voi…

si si, indebitiamoci ancora un pò… con sta mania della liquidità… intanto cerchiamo di capire cosa sia la liquidità, datemi una definizione, qualcosa con cui poter far conti… solo parole.

bisogna permettere i fallimenti e bisogna purtroppo permetter che chi ci ha messo i soldi li perda.

questo è il capitalismo, questo è il sistema monetario. tutto il resto sono solo chiacchiere!

mattia06
Scritto il 1 Dicembre 2010 at 12:37

http://www.soldi-web.it/news-1/mercati/eurocrisi-rischio-italia-sempre-alto
mo ci tocca pagare per colpa non solo dei nostri governanti ma anche degli altri? mah …

l.b.chase
Scritto il 1 Dicembre 2010 at 13:05

mattacchiuz,

Completamente d’accordo! Il sistema è stato creato basandosi sul fatto che chi si prende “rischi” rischia… di lasciarci le penne… Altrimenti la parola rischio che senso ha?
E’ possibile vivere in un mondo dove se sei piccolo e ti prendi dei rischi, quando perdi ne paghi le conseguenze, ma se se sei una banca no???
Un sistema così è truccato e pertanto non può permettere ad una economia di ripartire e crescere in modo sano. Pensateci bene e vi accorgerete che non si può.

nervifrank
Scritto il 1 Dicembre 2010 at 13:17

mattia06,

Ciao Mattia06,
aggiungo il fatto che si sta utilizzando questa crisi per giustificare la richiesta di cessione della sovranità dei paesi UE all’Unione stessa. Vedi Strauss-Kahn nell’articolo del Telegraph di qualche giorno fa:
“IMF chief Dominique Strauss-Kahn urges leaders to cede more sovereignty to EU”.

http://www.telegraph.co.uk/finance/financetopics/financialcrisis/8146842/IMF-chief-Dominique-Strauss-Kahn-urges-leaders-to-cede-more-sovereignty-to-EU.html

Ma quella è sovranità popolare, ce la siamo conquistata anche con delle guerre!
Von Rompuy invece ce l’hanno imposto!

Se la crisi si dovesse acuire, saremmo sempre più sotto tutela di UE, FMI, Banca Mondiale, organismi non controllabili dal basso.

A questo punto l’Euro non sarebbe più un problema economico ma anche politico, un problema di sovranità.
L’Euro è un progetto destinato al fallimento oppure a renderci schiavi.

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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