in caricamento ...
ITALIA: SPREAD BUND BTP E RISCHIO DEFAULT
Dopo aver postato giorni fa un post dedicato ai vari CDS sui titoli emessi dagli Stati Sovrani, ho ricevuto molte email di gentili lettori che continuano ad esser spaventati dal rischio default sul nostro Bel Paese, sull’Italia e dal fly to quality in corso sul mercato obbligazionario.
Quindi preferisco rispondere a tutti con un post, dove farò anche un aggiornamento sulla situazione dello spread tra il Bund tedesco e il nostrano BTP, spread che ieri ha toccato il nuovo massimo storico sul decennale, con una curva dei tassi sempre più steepening.
In giro stanno continuando a girare voci strane. Si dice che i paesi del cosiddetto PIGS (che di certo non è proprio un gran bel complimento) ovvero Portogallo, Italia, Grecia e Spagna, possano uscire dall’Euro con una svalutazione della nuova valuta che si verrebbe a creare. Questo rumors ha subito un sacco di modifiche e cambiamenti. Ognuno ne ha aggiunto un pezzo e si sono fatte tante ipotesi. Calma e sangue freddo.
Nessun PIGS al momento, anche perché se l’Italia non sta bene, c’è chi sta molto molto peggio di noi a livello di peggioramento e deterioramento macroeconomico.
Spread BUND BTP a livelli stellari
Spread BUND BTP a livelli stellari
Una cosa però bisogna dirla. Uno spread così macato tra Bund e BTP non è un segnale rassicurante per certi versi. Ma può essere invece un interessante trading idea per altri motivi. Questo spread non è giustificabile.
Ieri il differenziale ha toccato la punta di 166 bp, ovvero oltre 1.5% su un titolo decennale. Ha senso? No, non ha senso.
Solo che ieri c’era la tempesta in borsa, e quindi …tutti a fare “fly to quality”… Comprare di corsa roba sicura… e così il Bund è letteralmente volato. E come scrivevo ad inizio anno a proposito dei bonds, il rischio bolla, pian piano potrebbe concretizzarsi.
La curva dei tassi, comunque, continua la sua corsa, e pian piano continua ad impennarsi e il differenziale di tasso 10-2 sta aumentando (a proposito…ricordate cosa si diceva sui titoli obbligazionari CMS 10-2?) . Quindi tutto come previsto.
Stato ITALIA: CDS a 5 anni
Ma come si è mosso il CDS a 5 anni ( quello conosciuto universalmente come CDS classico) della nostra Italia?
Eccovi qui il grafico.
Come potete notare, il CDS dello Stato Italia è salito sensibilmente, passando dai circa 20 di novembre del 2007 agli attuali 185. Un bel balzo. Io però ritengo non attendibile questo 185, in quanto i CDS sono, certo, un ottimo strumento di copertura del rischio ma ormai hanno assunto (anche loro) un carattere speculativo tremendo (ricordate? Il totale dei CDS emessi è pari praticamente al PIL mondiale…). Se poi, oltre alla speculazione, ci aggiungiamo anche un po’ di volatilità dei mercati, di fly to quality verso Stati più sicuri, beh… il gioco è fatto. E il CDS vola…
CDS United Kingdom
Ma c’è chi ssta peggio di noi.. Parliamo della grande e solidissima Gran Bretagna. Guardate il grafico qui a fianco… Che dire? Siamo passati dai 5 ai 147, con un aumento forte nelle ultime settimane. E qui sì che c’è da preoccuparsi… Qui le cose stanno realmente cambiando e Sua Maestà la Regina ha il suo bel da fare tra nazionalizzazioni e bail outs. Non dico che l’UK è a rischio default, ma semplicemente che non è assolutamente più quello Stato strasolido che tutti conoscevamo.
Sitauzione abbastanza simile in partenza ma con evoluzione meno grave, con un passaggio da 5 a 60-70 , l’abbiamo anche vista proprio nelle solidissime Germania e USA, due pietre miliari della AAA di Moody’s e S&P. E fatte le dovute proporzioni non è poi nemmeno poco, dal punto di vista percentuale…
Conclusioni
Il rischio su tutti i titoli obbligazionari sovrani ha subito un’impennata in generale. E’ errato focalizzarsi solo sul nostro paese Italia, che resta pur sempre carico di un bel fardello di debiti e di problemi. Io personalmente eviterei l’asinata di vendere oggi BTP per comprare il Bund. Poi, per carità, ognuno faccia come il cuor (e il consulente di fiducia..) gli comanda…
STAY TUNED!