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ITALIA presa a modello. Con Draghi il cambio di passo è netto
Scritto il 12 Agosto 2021 alle 10:35 da
Estate 2021. Sarà memorabile e non solo per gli incendi e per questo caldo infernale. Ancora negli occhi degli italiani i trionfi degli Europei, ancora sentiamo sulla pelle gli ori olimpici che fanno entrare le Olimpiadi Tokyo 2020 di diritto nella storia dello sport italiano.
Però, per una volta, possiamo anche permetterci di essere considerati un modello di politica. Ebbene si, avete capito bene.
A molti non piace e io NON sono tra queste persone. L’arrivo di Mario Draghi ha cambiato radicalmente le dinamiche, tanto che il Financial Times se ne esce con un articolo che la dice lunga su come il nostro Governo sia visto dall’estero, grazie a Draghi.
“Italy is basking in a summer of hard-won success
Mario Draghi has begun a programme of essential reforms and overseen a strong economic recovery.” [FT]
Sentir dire dal FT che finalmente l’Italia ha un Governo che funziona e che deve essere preso a modello, è secondo me una gran cosa ed è un importante segno di cambiamento che ci sta riportando su delle coordinate più consone al quel grande paese che è l’Italia, definita dal FT addirittura un “polo di Stabilità”. Questione di sostanza ma anche di immagine. Ma quanto conta l’immagine? Oggi conta tantissimo e dare una percezione di stabilità, di cambiamento, di qualità diventa fondamentale in un momento storico come quello attuale.
Ovvio, non possiamo certo abbassare la guardia. Molti problemi sono ancora sotto ai nostri occhi: debito pubblico, la burocrazia, le riforme, il lavoro, la demografia, il settore pubblico. Ma un passo alla volta non risolviamo tutto ma quantomeno miglioriamo la situazione. Perché l’Italia e noi italiani ce lo meritiamo. Punto.
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STAY TUNED!
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Tutto questo entusiasmo per Draghi mi sembra fuori luogo. Quando in un paese viene eletto presidente del consiglio una persona non eletta dal popolo, è sintomo che il grado di democrazia si sta abbassando sempre più. Diciamo che è l’uomo che volevano i poteri forti e le banche. Ma fino a prova contraria 60.000.000 di persone non sono ne gli uni ne gli altri.