ITALIA: possiamo dire che finalmente qualcosa funziona?

Scritto il alle 13:25 da Danilo DT

Siamo sempre tutti pronti a criticare, perché siamo abituati a fare così. Però dobbiamo essere onesti e quando qualcosa funziona, è giusto parlarne.
Si, perché ogni tanto qualcosa in Italia funziona e si rispettano gli impegni presi.

Sto parlando della macchina messa in moto da quell’Alpino che era sconosciuto ai più e che ora invece si è fatto conoscere per la sua puntualità e precisione. La macchina è quella della vaccinazione di massa per il Covid-19, messa a punto dal Commissario straordinario all’emergenza, Francesco Paolo Figliuolo.

A seguito di giuste critiche, ora non possiamo certo parlarne male visto che il sistema sta funzionando oltre le più rosee aspettative. Ma non si tratta solo di dosi distribuite, ma anche di un’efficienza e di una precisione che non ci contraddistinguono e che dovrebbero diventare, invece un’abitudine.

Chi ha già ricevuto l’SMS di convocazione sa a cosa mi riferisco, chi è stato vaccinato ha avuto modo di vedere come può essere efficiente una struttura ben organizzata. Certo, ci vuole disciplina, regole chiare e condivise, ordine e rispetto dei turni e delle priorità.
Ma soprattutto, tutto questo deve insegnarci che il metodo non è utopico ed è anche applicabile altrove. Cerchiamo di liberarci dei luoghi comuni e mettiamoci in testa che, se si vuole, si può. Anche in quegli ambiti (penso subito alla pubblica amministrazione ma anche alla nostra quotidianità) dove ormai si è persa la speranza che le cose possano migliorare. Questa storia invece deve diventare l’eccezione che NON conferma la regola.

(…) Una delle indicazioni arrivate da parte di Figliuolo è l’invito alle Regioni ad “aumentare in maniera graduale il contributo assicurato” da medici di Medicina generale, pediatri di libera scelta, farmacisti ed altri operatori del Servizio sanitario nazionale alle “vaccinazioni giornaliere, mantenendo, in una fase intermedia e di transizione dello sviluppo del piano, completamente operativi gli hub vaccinali”.

“In una fase successiva, in previsione di eventuali ulteriori richiami, si dovrà valutare la possibilità di ricondurre l’attività vaccinale quanto più possibile nell’alveo di tutte le strutture ordinarie del Servizio sanitario nazionale arrivando a coinvolgere la totalità dei medici di medicina generale, pediatri di libera scelta farmacisti e altri operatori del Ssn, al fine di realizzare un sistema di vaccinazioni sostenibile e stabile nel tempo, senza dover ricorrere a misure emergenziali”, scrive ancora Figliuolo. (…) [Source

STAY TUNED!

Danilo DT

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