ITALIA: Fitch taglia il rating ma dall’Unione Europea una boccata di ossigeno

Scritto il alle 10:38 da Danilo DT

 

La notizia del giorno è sicuramente quella dell’atteso (da noi) downgrade dell’italia. Via TWITTER che uso come base per i flash di mercato, avevo segnalato da qualche giorno la voce che girava di un possibile downgrading del Bel Paese. E così è avvenuto. I BTP future hanno subito reagito negativamente anche se non sarà certo questo downgrading a cambiare i trend del mercato. Questa la nota di FITCH:

Fitch Ratings has downgraded Italy’s Long-term foreign and local currency Issuer Default Ratings (IDR) to ‘BBB+’ from ‘A-‘. The Outlook is Negative. The downgrade reflects that inconclusive results of the Italian parliamentary elections on 24-25 February make it unlikely a stable new government can be formed in the next few weeks. With Q412 data confirming that Italy’s ongoing recession is one of the deepest in Europe, the increased political uncertainty and non-conducive backdrop for further structural reform measures constitute a further adverse shock to the real economy.

 …e questa la reazione del nostro Ministero dell’Economia e delle Finanza:

In merito al rating di Fitch vanno sottolineati  diversi aspetti positivi che vengono riconosciuti all’attuale situazione italiana, e in particolare:

– Negli ultimi 2 anni l’Italia ha fatto progressi sostanziali in direzione della stabilità fiscale. Nel 2012 il deficit del settore pubblico era pari al 3% del PIL: risultato – secondo le recenti stime della Commissione UE – di 2,3 punti percentuali di consolidamento fiscale in termini strutturali.

– Nonostante la recessione, le misure fiscali adottate saranno sufficienti per ottenere una ulteriore riduzione del deficit nel 2013.

– La fiducia nella solvibilità di lungo termine dello Stato italiano è rafforzata dal basso rischio fiscale del settore bancario, dalla situazione di bilancio vicina a quella ritenuta necessaria per stabilizzare il debito pubblico in rapporto al PIL e dalla sostenibilità del sistema pensionistico.

– Il Paese ha mostrato flessibilità finanziaria e resilienza durante la crisi, riflettendo una forte base di investitori domestici e la duration del debito di 4,74 anni.

– Infine, il rating è ancora sostenuto dal sistema economico relativamente ricco, ad alto valore aggiunto e diversificato, con moderati livelli di indebitamento del settore privato.

L’incertezza politica che è seguita alle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio è parte integrante di un normale processo democratico. Confermiamo quindi la fiducia nel fatto che l’Italia troverà la soluzione politica e proseguirà il processo di riforma in corso. Al tempo stesso, il governo attuale rimane ovviamente in carica per il disbrigo degli affari correnti. Nella nota Fitch parla anche di “calo dell’occupazione non previsto e debolezza persistente degli indicatori di fiducia, che aumentano il rischio di una recessione più lunga e profonda di quanto previsto inizialmente”

La situazione nell’ultimo trimestre è stata peggiore delle previsioni ovunque in Europa e, con specifico riferimento alla disoccupazione, è importante sottolineare che, secondo la Commissione europea e altre organizzazioni internazionali, essa è aumentata anche e soprattutto a causa del maggior numero di donne e giovani in cerca lavoro. Inoltre molte aziende preferiscono mantenere i loro lavoratori sia pure ad orario ridotto per non dover procedere, quando l’economia riprenderà, all’assunzione e alla formazione di nuovi lavoratori. (MEF)

Ovviamente appuntamento a lunedì mattina, all’apertura dei mercati finanziari, ma un piccolo segnale positivo per l’Italia è arrivato dall’UE:

«Nel rispetto del Patto di stabilità – dirà, salvo colpi di scena, il documento – potranno essere sfruttate le possibilità offerte dall’attuale cornice di bilancio per equilibrare la necessità di investimenti pubblici produttivi con gli obiettivi della politica fiscale». Vuol dire che una parte di quanto Roma e le altre capitali spenderanno per la crescita avrà titolo per non essere considerata nel calcolo del deficit. Di questi tempi, è un sollievo miliardario. (Source)

Sarebbe una bella boccata d’ossigeno per il nostro paese.

STAY TUNED!

DT

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6 commenti Commenta
lampo
Scritto il 9 Marzo 2013 at 11:22

DT prova a fare due conti (ma non dirlo a nessuno):
– aggiungi i 70-80 miliardi (certificati Bankitalia) che la PA ha in pregresso con i privati, che, per tale motivo, non vanno a fare computo nel rapporto deficit/PIL (la nuova norma riguarda solo i pagamenti successivi alla sua introduzione e non il pregresso);
– aggiungi i crediti/debiti incagliati nel settore privato fra le diverse aziende;
– aggiungi la sospensione dei ratei alle banche (le due famose moratorie sui debiti oltre a quella della Cassa Depositi e Prestiti) che a occhio stimo 25-30 miliardi;
– aggiungi che le nostre banche “pare” non abbiano restituito praticamente niente dei due prestiti LTRO (dicembre 2014 e febbraio 2015 sono sempre più vicini);
– aggiungi che probabilmente per i motivi precedenti, le banche continuano a ridurre il credito alle imprese ed ai privati, incrementando la spirale di cui hanno paura e rendendo meno competitive (con il rischio di farle fallire) molte imprese sane che vorrebbero investire;
– l’aumento della diffusione dell’usura (sembra che al sud abbia incrementi annuali a tre cifre ovvero superiori al 100%);
– siamo senza governo, dovranno per forza farlo (causa semestre bianco) per poi probabilmente cadere e riandare a elezioni (riusciranno almeno a nominare il Pres. Repubblica?), con un esito probabilmente simile a quello attuale, cioè di stallo completo!
– abbiamo l’autopilota, come dice Draghi… (bisogna capire da che parte ci porta, visto che tale autopilota pone un ulteriore aumento della tassazione, in un momento di recessione mai vista dal dopoguerra).

Non dirlo però alle agenzie di rating…

Scritto il 9 Marzo 2013 at 11:41

lampo,

Eggià! grande lampo! 😉

ferrariferrari
Scritto il 9 Marzo 2013 at 11:49

meglio il pilota automatico o i governi che ci hanno governato (derubato) negli ultimi 20 anni?

ferrariferrari
Scritto il 9 Marzo 2013 at 11:52

e se i mercati cominciassero a prezzare l’equazione austerità=recessione= minore solvibilità ?

lampo
Scritto il 9 Marzo 2013 at 13:20

ferrariferrari@finanza,

In tal caso siamo nella m…. ehm cioccolata!

candlestick
Scritto il 9 Marzo 2013 at 19:38

per la prossima settimana ho visto indicatori molto depressi.. ci si potrebbe aspettare un rimbalzellum

I sondaggi di I&M

VEDO PREVEDO STRAVEDO tra 10 anni!

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