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Una boccata di ossigeno

Scritto il alle 14:41 da Danilo DT

La notizia è stata colta dal mercato con toni positivi, tanto che l’indice nostrano,lo SPMIB, è rapidamente salito da 38270 a 38550. Ad alimentare il rimbalzo è stata la presa di posizione della BCE, che ha annunciato di essere pronta a erogare fondi di emergenza illimitati alle istituzioni finanziarie per venire incontro alle esigenze di liquidità di fine anno. Una vera manna per un settore, quello finanziario, in preda ad uan vera e propria crisi di liquidità.
E fu così che il tasso interbancario in euro a due settimane è sceso di 50 punti base al 4,45% (con uno spread che supera di 45 punti base il tasso-Bce, dopo che nelle scorse due settimane aveva segnato un rialzo di 83 punti base). L’Euribor a tre mesi , di conseguenza, è sceso di sette punti base al 4,88%, dopo aver viaggiato nei giorni scorsi sui massimi da sette anni.

E tutto questo avviene proprio in contemporanea con le dichiarazioni di Almunia e della Commissione Ue, la quale conferma che, nonostante un rimbalzo dello 0,7% nel terzo trimestre del 2007, la crescita di Eurolandia “é prevista in calo nei prossimi trimestri”. Le cause, come ben si sa, sono sempre la crisi dei mutui subprime, la crescente inflazione che ha raggiunto a novembre il livello più elevato da sei anni e mezzo, il caro-petrolio e il supereuro.

Primi segnali di cedimento di consumi

E mentre la Bce dà un chiaro e forte segnale di appoggio al mercato, negli USA, dove il segnale la FED lo ha già dato, e il mercato l’ha già digerito, arrivano i primi segni di cedimento dei consumi. Il segnale arriva dai gestori delle carte di credito. Dai loro dati risulta un minor utilizzo del denaro elettronico. Era l’ora…hanno speso tutto lo spendibile e ora, che non riescono più a pagare nemmeno i debiti degli acquisti fatti mesi fa, sono obbligati a mettere un freno ai consumi.

Agflazione: Massimi dei cereali, minimi del rame

Un flash anche delle materie prime. Ricordate che ho parlato spesso del fatto che le uniche commodities da sovrappesare erano le soft commodities? Bene, lasciando da parte il fatto che non ho messo un centesimo né sul grano né sul mais, ieri proprio quete hanno raggiunto dei livelli elevatissimi, con grossi timori per la pressione inflazionistica (hanno coniato il termine “Agflazione” ovvero inflazione portata dalle materie prime agricol). Invece sempre più giù il rame, un materiale che da sempre è usato come “indicatore” della crescita economica. Un’altra notizia negativa. Mettiamo tutto nel mucchio. Poi magari un giorno proviamo a vedere cosa abbiamo di positivo e cosa invece di negativo…

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