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IN ATTESA DI POWELL (ma potrebbe non essere determinante)
Altro giorno passato sulla giostra tra alti e bassi.
Signori, più volte detto in passato e lo ribadisco per l’ennesima volta. Le regole del gioco non le possiamo imporre noi. O si accettano le condizioni di mercato, oppure si scende, oppure cambiamo tavolo da gioco.
Si, perché una possibilità che non dobbiamo escludere, è cambiare l’asset allocation cercando di avvicinarla di più a quella ideale in questo contesto di mercato.
Intanto come ho detto prima, la volatilità continua ad essere padrona, borsa USA nuovamente negative e tutti in attesa della conferenza stampa di oggi del numero uno della Fed, Jerome Powell, che seguirà in serata la riunione del Fomc.
Sell on rumors, Buy on news?
Il rischio è che i mercati statunitensi rimangano volatili almeno fino al primo aumento dei tassi della Fed, che è ampiamente previsto a marzo. Il classico caso dove si agisce sui rumors e poi si riprende posizione quando le parole si concretizzano. Ma da qui a marzo può veramente succedere di tutto. E intanto già stasera le parole di Powell potrebbero dare ulteriore benzina alla volatilità, nel bene o nel male. Inoltre poi abbiamo anche le news fronte Ucraina che potrebbero creare ulteriori tensioni.
In tutto questo gran pasticcio, quindi, cosa conviene fare? Io credo che ci sia una sola ricetta. Quantomeno guidata dal buonsenso. Già ne ho parlato in passato. Il vero consiglio che posso darvi è sentire il vostro consulente di fiducia che sicuramente saprà illustrarvi la retta via, andando a personalizzare le scelte più corrette parametrate al vostro portafoglio.
E se non lo avete e vi interessa un’insaponatura di fondo, riprendo quando ha scritto un signore che in pochi conoscono ma che seguo da anni. Si chiama Jeremy Grantham, fondatore di GMO, il quale nella sua ultima newsletter dice:
(…) A summary might be to avoid U.S. equities and emphasize the value stocks of emerging markets and several cheaper developed countries, most notably Japan. Speaking personally, I also like some cash for flexibility, some resources for inflation protection, as well as a little gold and silver. (…)
Qui sotto un grafico che va a implementare i ragionamenti di Grantham.
Non voglio aggiungere altro, proprio perché ognuno deve essere padrone della sua storia e del suo destino, ma di certo tutti (chi più chi meno) dovranno fare qualche ragionamento. This time is different (rispetto a qualche mese fa) e premiare qualità, tematici ben definiti e investimenti value, potrebbe fare la differenza.
Ultima cosa e poi non ne parlo più, perché è un’ipotesi che inquieta molte persone. Ma se veramente la bolla scoppia e la situazione scappa dal controllo del sistema (è questo il grande rischio)? In questo caso occorre essere onesti. Inutile nascondersi. Navigare nelle bolle è complicato. Ma se la bolla scoppia avremo mesi difficili, ma anche grandi occasioni. Quindi tenete le risorse pronte, la storia si ripete e avremo di nuovo grandi rialzi. Però aspettiamo perché nulla è ancora compromesso.
STAY TUNED!
–
Caro Danilo,
ricordi quando a metà dell’anno 2020, i Mercati stavano cominciando il poderoso rimbalzo dai minimi di Marzo 2020??
Ecco, ricorderai sicuramente le mie quasi giornaliere critiche ai tuoi quasi giornalieri post nei quali tuonavi contro l’ ASSURDA CAPITALIZZAZIONE RAGGIUNTA DAI MERCATI
Ti criticavo duramente primo perchè affermavi l’opposto di quanto pensavo io…. ma fin qui ci sta, fa parte delle regole del mercato avere opinioni differenti
Ma, criticavo soprattutto la tua ENFASI nello scrivere, quasi non volessi accettare i verdetti che al tempo il Mercato esprimeva.
Non capivo come facesse una persona preparata come te ad intestardirsi così a lungo su quella tua tesi.
Leggendo il tuo post qui sopra dove affermi : “riprendo quando ha scritto un signore che in pochi conoscono ma che seguo da anni. Si chiama Jeremy Grantham,” adesso tutto è chiaro.
Fermo restando che sono d’accordo e non solo da oggi sulla preferenza dei titoli Value , e il recente mio commento al tuo post ” ma Le borse sono veramente care? ” lo testimonia e certifica……Jeremy GRANTHAM è quel signore che da decenni fa previsioni di crollo imminente dei mercati… tralasciando le recentissime dichiarazioni,,, tale signore ha raggiunto il suo apice scenico nel Novembre 2020 dove in una intrervista alla CNBC prevedeva a breve un crollo di oltre il 50% degli indici….. e sappiamo tutti poi cosa è successo nel 202
Può capitare che qualcuno anche se molto preparato come te si lasciasse influenzare…
Di conseguenza, leggendo a “cascata” i tuoi post dell’epoca poteva capitare che molti tuoi lettori si facessero a loro volta influenzare…..
Il succo delle mie critiche verso di te era concentrato proprio su quello, se ben ricordi
Perciò chi ha seguito ” in modo “operativo” quelle tesi (del Grantham) , ha pagato un durissimo prezzo, perdendosi gran parte dei rialzi dei Mercati del decennio appena passato
Complimenti comunque alla tua onestà intellettuale quando non rinneghi di conoscere e seguire questo singolare personaggio… dalla stragrande maggioranza ritenuto un inguaribile pessimista ( la personificazione di quella figura indistinta, cosmicamente pessimista, sui quali si abbattevano gli strali di Lukas di qualche tempo fa)
E ulteriori complimenti al tuo nuovo modo di proporti ai lettori senza più quell’enfasi iconoclasta di 2 anni fa.
Con rinnovata stima
Pistarr