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In arrivo una nuova Guerra, quella valutaria
America first again. A qualunque costo, con qualunque mezzo.
E noi siamo più grandi e potenti degli altri e quindi possiamo permetterci di fare la voce grossa nei confronti di tutti.
Queste parole un po’ farneticanti potrebbero essere uscite dalla bocca di Donald Trump. Anche se la diplomazia non è certo il suo forte, per fortuna il POTUS non è ancora arrivato a twittare queste frasi, ma le sue intenzioni ed il suo “modus operandi” è chiaramente indirizzato su queste coordinate.
La guerra commerciale ovviamente è il primo di tanti tasselli. Presa di mira la Cina, poi il Messico e prossimamente di sicuro l’Europa.
Ma non basta la guerra commerciale.
It’s time 4 a currency war. Guerra valutaria in arrivo
Negli ultimi giorni abbiamo visto Trump addentrarsi in tante altre tematiche. E proprio in queste ultime ore, ecco un Trump versione “difensore del Dollaro debole”.
Quindi la denuncia di Trump e quella di una “congiura” contro il Dollaro USA che quindi è sopravvalutato, mettendo in difficoltà l’economia USA.
Ovvio, dollaro più caro, minor export, maggiore import.
Se Trump fosse alla FED, partirebbe senza dubbio verso una nuova crociata, una guerra valutaria mirata a far svalutare l’Euro.
Ma attenzione, se questo dovesse accadere cosa potrebbe succedere? Come spiegato in passato, un Euro in area 1.20 non è sostenibile per le già deboli potenzialità economiche europee. E quindi l’intervento sui tassi sarebbe quasi necessario, allargando quindi lo spread di rendimento tra USD ed EUR.
E a quel punto che succede? Che anche la Cina si adeguerà (come ha già fatto in passato, ricordate?) e via via tutti gli altri.
Una guerra monetaria e valutaria che alla fine diventerà deleteria. E a rimetterci sarà la collettività.
The road to recession, attenzione perché potremmo infilarci in un cul de sac.
STAY TUNED!