Il mondo sta cambiando. Ce ne stiamo rendendo conto?

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

Tapering e Abenomics muoveranno molto nei prossimi mesi. Ma non solo. Intanto svegliamoci dal sogno. Le cose stanno cambiando e l’era del denaro facile è destinata a finire. E non solo.

In questi giorni caratterizzati da una calura estiva a tratti insopportabile, anche per chi ha la possibilità di passare qualche giorno al mare con la famiglia come il sottoscritto, ci si rendo conto che l’estate è arrivata anche per l’economia ed i mercati. Anche se sono “in ferie”, non ho mai totalmente staccato la spina, per non “perdere il filo”. Ma mi sono reso conto che in questi giorni, a parte le news sul “Royal Baby”, non abbiamo assistito a grandi novità. Anzi, mi sembra che sempre più arrivino conferme che la strada è segnata.
Ma quale strada?
Beh, innanzitutto una strada che nei prossimi mesi sarà NON uguale per tutti. Che vedrà USA ed Europa sotto luci differenti ma non per questo l’una meno importante dell’altra. E poi Cina e Giappone, le due bombe innescate che potrebbero avere effetti devastanti sui mercati: ma andiamo con ordine.

Lo scenario sta palesemente cambiando

Chi segue il blog ha letto più volta la mia affermazione secondo la quale nei prossimi mesi la FED cercherà di “pilotare” i mercati con la tecnica della “comunicazione”. Ovvero, pochi fatti effettivi ma solo tante parole, un tira e molla che cerca di dare realismo ma anche di tenere la volatilità sotto controllo. La carota ed il bastone. Gli ultimi schizzi di positività li ha dati Bernanke secondo il quale il tapering potrebbe anche non arrivare a settembre. Ma notate, sempre verbo condizionale, quasi per poter sempre dire. “ io non ho mai venduto certezze”. E questa è la verità. Certezze zero ma una convinzione ormai forte per il sottoscritto. E credetemi non solo per me.
Il periodo del denaro a go-go, pompato da banche centrali in tre continenti sta per chiudersi e gli equilibri macro-economici che lo hanno accompagnato stanno incrinandosi.
Abbiamo avuto negli ultimi anni:

1) gli Stati Uniti che stampavano denaro
2) la Cina che contribuiva con una domanda interna quasi insaziabile a colmare l’eccesso produttivo di tanti stati tra cui anche la Germania, e che era lo sfogo anche per mercati particolari come materie prime e buoni del Tesoro americano;
3) e poi c’erano il Giappone e l’Europa, quasi in sordina ed incapaci di risollevarsi.

Ora però, questo scenario sta palesemente cambiando.
Ed i prossimi mesi saranno determinanti per tracciare le nuove linee geopolitiche globali.
Intanto però qualche indizio ce l’abbiamo. La Federal Reserve ha detto chiaro e tondo che smetterà di iniettare denaro nelle vene dell’economia mondiale nei prossimi mesi. C’è un po’ di dibattito sul quando, come detto prima Ben prende tempo anche sul mese di settembre per avviare il “tapering”, ma tutto è da vedere. Però la FED non ha lasciato nessun dubbio: la banca centrale americana si ritirerà dal mercato delle obbligazioni, lasciando gli investitori senza un compratore potente ed enorme.
Ma signori, qualcuno si è chiesto cosa potrebbe significare questo?

La FED oggi era praticamente l’unico sottoscrittore di bond USA. E quando la FED dirà STOP? Ah, ma c’è ancora l’altro polmone, la Cina.
Peccato che la Cina non è più quella di una volta. La crescita economica sta scemando. Certo, sempre 7% anziché 10%. Ma è un rallentamento che, viste le dimensioni del mercato cinese, non sono da poco.
E tra l’altro voi tutti sapete dei problemi interni che stanno facendo paura ai mercati. Bolle speculative, crisi di liquidità, mercato immobiliare gonfiatissimo, appalti pubblici bloccati per anni, e grandi conseguenze sul mercato delle materie prime quali rame e platino che sono crollati, mettendo fine ad un «super-ciclo» di prezzi in rialzo che durava ormai da anni.

Abenomics: rivoluzionario per il Giappone ma non per il mondo

Il Giappone, nel frattempo, tenta l’ultima carta dell’Abenomics. Shinzo Abe, il primo ministro con il ciuffo alla Elvis Presley, sta spingendo la banca centrale a fare la Fed, stampando denaro e tenendo i tassi bassissimi.
E proprio come è successo negli USA, gli stimolli della BoJ hanno drogato di brutto l’economia regalando euforia e utili alle imprese. Una ricchezza artificiosa che ha permesso al partito di Abe di stravincere le elezioni politiche qualche giorno fa.
Ma non temete, l’Abenomics non si spegnerà presto. Anzi continuerà alla grande. Non oso immaginare gli effetti colalterali di questo esperimento di politica monetaria.

Certo , il denaro stampato verrà anche qui usato per comprare asset. Ed infatti gli investitori istituzionali giapponesi, dopo lunghe esitazioni, hanno cominciato a comprare a man bassa titoli obbligazionari esteri: la settimana scorsa sono risultati acquirenti netti per 1.105,7 miliardi di yen (circa 11 miliardi di dollari), avendone comprati per ben 5.622,8 miliardi di yen. Si tratta dell’ammontare più alto da otto anni, dopo che già nella settimana precedente erano stati compratori netti per 973,9 miliardi di yen. La notizia appare positiva per i mercati sotto diversi profili. Anzitutto, i loro acquisti fanno da calmiere ai prezzi dei Treasuries americani: se anche in futuro la Federal Reserve limitasse i suoi massicci acquisti di bond Usa, una impennata dei loro tassi appare ancora meno probabile (a meno che non emergano preoccupazioni serie di inflazione). In secondo luogo, è la stessa banca centrale giapponese – con la politica monetaria iper-espansiva introdotta ad aprile, che prevede il raddoppio dei suoi acquisti di bond – ad aver sollecitato implicitamente banche e compagnie assicurative domestiche a diversificare maggiormente il loro portafoglio al di là dei Japan Government Bond (Jgb), anche per cercare più alti rendimenti: una loro “disobbedienza” troppo prolungata avrebbe messo in questione le strategie della Nippon Ginko.
E quindi via a nuove speculazioni, carry trade e quant’altro. Ma il denaro giapponese riuscirà a compensare le lacune lasciate dalla FED? Ne dubito fortemente.

BCE: una forward guidance innovativa

Resta la BCE, che con la sua forward guidance ha un po’ rivoluzionato quanto visto in passato. Tassi indefinitamente bassi, quansi come se ci fosse l’intenzione di osare di più. Intanto però Mario Draghi potrà fare ben poco.
La chiave di tutto?
Semplice. Le elezioni tedesche a settembre.
Signori, lì si deciderà il nostro futuro e quell’ dell’Euro e dell’Europa.
E credetemi, non sto esagerando: intanto none scludo che i Bund sovraperformino nel breve i T-Note.

Ma di questo e di tanto forse altro parleremo in futuro.
Intanto rinnovo un saluto a tutti e un augurio di BUONE FERIE.
Torno sotto l’ombrellone, che è meglio.

STAY TUNED!

DT

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14 commenti Commenta
draziz
Scritto il 26 Luglio 2013 at 10:43

Bravo Dream, i tuoi post ci mancavano!
Lo so che sei via per una giusta causa… 😀 😀 😀
Ma ci mancano i tuoi richiami alla realtà!

Entrando nel merito dell’articolo, penso che non siano in molti a fare le debite considerazioni sul il futuro che ci aspetta su scala planetaria.
Non per voler essere disfattisti guardando la situazione tragicomica della politica italiana, non per voler essere pessimisti a tutti i costi guardando alla Cina ed al “cinema” USA, ma gli scricchiolii ci sono tutti, la nave si sta inclinando e l’orchestrina suona, suona, suona…
I più pensano che dopo qualche giorno di ferie, al loro rientro, la situazione dovrà per forza migliorare, sia perchè un po’ di riposo facilita il distacco dai problemi ed aiuta a metterli meglio a fuoco, sia perchè sono convinti che chi prende le decisioni “non vuol certo far andare le cose in malora!”.

L’epoca della grande illusione, del denaro facile, del voglio e devo ottenere a tutti i costi (anche sulla pelle altrui) è sulla parte discendente della gaussiana, ma molti continuano a guardarla al contrario convinti che tutto deve sempre salire, incrementare, maggiorare, un’unica eterna inflazione di tutto.

Sarà la mia ignoranza, ma la cosa non mi convince ed il tuo articolo mi conforta, anche se in modo amaro.

La teoria dei cicli e della ripetitività delle situazioni fa sì che in molti credano al fatto che dopo tanto penare, ciclo verso il basso, ci sia per forza una risalita.
Non hanno tenuto conto di un fattore: la potenza degli eventi, cioè l’ampiezza del ciclo.
Per la durata non c’è problema: come si manipolano i valori degli indici azionari di questi tempi così si possono manipolare gli eventi e dilatarne l’evolversi, ma aumentare l’energia libera di un sistema (la cosiddetta entropìa) richiede in seguito una quantità di energia maggiore per il ripristino dell’equilibrio e se il sistema scappa di mano… 😥 😥 😥

Buone ferie a tutti, consapevoli o meno

bergasim
Scritto il 26 Luglio 2013 at 12:42

Carissimo dream quello che dici è solo parzialmente vero, dovresti porre il quesito in questi termini:
Quando la mamma fed non comprerà più bonds, il mercato azionario rimarrà in piedi?
Oggi la fed crea solo danni all’obbligazionario governativo usa e non vantaggi, visto e considerato che ogni volta che la stampante entra in funzione la curva dei rendimenti usa sale e nello stesso tempo l’sp 500 continua a crescere.
nel 2008 prima del primo qe quali furono gli unici mercati a performare? Le borse? no i governativi e il usd.
In troppi avete la memoria corta

7voice
Scritto il 26 Luglio 2013 at 18:13

DREAM CERCA DI RIPOSARTI , LASCIA PERDE QUESTI TERMINI DEI FALLITI AMERICANI ! LA POLVERE DAI SOTTO I TAPPETI VERRA’ FUORI ! IL MONDO CAMBIERA’ ? FORSE, MA A CHI DOBBIAMO ASPETTARE X VEDERE IL DOLLARO SVALUTATO DEL 30 X CENTO ?GLI SCAMBI MONDIALI NON POTRANNO + REGGERSI CON QUESTA MONETA FASULLA ! X CUI I CAMBIAMENTI NON SARANNO NE INDOLORE, MA MANCO INUTILI ! SARA’ UNA CARNEFICINA IN AMERICA , IL DOLLARO NON VALE UN KAZZ ! inshallah

andrea4891
Scritto il 26 Luglio 2013 at 23:19

AIUTO!!

Qualcuno mi spieghi da dove viene questa forza del …………….

… l’EURO !!

idleproc
Scritto il 26 Luglio 2013 at 23:25

7voice. Considera la possibilità che il $ degli awanaganaw sia sostenuto dalla potenza militare e tecnologica più avanzata del mondo. Che in geopolitica, tolte le resistenze del Russo più che sensate, hanno fatto finora quello che hanno voluto fare, o meglio, quello che ha voluto fare il sistema “sovracontinentale” economico-finanziario schiacciando gli stessi interessi nazionali US e del popolo US e atterrerai coi piedi per terra. Alle volte ce ne dimentichiamo tutti. Saranno pure uno stato delle banane ma sono uno stato delle banane con le armi nucleari. Auguriamoci solo che il popolo americano riesca a difendere la sua democrazia in crisi. Noi in europa e a casa nostra che hanno messo in liquidazione interessata e senza nemmeno accorgecene, la stiamo sotterrando ogni giorno che passa.

7voice
Scritto il 27 Luglio 2013 at 12:24

idleproc@finanza,

non volendo la risposta te la sei dato da solo ! infatti batsa che succede un incidente nuceare sul suolo americano? dopo vedrai che fine fanno sti falliti !RICORDATEVI: L ‘ARMA NUCLEARE TIENE DEI LIMITI PROPRIO NEI CONFRONTI DI CHI LA DETIENE ! SI STESSERO ATTENTI ,IN GIRO DI GENTE SBIELLATA SE NE VEDE PARECCHIA ! NON VORREI CHE LA SERPE COVA ALL’INTERNO DEL MOSTRO AMERICANO ! VEDASI IL CASO SWODEN …………………..SONO ALLA FRUTTA .

ihavenodream
Scritto il 27 Luglio 2013 at 13:03

7voice@finanza,

Per me sei tu alla frutta…d’estate su questi blog pseudoterroristici si leggono ancora piu’ fesserie del solito…vi consiglio un silenzio stampa estivo per riordinare le idee, se poi lo volete allungare anke all’autunno male non fate…

lampo
Scritto il 27 Luglio 2013 at 22:59

bergasim,

Interessante la tabella: anche perché alcune delle sicav presenti le stavo valutando proprio in questi giorni…
Sei riuscito a spolverare il velo di perplessità.
Chapeaux!

anonimocds
Scritto il 28 Luglio 2013 at 10:37

Buone vacanze Dream!

Solo qualche considerazione random:

* Tapering QE: vero che i mercati anticipano un 6 mesi ma – nella MIGLIORE delle ipotesi – dovrebbe GRADUALMENTE ridursi a partire da giugno 2014…da qui a giugno sai quanto puo ancora cambiare (in secundis…sará anche vertigine das non c’e’ piu’ Mamma FED a comprare …ma non dovrebbe essere prorpio una brutta news…mkt del lavoro in ripresa e tasso di disoccupazione che si riduce, anche se il tasso di partecipazione rimarra’ piu’ bassino.

* Cina: il vero problema penso sia la bolla del credito (e della casa con finanziarizzazione modello USA 2006-2008 SIV, CDO, CDO squared e robe simili della serie la Cina ne ha ancora di mangiare di biada) e il suo shadow banking system. La crescita al 7% invece che al 10% mi preoccupa meno per 2 ragioni: (1) se deriva da meno investimenti, ormai al 50% del PIL e destinati a non ripagare i debiti contratti…andrá solo bene soprattutto se si aggiusterá a rialzo la quota di Consumi sul PIL; (2) se il PIL cinese 5 anni fa, nel 2007, era a 100 oggi é a 150 (semplifico, in realta’ sarebbe 161)…ora quel +7% di crescita varrebbe 11 punti (come un +11% nel 2008)…insomma la torta si é ingrandita e una fetta % piú bassa é piú grossa ora.

* Europa: DOVREBBE aver fatto il bottom quest’anno…SE questo fosse vero, e benché senza sostanziale creazione iniziale di occupazione (per almeno un 6/12 mesi), le valutazioni azionarie europee si rivelerebbero tutto fuorché tirate. Quanto alle elezioni tedesche ho l’impressione che ne diamo un valore taumaturgico o di disgrazia eccessivo, a seconda di chi vinca, perda o pareggi. Personalmente non ho capito se per i Paesi PIIGS sia meglio averre a che fare con una comunque pragmatica Merkel, con una SPD europeista (?) o con una Grosse Koalition che mitighi le 2 anime dei 2 principali partiti. Sono abbastanza convinto che la linea tedesca non cambierá comunque in maniera sostanziale e che un assai PARZIALE allentamento dei vincoli stia giá avvenendo con un filo di sollievo per la crescita del Sud-Europa, chiamato comunque a prolungati e incisivi sacrifici (ha fatto la cicala per 15 anni quando i tedeschi lavoravano sodo, gli tocca fare la formica ora a ‘sto Sud Europa…che poi gli toccherebbe comunque onde evitare il Default che é una TRAGEDIA al confronto dell’Austerity…forse questo all’uomo della strada non é chiaro…il PIL pro-capite dell’Argentina nel 2013 sara’ piú basso di quello del 2001, tanto per dare un’idea di cosa stiamo parlando, nonostante la botta di fortuna di quel Paese di aver avuto un decennio caratterizzato da prezzi di soia e carne in aumento..merci di cui é esportatore netto).

* Giappone: si, é un esperimento…sperém… ma il Giappone é fatto di 120 milioni di persone e ha un PIL e un peso specifico superiore alla Germania. Tornasse a crescere ne beneficerebbe la ccrescita GLOBALE.

Un ultimo punto legato alle Banche Centrali e ai loro tentativi ed esperimenti che sono tanto grandi quanto i drammatici problemi di frotne a cui si trovano e ci troviamo e di cui sono parzialmente (o in buona misura) responsabili insieme ai Governanti e a CHI LI HA ELETTI (noi tutti cittadini!): io credo che per ragioni diverse, stampa di moneta in Occidente e crescita economica in Asia, in un paio d’anni ci troveremo a vivere in un Mondo con qualche punto di inflazione in piú… e questa – nonostante le inevitabili conseguenze di redistribuzione del reddito e delle ricchezze che vedrá vincenti (i debitori, chi ha capitali in asset rischiosi, chi é lavoratore autonomo/indipendente) e perdenti (i creditori, chi ha solo il proprio lavoro e pochi o nulli capitali di rischio, i lavoratori dipendenti e in particolare gli Statali, i pensionati) – potrebbe essere la CHIAVE DI VOLTA che ci permetterá di iniziare a pagare e iniziare a ridurre i DEBITI, problema NUMERO UNO in giro per il Mondo (la leva finanziaria).
Stiamo guadagnando tempo (o kickinbg the can down the road, come direbbero i critici) ma non escluderei – come di fatto ha iniziato a fare la BoJ – che le Banche Centrali…con una semi-inversione a “U” rispetto aglki ultimi 20/30 anni di Policy, inizino a fare target di CRESCITA NOMINALE (= crescita reale, che sara’ bassina – specie nei Paesi Sviluppati e oberati dal Debito – + INFLAZIONE). Es: cresciota PIL Nominale = 5% dato da 0.7% – 1.5% REALE e il restante 4.3%-3.5% di INFLAZIONE…che consentirebbe di ripagare (ai tassi di interesse correnti) pian pianino (10 anni?) i debiti.
Un modo ‘smart’ di fare DEFAULT, ossia tramite l’inflazione (ripago i debiti con denaro inflazionato, simil carta straccia..saranno contenti i creditori del Mondo, a cominciare da cinesi, jappo e tedesci 😀 …nella speranza che questa non faccia overshhoting e non vada in doppia cifra (e.g.: 10% +).

In sintesi: il mio grosso punto interrogativo non sono l’Europa (di cui sappiamo tutto, e di cui secondo me ormai sopravvalutiamo la conflittualitá sottostimando in realta’ il pragmatismo tedesco che alla fine salta fuori salvando la facciata di “duri & puri” e la capacitá di dialogo dei Paesi le cui riforme – fuorché in Italia ma parzialmente ANCHE in Italia – stanno iniziando a dare i loro timidi frutti) o gli Stati Uniti che appaiono in ripresa e grazie all’autosufficienza energetica (inizieranno a esportare gas naturale grazie alla tecnologia del Fracking hanno detto Bye bye ai Paesi del Golfo… o al gas di Putin, a differenza di noi europei) e a un dominio tecnologico (Google, Facebook, Linkedin, Amazon, Apple, Microsoft, IBM…che NAZIONALITA’ hanno ?) ancora senza eguali insieme a un sistema bancario certamente non risanato ma piu’ in salute di quello europeo o dello stesso USA 5 anni or sono (il deleveraging a livello privato inizia a vedersi un po’…certo occorreranno altri 5/10 anni almeno per portare a compimento il percorso).

A me quello che spaventa e di cui si sa poco é la BOLLA CREDITIZIA CINESE che potrebbe portarwe la crescita cinese al 2-3% invece che al 7-7.5% programmato/attuale…
…le conseguenze sarebbero devastanti sotto il profilo sociale e della tenuta del regime Comunista…che sará anche una dittatura (poveri cinesi) ma offre al tresto del Mondo – almeno per adesso – una stabilitá invidiabile e il cui collasso non porterebbe altro che sfacelli per effetto dell’onda lunga di un tale tsunami (Australia in primis ma rest of the world in generale).

draziz
Scritto il 28 Luglio 2013 at 16:01

anonimocds,

Molto condivisibile, manca anche un’ulteriore considerazione…
il turnover generazionale di forza lavoro disponibile e di quanti pensano di godersi una meritata vecchiaia su chi resta ancora nel sistema produttivo:

“In 2011-15, China is undergoing the first stage of its demographic challenge, and going into 2016-20 the second stage of demographic challenge will kick in as we begin to see a decline in China’s working age population resulting in a rise in the age dependency ratio. In other words, the reversal in demographic trends in China will be more challenging than that in Japan and Korea, and this will place downward pressures on China’s potential growth and its near-term growth trajectory”.
Fonte: http://www.zerohedge.com

idleproc
Scritto il 28 Luglio 2013 at 16:13

Ben venga una ventata di ottimismo. Concordo sulle “elezioni tedesche”, non sono e non saranno la deus ex machina ma un’illusione. Concordo sui rischi della destabilizzazione anche della Cina ma si risolveranno. Il Nord-Africa e il medio-oriente finora sono una pacchia e le prospettive sono ottime grazie agli interventi mirati esercitati finora. Per ora si sono fermati a provarci con la Russia. Magnifico. In Italia sono riusciti ad avere il governo che volevano che svenderà quello che resta dei gioielli della corona in cambio di carta finanziaria creativa. Ottimo. Al momento è il caso di allungare la corda o di far fare qualche giro indietro alla garrota. La crisi finanziaria possiamo considerarla alle spalle e quella dell’economia reale anche, il ciclo è entrato in area favorevole. I dati oggettivi sono tutti verso una ripresa e questo insieme al resto accrescerà la fiducia anche sulla classe politica italiana che sta per porre mano alla Costituzione con gli stessi criteri coi quali ha posto mano alla Sovranità e alla sua economia.

7voice
Scritto il 29 Luglio 2013 at 09:32

ihavenodream@finanza,

vada a fare in ass pezzo di escremento ! altro fallito che vive di carte a debito , o dipendente di qualche banca ladra ?! MONNEZZA DA DISCARICA . :mrgreen:

Scritto il 29 Luglio 2013 at 10:47

anonimocds,

E’ sempre un piacere, mio caro, poterti leggere.
come sempre ottime considerazioni.
Ma io ribadisco. La chiave di tutto sarà il mese di settembre. Fino ad allora secondo me capiterà poco o niente.

Auguro a tutti delle serene e rilassanti ferie estive. L’Autunno ptorebbe essere molto “bellicoso”…

anonimocds
Scritto il 29 Luglio 2013 at 22:13

@ Draziz: dinamiche lunghe e lente ad invertire…a vedere le performance borsistiiche del Giappone ci sarebbe di che sudare freddo per chi investe in Cina… chissá. E’ certamente una variabile che gioca a sfavore.

@ Dream:

sara’ punto di svolta (a ribasso) se portera’ a irrigidimento tedesco;

io sono tutto sommato abbastanza convinto – peró – che non ci sara’ un tale irrigidimento e – anzi – si sancira’ un po’ di rilassamento fiscale (NON TROPPO!) che in fondo é giá nell’aria e che i mercati stanno attendendo. Se effettivamente cosí sara’ …potrebbe dare il lá a una bella gambetta rialzista approfittando della “miccia” delle elezioni tedesche e saremo a parlare forse di “svolta” che peró – secondo me – un po’ si legge giá fra le righe, Merkel o non Merkel…insomma i dettagli sono ancora da dipingere ma non il contorno e la cornice sono giá lí.

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