IL CASTELLO DI CARTE alla ricerca della reflazione

Scritto il alle 14:01 da Danilo DT

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Il minute FED che ieri sera è stato reso pubblico ha certamente aumentato le giustificazioni alla volatilità anche se, come detto, non hanno aggiunto nulla di nuovo a quanto noi vi abbiamo già anticipato.
Le parole di Janet Yellen giustificano la prudenza della FED nel voler alzare i tassi. Ma sono una volontà o una costrizione?

(…) Nella riunione del 15-16 marzo, hanno svelato le minute pubblicate ieri sera, c’è stato un intenso dibattito durante il quale i governatori hanno soppesato da una parte la buona performance economica degli Stati Uniti e dall’altra le troppe incertezze legate al clima globale. Alla fine, ha prevalso con una buona maggioranza la posizione cauta sostenuta dal governatore Janet Yellen, in ragione del fatto che alzare i tassi a fine mese “segnalerebbe un senso di urgenza che non consideriamo appropriato”. Non è mancato chi (un paio di banchieri) ha chiesto comunque di alzare i tassi già da marzo. (Source) 

E’ chiaro che le colombe stanno cercando di sostenere artificiosamente i mercati. Sanno benissimo che senza il loro sostegno la situazione potrebbe degenerare. Infatti i profitti delle aziende USA sono ormai in declino dal secondo trimestre del 2015. Le stime di crescita economica sono state riviste al ribasso e quindi, un aumento dei tassi “inappropriato” potrebbe avere effetti deleteri.

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Questo grafico vi spiega l’andamento degli utili pre-tasse delle aziende USA: una curiosità. Notate l’area cerchiata e paragonatela a quella del 2007.
Chi mi segue da più tempo (mi riferisco appunto al 2007) forse si ricorda che cosa continuavamo a dire in quel periodo. Ci sono delle analogie con quei momenti? Per certi versi si, ma attenzione, il detonatore è stato il default di Lehman Bros, il capro espiatorio della nota vicenda conosciuta come bolla subprime. Oggi la situazione è addirittura più complessa, in quanto stiamo vivendo quella che è una bolla da asset ma con la protezione e la complicità delle banche centrali, il che rende diverso lo scenario. E se ci pensate bene, tale comportamento rischia di renderlo più preoccupante se le cose dovessero scappare di mano proprio ai governanti.

Anche perché il mercato…non è che sia migliorato. Infatti rispetto al 2007, ci sono $ 1.7 trillioni di dollari di junk bond in circolazione – un trilione in più rispetto al 2008, dei quali non possiamo che aspettarci dei default nei prossimi mesi, visto il quadro economico in peggioramento. Società che ovviamente hanno approfittato di tassi a ZERO per finanziarsi a costi risibili.

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Quali sono i settori incriminati? Il petrolifero? Il finanziario? Lo vedremo presto. Ma questo quadro non fa altro che condizionare ulteriormente i comportamenti delle banche centrali. ECCO perché continuo a dire che sono le BANCHE CENTRALI a subire il mercato e non a dirigerlo.

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Inoltre bisogna dare atto al fatto che lo sforzo di Draghi, Kuroda, Yellen, è stato (ed è) immane. Obiettivo: reflazione.
MA se non arriva la crescita economica guidata dagli stimoli monetari, ci si ritrova con un quadro economico-monetario disastroso.
Tassi ai minimi, anzi SOTTO ZERO. Rischio recessione, pessimismo sui mercati, ed avvitamento delle borse. A quel punto basteranno le promesse che le banche centrali non potranno mantenere?
Inoltre, un lungo periodo di tassi ultra bassi porterà anche pesanti conseguenze.
Pensateci, è più facile di quanto possiate pensare.

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Quante volte ho parlato del preoccupante aumento del livello di debito soprattutto privato, stimolato proprio da tassi bassi? Immaginatevi le conseguenze di un aumento più o meno importante dei rendimenti. Come si riusciranno a pagare i debiti?
Inoltre il credito generoso ha mantenuto una forte propensione alla spesa dei consumatori, il che ha tenuto in forma tutto il mercato.
Ma le condizioni di equilibrio finanziario del sistema sono peggiorate.

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E come vi ho già anticipato e spiegato in altre sedi, il problema grande potrebbe proprio essere la sostenibilità di aziende in settori strategici, quelli che più di tutti potrebbero nell’immediato subire feroci conseguenze da un aumento dei tassi: parlo proprio del mondo della finanza (iniziano a tornarvi i conti?) con nell’occhio del ciclone banche, fondi pensione e compagnie di assicurazione che oggi sono cariche di bond a rendimento negativo.
Non vi siete proprio mai chiesti che cosa accadrebbe al settore finanziario se i tassi dovessero cominciare a salire?

Riproduzione riservata

STAY TUNED!

Danilo DT

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11 commenti Commenta
ndf
Scritto il 8 Aprile 2016 at 14:40

Se ti devo dare un euro io ho un debito.
se ti devo dare 1.000.000 tu hai un problema.
Le banche centrali subiscono il mercato

albertopletti@gmail.com
Scritto il 8 Aprile 2016 at 15:55

Bel lavoro Mr. Danilo. Se i tassi salgono? Le banche centrali li vogliono far salire, ma, credo, con una lentezza esasperante.

lorepi
Scritto il 8 Aprile 2016 at 18:22

Mancano poche ore: occhio sotto 2037,89 di SP500 in chiusura stasera. Buon fine a tutti!

warrenbuffett
Scritto il 8 Aprile 2016 at 18:42

lorepi,

Nervosismo ritorna!

Da mia segnalazione petrolio salito di 4 $!

Speriamo bene Lorepi…. Voglia di Short!
Io in modo indisciplinato ho aperto Short a 2070…
Vedremo

lorepi
Scritto il 8 Aprile 2016 at 19:01

warrenbuffett@finanza,
Disciplinato non direi…lo si apre se chiude sotto quel livello. Poi fai te.

warrenbuffett
Scritto il 8 Aprile 2016 at 19:18

lorepi,

Infatti… Scritto indisciplinato!

lorepi
Scritto il 8 Aprile 2016 at 21:58

Tutto rimandato alla prossima puntata. Per ora il trend rimane, nel breve termine, rialzista con obiettivo del doppio minimo area 2080-2085.

warrenbuffett
Scritto il 9 Aprile 2016 at 08:50

In ogni caso formazione weekly Dark Cloud Cover

ddb
Scritto il 10 Aprile 2016 at 14:28

Anch’io iniziato ad aprire posizioni short su DAX, SP500, VIX.
Pronto ad incrementarle.

albertopletti@gmail.com
Scritto il 10 Aprile 2016 at 15:45

Probabilmente non manca molto al calo come dite voi. Comunque non shorterei l’S&P500, perchè è un indice molto forte: voglio dire che se l’S&P scende di un punto il nostro MIB scende di 2 punti se va male.

Scritto il 10 Aprile 2016 at 23:30

Tranquilli ragazzi, domani avrete modo di leggere alcune cosettine interessanti, secondo me, sull’argomento… 🙂

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