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EFSI: alla ricerca del fondo europeo degli investimenti strategici e della sua leva finanziaria

Scritto il alle 11:11 da Danilo DT

financial-leverage.jpgMario Draghi e più recentemente il Fondo Monetario Internazionale hanno speso un sacco di parole su come combattere questa crisi economica che ormai è diventata cronica.
In entrambi i casi la parola comune è assolutamente una: CRESCITA, una crescita che deve alimentare il PIL in qualsiasi modo. E ognuno deve fare la sua parte. Quindi si ritorna sulla necessità delle riforme e quant’altro. Eccovi due spunti sull’argomento.

Secondo il Fondo monetario internazionale, «la crescita potenziale nelle economie avanzate probabilmente aumenterà leggermente rispetto ai tassi attuali ma rimarrà al di sotto dei livelli pre-crisi nel medio periodo». Due i motivi principali: l’invecchiamento della popolazione e la lentezza della ripresa nell’accumulo di capitale. Tutto cioò avvertono i tecnici di Washington, «porrà nuove sfide ai governi» a partire dalla sostenibilità dei conti pubblici e di tassi d’interesse vicini allo zero. Per questo, è l’avvertimento, «accrescere il prodotto potenziale deve essere una priorità sia nelle economie avanzate che in quelle emergenti». (Source)

Mario Draghi constata che «la crescita si rafforza» per effetto del petrolio poco caro, della domanda esterna, dei tassi bassi e dell’euro sceso. (…) «Si deve completare il mercato unico europeo, creare un ambiente favorevole alle imprese, intervenire sul lavoro». (…) L’uomo della Bce immagina altri passi in avanti dell’Europa. Per il lungo periodo pensa a un’armonizzazione delle regole sulla bancarotta, per il medio una maggiore enfasi sul ruolo delle istituzioni rispetto a potere legislativo, è un modo per rassodare le fondamenta del sistema europeo. (Source)

In parole povere, i vari stati devono fare “sistema “ e combattere insieme il problema. E altrettanto devono fare le istituzioni come l’Unione Europea. L’aiuto deve venire quindi anche da Bruxelles, che deve permettere magari maggiore flessibilità e fornire quegli incentivi che andranno ad alimentare una concreta e solida ripresa economica (questo sulla carta).

La soluzione Juncker

E l’UE, per fortuna ci ha pensato e non poco, tanto che il buon Juncker ha messo sul piatto una cifra importante. BEN 315 miliardi di Euro tramite il nuovo strumento, il Fondo europeo per gli investimenti strategici (EFSI), un contenitore MAGICO che aiuterà piccole e medie imprese e settori chiave di rilevanza europea quali ad esempio: energia, trasporti, banda larga, istruzione, ricerca e innovazione.

EFSI-fondo-europeo-investimenti-strategiciDalla slide risulta evidente un meccanismo “moltiplicatore” un po’ perverso che permetterà ai 21 miliardi iniziali, di trasformarsi in ben 315 miliardi nell’arco di qualche anno.

Pensieri a voce alta

Prima cosa. Già il fatto che si utilizzi la leva finanziaria mi fa un po’ accapponare la pelle. Segno che forse i signori non hanno ancora capito molto bene oppure non hanno imparato sufficienza del passato. Se poi aggiungiamo che si mette in gioco il futuro dell’Europa la perplessità aumenta. (per la cronaca si tratta di una leva finanziaria CINQUE volte superiore a quella normalmente utilizzata per gli investimenti pubblici).

Seconda cosa. Si parla di una base di partenza di 21 miliardi di Euro. Oggi la cifra a disposizione non è che quella racimolata da Juncker dal bilancio dell’Unione Europea, ovvero 2 miliardi. E il resto? Andiamo con ordine. Bruxelles ha trovato soltanto 2 miliardi di fondi pubblici, pescati come detto nel budget europeo. La Ue aveva previsto di finanziare con 8 miliardi di euro il “piano”, poi, per il meccanismo della moltiplicazione dei pani e dei pesci, questi 8 miliardi sarebbero raddoppiati a 16 (una “garanzia” dovuta alla “qualità” dell’origine dei primi 8 ) e, addizionando i 5 miliardi promessi dalla Bei, si sarebbe arrivati a 21 miliardi (5+16). Il denaro, già in parte virtuale (8 miliardi di fantasia), sarebbe poi gonfiato a 315 miliardi, per l’effetto “moltiplicatore” a forza 15, in cui crede fermamente Juncker. [fonte dei dati]  Io ve lo ridico, se non lo avete capito: LEVA 15.

Terza cosa: l’operazione anche se molto consistente è considerata dagli analisti NON sufficiente per rilanciare in modo serio l’economia europea.

Quarta cosa: l’operazione stona clamorosamente con il “mood” del momento. Infatti il sistema sta cercando disperatamente (senza riuscirci) il deleveraging. Qui invece si fa esattamente il contrario! Ora, chi ha un po’ di praticità con i prodotti finanziari che investono a leva (come certi certificati sul FTSEMIB) sanno benissimo che ci vuole poco per fare sconquassi allucinanti. Quindi capite benissimo la rischiosità dell’operazione proposta da Juncker. Facendo due conti, se gli investimenti dovessero subire una correzione pari al 7% significherebbe, per il fondo EFSI, un bell’azzeramento dell’investimento.

Quinta cosa. E difatti cosa è successo? Il tempo passa, ma alla fine ci sono SOLO i due miliardi di partenza. Sono già arrivate richieste per BEN 2.000 progetti per un controvalore pari a 1.300 miliardi (e quindi il fondi sarebbe comunque non sufficiente). Tutto il resto che fine ha fatto? Bah la soluzione ci sarebbe: basterebbe passare ad una leva pari a 158x per risolvere tutto, no?

Ora, io ho scherzato con questo ultimo conteggio ma in realtà, nell’assurdo, preoccupa non poco che certe valutazioni sono state fatte con eccessiva leggerezza.
Intanto però, come avrete capito, il EFSI rischia di diventare l’ennesima opera incompiuta di un’Unione Europea colabrodo come non mai.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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25 commenti Commenta
kry
Scritto il 10 Aprile 2015 at 11:28

Ah Ah Ah scommetto che il fondo si chiama EUreka … si il fondo senza fine. Suvvia dai una volta c’era il giubileo dei debiti quest’anno contiamo su quello della Misericordia … e speriamo.

kry
Scritto il 10 Aprile 2015 at 11:46

Non vedo l’oro che torni da Vienna LOREPI ho due cose da dirgli , anzi 3. Una però la dico adesso che strano ancora di venerdi … un segnale ??? http://www.sterlinaoro.it/

john_ludd
Scritto il 10 Aprile 2015 at 16:02

Non è una questione di poter fare ma di voler fare. L’ideologia che vede ormai in Europa la sua capitale è totalmente refrattaria a ogni possibilità di realizzare investimenti pubblici. Il denaro è una creazione artificiale, per il sistema finanziario ne è stato creato a trilioni, per il resto la creazione è stata negativa (massiva distruzione, tutt’ora in corso). Questa gente, oltre a essere in totale malafede, è pure idiota continuando a credere che sono i risparmi a creare gli investimenti mentre è il contrario. Se non investi, non creerai mai le condizioni per produrre risparmio. Ma è tempo perso, questa è un’epoca dove chi governa riesce a essere contemporanemante stupida e in malafede mentre chi non governa per lo più ha difficoltà a distiguere il sopra dal sotto.

paolo41
Scritto il 10 Aprile 2015 at 21:19

Fin dal primo giorno di presentazione del piano mi permisi di dire che il progetto Juncker era una barzelletta, che si tagliava bene sul personaggio particolarmente superficiale, “disinvolto”( vedi le evasioni fiscali in Lussemburgo), allegrone (si dice che non disdegni qualche bicchiere in più di una già abbondante norma) e comunque da controllare, tanto che gli hanno messo intorno vice-presidenti esecutivi a iosa (infatti la nomina è stata voluta dalla Germania che voleva un presidente facilmente controllabile contro il parere assolutamente negativo di Cameron) .

Parlare di ripresa economica non è facile talmente tanti e intrecciati sono i fattori necessari a garantire un turnaround dell’economia reale. Provo a trattarne alcuni ma do per certo che il quadro non sarà mai esauriente.
Per esempio è un luogo abbastanza comune dire che occorrono gli investimenti, pubblici o privati che siano, ma tanto per evidenziare un paradosso se la FCA investisse in questo momento su una linea produttiva per rifare la Duna (che fu già un flop negli anni ’80) e magari in uno stabilimento italiano per far contenti certi sindacati, sarebbe un secondo gigantesco flop con notevoli perdite.
Questo per dire che il prodotto deve essere competitivo come concetto, costi e qualità. Ma per fare un prodotto che abbia le caratteristiche che il mercato richiede occorrono a monte strutture tecniche che padroneggino le tecnologie di prodotto e di processo e siano sempre all’avanguardia in termini di R&S. La competitività suddetta deve valere non solo nell’ambito europeo, ma deve essere vincente in un mercato ormai definitivamente globalizzato
I paesi più avanzati tecnologicamente sono pieni di brevetti e di property rights; in Italia, nonostante qualche punta di eccellenza in vari settori, abbiamo generalmente una carenza di brevetti specialmente nelle tecnologie più avanzate (elettronica, software, telecomunicazioni, biotech, farmacologia, medical, etc).
Un altro fattore che rende competitivo un paese è l’assistenza medica: da noi è considerata una spesa da ridurre (e senz’altro ci sono le solite buone ragioni dello sperpero, delle mazzette, del nepotismo, etc); nei paesi più educati è un investimento positivo ed efficiente e non c’è bisogno di aspettare sei mesi per avere una visita o un controllo.
In questo quadro è assolutamente necessario favorire la domanda e i consumi e tutti ribadiamo che una forte riduzione delle enormi spese inutili e infruttuose devono andare in riduzione della fiscalità e del potere di acquisto.
Ma per fare questo occorre l’etica del lavoro in tutte le forme e a tutti i livelli e su questo punto diventa essenziale l’educazione scolastica fin dalle scuole primarie.
Vi sembra troppo ????? e ho cercato di essere conciso….. Avete speranza che si possa realizzare anche in casa nostra? Ai posteri l’ardua sentenza!!!!

paolo41
Scritto il 11 Aprile 2015 at 11:41

ho dimenticato il sistema giudiziario; quello italico non ha bisogno di commenti, qualsiasi critica è superflua e purtroppo inutile tanto è il marasma dove anche i pochi che cercano di fare il loro lavoro (eticamente) sono insabbiati nella melma generale. Aggiungi una pletora di azzeccagarbugli che rappresenta una delle caste più perverse e vampiresche del sistema.
Tornando per un momento ai brevetti leggevo oggi sui quotidiani che la Piaggio ha dovuto fare causa a Peugeot e Yamaha per infringement del brevetto della moto con due ruote anteriori.

perplessa
Scritto il 12 Aprile 2015 at 20:36

john_ludd@finanza,

concordo, finora vi sono stati disinvestimenti, a causa del fatto che ll pubbico non investe, le grandi imprese hanno delocalizzato,le picccole imprese soccombono soffocate dalla globalizzazione e da tutto il sistema che si è venuto a creare di mancanza di domanda di beni e servizi di tutti i tipi. abbiamo toccato il fondo. l’altra sera sono stata a un’apericena a cui mi avevano invitata 3 euro.potete immaginare la qualità del buffet. è significativo dell’atmosfera decadente in cui si trova il ns paese. alcuni anno fa i locali nella mia città proponevano cene a buffet a 35 euro. 20 anni fa la gente non andava a buffet gratis per non fare la figura dell’accattone. potrei citare i luoghi in cui venivano offerti e andavano semi-deserti. la prima cosa che si taglia in mancanza di soldi da spendere sono i divertimenti, poi tutto il resto.se emergeranno posti di lavoro e la speranza di un futuro nel quale i posti di lavoro esisteranno nel lungo periodo l’atmosfera può cambiare, altrimenti il futuro di questo paese è la terzomondizzazione, secondo il principio dei vasi comunicanti, che non riguarda solo i liquidi, ma tutti i fenomeni.

perplessa
Scritto il 12 Aprile 2015 at 20:43

paolo41,

non so se il problema della giustizia sia un deterrente agli investimenti, quello che è certo è che si è creato un degrado nella qualità della vita, con un numero enorme di soggetti pubblici e privati che se ne infischiano e/o ci provano a mettertelo in quel posto, contando sul fatto che la giustizia è farraginosa e nell’atto pratico inesistente

kry
Scritto il 12 Aprile 2015 at 21:48

perplessa@finanza,

Trovo triste vedere quante poche persone si rendano conto di come l’italia si stia dirigendo verso la terzomondizzazione. Giusto ieri sera raccontavo di quando sono stato in tunisia ( gennaio 2011 ) e che raccontavo alle persone con cui stavo assieme di osservare bene come si viveva lì e che noi saremo andati nella loro direzione. Ieri sera TUTTI a contraddirmi con ” Ma stai scherzando, guarda che ci stiamo riprendendo … “.

lorepi
Scritto il 13 Aprile 2015 at 09:37

Buongiorno!

lorepi
Scritto il 13 Aprile 2015 at 11:14

kry@finanza,

Non è che abbia capito molto!
Facciamo un pò di “ricapitolo” dei due segnali con un paio di grafici.
Eur dollaro nonostante il grafico settimanale ci dica che il dollaro non ha la minima intenzione di riprendersi c’è una starana divergenza con l’ RSI come se qualcuno stesse comprando a mani basse senza farsi notare. Vedremo….

Per quanto riguarda l’ oro la situazione è in costante evoluzione. Aggiungo che, come si vede dal grafico, siamo prossimi alla media a 200 giorni (VIOLA) che se rotta porterebbe le quotazioni ad un’ accellerazione.

Questi due movimenti a mio modod di vedere sono estremamente collegati e pronti a scattare da un momento all’ altro. Intanto SP500 sembra essersi ripreso e sia pronto a riprendere la corsa verso area 2300.

kry
Scritto il 13 Aprile 2015 at 11:45

lorepi,

A parte gli ultimi due commenti banali ( candele a forma di numeri d’oro -sveglie d’oro ) quello di venerdi mostrava a metà pagina il grafico della quotazione giornaliera dell’oro e ho trovato strano che per tre giovedi/venerdi di seguito ci siano stati dei rialzi vistosi ( anomali ? ).

lorepi
Scritto il 13 Aprile 2015 at 12:29

kry@finanza,

Che l’ oro (come le altre materie prime) stia creando le basi per essere il prossimo mercato è, almeno per me, un dato di fatto. C’è ancora qualcosa che non mi torna ed è collegato all’ obbligazionario. L’oro è pronto a decollare così come le altre materie prime. La domanda è: cosa accadrà al mercato obbligazionario e soprattutto quando? Sarà collegato ad un prossimo movimento di oro e Eur-usd?

kry
Scritto il 13 Aprile 2015 at 12:38

lorepi,

Da non esperto leggendo in giro continuerà la discesa dei tassi dei titoli obbligazionari soprattutto americani. Visti i dati di stanotte dalla Cina il ” segnale ” è recessione mondiale. Per cui azzardo che l’oro potrebbe diventare bene rifugio con un calo delle borse e il non poter acquistare titoli di stato essendo ormai ingessati i vari mercati ( soprattutto giappone ).

pasolo
Scritto il 13 Aprile 2015 at 13:57

il segnale per la recessione mondiale partirà come sempre dall’economia più forte: USA… ed al momento segnali non c’è ne sono. Quindi gli “eventuali” prossimi ribassi saranno ancora occasioni d’acquisto. Di segnali recessivi “seri” ne riparliamo almeno dopo l’estate: mettetevi l’animo ed il portafoglio in pace. Per quanto riguarda l’oro, il grande segnale d’acquisto si verificò nel 2001 a quota 350-400, il grande segnale d’uscita si è verificato tra il 2012 ed il 2013 a quota 1400. Ciao a tutti.

lorepi
Scritto il 13 Aprile 2015 at 18:34

pasolo@finanza,

Attento Pasolo a non fare come quello che aveva perso il grande rally e aspettava “gli “eventuali” prossimi ribassi” per salire sul carro dei buoi. Come è finita se lo ricordano quelli che sono entrati sul SP500 ad Agosto 2007 convinti che quella correzione fosse “salutare” ed “un’ ottima opportunità” e poi, quando è iniziato il crollo ad Ottobre 2007, dicevano che “ritornerà a salire”…oppure “il mercato sale sempre” e si sono ritrovati in pochi mesi che la metà di ciò che avevano investito. Comunque all’ estate non è che manchi poi molto….quindi non è che tu abbia fatto chissà quale previsione!!!

pasolo
Scritto il 13 Aprile 2015 at 22:01

lorepi,

john_ludd@finanza,

manca ancora un aumento dei sussidi di disoccupazione e del petrolio dal punto di vista di “analisi fondamentale” e per quanto riguarda l'”analisi tecnica” il SEGNALE che aspetto per uscire è lo stesso che nel 2000 e 2007 (autunno) hanno dato il via alle danze… è dal 2010 che qualcuno aspetta il grande crollo ma senza la “coincidenza” dell’analisi fondamentale e tecnica i crolli da 30-50-70 % non ci saranno: il denaro non è andato nelle obbligazioni a causa dei vari QE mondiali, non nelle materie prime grazie allo shale oil e alla deflazione salariale cinese… l’unica valvola di sfogo sono stati i mercati finanziari, è una IMMENSA INFLAZIONE FINANZIARIA e secondo me è stato il male minore altrimenti avremmo fatto la fine degli anni trenta. Siamo comandati da criminali finanziari e noi siamo quanto loro responsabili perchè preferiamo “pane e giochi” …

pasolo
Scritto il 13 Aprile 2015 at 22:05

lorepi,

giusto per la cronaca: è da novembre del 2014 ( mib 18000-19000) che nei commenti scrivo: mercato long e per i veri ribassi se ne parla almeno nel 2016-17

lorepi
Scritto il 14 Aprile 2015 at 12:04

Aggiornamento:
Anche stamani il mio sistema indica grande attenzione al cambio Eur-Usd ed al movimento dell’ oro. Torno a ripetere che è un segnale all’ apparenza strano (guardando i fondamentali) ma da troppi giorni continua a confermare qualcosa di grosso pronto ad espodere. Stamani ho aperto una posizione long sul cambio con stop molto stretto. Ho preso l’ iniziativa anche perchè graficamente il cambio sembra aver disegnato un doppio minimo con interessanti divergenze rialziste. Fate il tifo per i miei soldi!!!

pasolo
Scritto il 14 Aprile 2015 at 12:23

lorepi,

ma se si rafforza il dollaro, l’oro non dovrebbe scendere? cmq faccio il tifo per i tuoi soldi visto che sono flat su oro e dollaro 😉

lorepi
Scritto il 14 Aprile 2015 at 14:08

pasolo@finanza,

Infatti io ho detto che il cambio sembra volersi indirizzare verso area 1,15…quindi euro in rafforzamento sul dollaro.

pasolo
Scritto il 14 Aprile 2015 at 14:12

ho letto male allora, pardon.
lorepi,

lorepi
Scritto il 14 Aprile 2015 at 16:20

pasolo@finanza,

kry@finanza,

Sono fuori e non ho la piattaforma…rubo il grafico a Investing.com…spero non se la prendano!

Fate il tifo per il mio trade aperto stamani…se va bene Dream offre un caffè a tutti!

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