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I nuovi Stress test e il cavaliere bianco targato BCE

Scritto il alle 09:45 da Danilo DT

Banche Europee nuovamente agli esami dell’EBA (European Banking Authority). Quali gli esiti e le conseguenze per i mercati finanziari? E per le banche italiane?

E ci risiamo. Nuovi stress test per le banche Europee. E come sempre sento puzza di bruciato ancor prima di avere in mano i risultati dello stesso esame. Riprendiamo un articolo della Reuters che mi ha segnalato Lampo, commentandolo nei punti più importanti.

Piccola premessa: non illudetevi di avere i risultati degli stress test in tempi brevi. Tanto per cominciare le banche sottoposte a stress test saranno solo alcune tra le più importanti in Eurozona. Si tratta ancora di un elenco provvisorio, che comprende, oltre alle banche italiane (15), 24 istituti per la Germania, 16 per la Spagna, 13 per la Francia, sette per l’Olanda, cinque per l’Irlanda, quattro per Cipro, Grecia e Portogallo. La valutazione, che sarà condotta sui bilanci al 31 dicembre 2013, partirà il mese prossimo e si chiuderà nell’ottobre 2014, ed entro novembre 2014, quando la Bce si assumerà il ruolo di supervisiore unico, verranno resi noti gli esiti.

(…) Un’operazione che mette in gioco la credibilità di Francoforte e che ha come obiettivo il ripristino della fiducia nel settore bancario, svelando eventuali rischi nascosti nelle pieghe dei bilanci prima dell’assunzione del ruolo di supervisore unico da parte dell’Eurotower dal novembre del prossimo anno. (…)

Per carità, il ruolo dello stress test deve essere quello di dare fiducia al mercato, quindi ricreare positività sul settore bancario. Quindi quale miglior modo per dare entusiasmo se non quello di generare dei meccanismi per poi avere dei risultati di stress test positivi? Per dirla in modo banale: “comunque vada, sarà un successo!”. Evviva. Proprio come nelle passate edizioni. E se poi qualche banca ha qualche problemino… si vedrà strada facendo, visto che tanto è palese che nulla è malleabile e “falsificabile” (anche legalmente) come un bilancio.

(…) Sul fronte patrimoniale, la Bce richiederà alle banche un Common Equity Tier 1 dell’8%. La soglia avrebbe potuto anche essere più alta ma il suo raggiungimento potrebbe comunque risultare difficile per alcune banche. (…)

Questo è un elemento positivo per il mercato. Giravano voci di percentuali anche maggiori. Ma se alcune banche sono in difficoltà, credo poche, si troveranno i modi per soccorrerle…

(…) “Tutte le tipologie di asset, compresi i non performing loan, i prestiti ristrutturati e le esposizioni ai debiti sovrani saranno coperte”, si legge nella nota diffusa dalla Bce, verranno monitorati. (…) Il criterio, ha voluto sottolineare il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, è quello già usato da Via Nazionale, le cui basi di valutazione sono considerate dal mondo bancario tendenzialmente più severe rispetto a quelle di altri Paesi. (…)

Vero, in Italia ci sono norme più restrittive. Ed è per questo che certe banche spagnole sono all’apparenza più solide di quelle italiane. Tutta colpa di un diverso tipo di valutazione delle sofferenze. Necessario un metro comune e questo metro potrebbe proprio essere quello nostro. Per esempio, alcuni studi hanno dimosrato che in diversi stati, se venissero adottati i criteri italiani per la valutazioni delle sofferenze, ci sarebbero “tout court” incrementi di NPL pari al 30%.

(…) Nel novero degli asset compresi nell’esame sono compresi anche i bond sovrani. Un elemento che ha colto in contropiede qualche analista, anche alla luce del fatto che non è chiaro come verranno valutati.
La Bundesbank da parte sua ha spinto perchè nei test ci siano diversi gradi di rischio per i titoli di Stato emessi nei diversi paesi, tenendo dunque conto della differenza valutazione del mercato. (…)

Attenzione. Questa è una tegola per il nostro paese. Ed è anche un forte elemento di potenziale disturbo. Le banche italiane, grazie anche all’LTRO, sono PIENE di titoli di stato italiani. E come faranno? Semplice: se i nostri bond continueranno ad avere bassa volatilità, verranno considerati “stabili” e quindi meno pericolosi. Un assurdo che per certi versi ci dice una cosa: i BTP saranno difesi dal sistema. Altrimenti è un vero casino.

(…) In caso di carenza di capitale le banche interessate dovranno cercare di ovviare in prima battuta rivolgendosi al mercato, e solo in seconda istanza, potranno usufruire di supporto pubblico, nel rispetto delle regole nazionali ed europee. (…)

Viene quindi confermata la nostra view. Prima le banche in crisi dovranno cercare di risolvere i problemi tramite aumenti di capitale. Poi ci saranno gli interventi magari sui bond subordinati e poi…Cipro insegna con operazioni di bail-in. E dopo ancora…prima di far saltare all’aria il sistema, in taluni casi estremi, ecco intervenire la BCE magari con l’ESM a soccorso.

(…) Preoccupata di dover supervisionare il settore bancario europeo in assenza di un paracadute comune, la Banca centrale europea ha più volte sollecitato i governi a mettere a punto un Meccanismo di risoluzione unica (Srm) per salvare o chiudere le banche in difficoltà. (…)

Appunto, resterà teorico e ognuno dovrà arrangiarsi. Ora ne abbiamo l’ufficialità.

Morale: in questo scenario, è palese che il sistema farà il possibile per generare questa fiducia artificiosa attorno alle banche. E chi sarà il cavaliere bianco che viene a soccorso del sistema? Certo, proprio lei! La Bce che erudirà coi suoi mezzi il sistema bancario con delle “lezioni private” e “ripetizioni”, cercando di far promuovere le varie laureande agli esami degli stress test senza creare problemi.

Quindi ovvio aspettarsi un taglio di tassi, e anche un LTRO III a sostegno delle banche più in difficoltà.
Immaginatevi infine gli effetti di tutto questo su equity, bonds e quant’altro. Di certo il mercato non ne potrà essere indifferente.

STAY TUNED!

Danilo DT

Questo post non è da considerare come un’offerta o una sollecitazione all’acquisto.
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4 commenti Commenta
paolo41
Scritto il 24 Ottobre 2013 at 10:00

aggiungerei che il sistema fiscale adottato per le banche italiane è penalizzante, dato che le sofferenze portate a perdite non possono essere dedotte dagli utili, ma ammortizzate in non ricordo quanti anni…… Anche questa è una fiscalità aggiuntiva come se quelle che ci sono non fossero già abbastanza.

kry
Scritto il 24 Ottobre 2013 at 11:19

Il sistema bancario italiano è fragile ma se per il test si utilizzano dati omogenei risulterà essere il migliore ( mps a parte ). Per berlino ci saranno notti insonni ma da qui al 2014 c’è tutto il tempo per taroccare i dati. A proposito “Immaginatevi infine gli effetti di tutto questo su equity, bonds e quant’altro. Di certo il mercato non ne potrà essere indifferente.” immaginatevi invece gli effetti di tutto questo sull’ economia reale di certo non ne potrà essere indifferente. Da domani al supermercato 2 etti di finanza per un economico panino imbottito. Ciao.

Scritto il 24 Ottobre 2013 at 16:49

kry@finanza,

Purtroppo lo sai che conconrdo. Ma questò blog è anche terreno di discussione per gli investitori…

kry
Scritto il 25 Ottobre 2013 at 00:11

Danilo DT,

E ci mancherebbe, già sono onorato dal fatto che concordi, la mia vuol essere una provocazione bonaria. Ricopiando le tue stesse parole e inserendone solo un paio ho voluto far vedere l’altra faccia della medaglia. A proposito del domani, immagino già la risposta dell’addetto degli affettati ” CON LA FINANZA NON SI RIEMPE LA PANZA “.

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