I 14 comandamenti secondo Goldman Sachs
Goldman Sachs. Sarebbe stato un perfetto girone dantesco dove regnano:
1) superbia,
2) avarizia,
3) invidia,
4) gola,
5) ira,
6) accidia
7) lussuria (anche se quest’ultima non posso certificarla in GS.. ma con un po’ di immaginazione…).
Come possiamo non dire che i sette peccati capitali non siano perfetti per descrivere in poche parole quella banca di New York che risponde al nome di Goldman Sachs? Ai tempi del buon Dante, Goldman Sachs non esisteva, ma se ci fosse stata, averbbe emritato di diritto, un bel girone doev andare a mettere Blankfein e tutti i suoi colleghi, vista non solo la sitauzione attuale, am anceh la reiterazione che è ormai un marchio di casa di GS.
E’ curioso vedere che la storia si ripete ed il vizietto a volte, proprio alcune società ce l’hanno nel DNA. Ho buttato un occhio alla storia di Goldman Sachs. Ed ho scoperto delle cose veramente curiose e interessanti.
La storia di Goldman Sachs nasce nel 1869. Fondata nel 1869 da Marcus Goldman, la società acquisisce il nome Sachs quando nel 1896 gli si unisce il genero Samuel Sachs e nello stesso anno viene quotata alla borsa di New York.
A seguito del grande crack del 1929 la banca rischia quasi il collasso per via della grande esposizione assunta sul finire degli anni ’20 sul mercato azionario, anche tramite fondi d’investimento venduti al pubblico come il Goldman Sach Trading Corporation, Shenandoah Corporation e Blue Ridge Corporation, dal funzionamento simile allo schema di Ponzi. La reputazione della Goldman Sachs ne soffre per diversi anni. Sul punto John Kenneth Galbraith scrisse: “l’autunno del 1929 fu forse la prima occasione in cui gli uomini riuscirono a truffare se stessi.” (Fonte : Wikipedia)
Come potete vedere, Goldman Sachs già in passato si è resa protagonista di strutture speculative abnormi e di schema Ponzi. E la frase di Galbraith ci deve far meditare. La storia si ripete. E Goldman Sachs è tranquillamente accusabile di reiterazione di reato.
Ma non è tutto.
Nel 1930 Sidney Weinberg assume il ruolo di Senior Partner e ristruttura la banca riducendo la sua esposizione sui mercati azionari e focalizzandola verso i servizi ad aziende; attraverso questo processo la banca stringe forti legami con le più importanti aziende americane. Negli anni ’50, sotto la guida di Gus Levy, la banca sviluppa avanzate tecniche d’investimento come la Block trading, che consente di comprare e vendere azioni contemporaneamente. Nascono nuovi elevati guadagni, e la banca decide di aprire nel 1956 la divisione Investment Banking, diventando la prima banca a vendere prodotti finanziari al pubblico. (Fonte Wikipedia)
Come potete vedere, Goldman Sachs è da sempre sinonimo di innovazione ed esposizione al rischio finanziario. E’ stata sempre una banca pioniere, anche dal punto di vista tecnologico. Ma è anche sempre stata una banca che definirei “Border Line”. Sempre al limite, alla disperata ricerca di un utile che stupisca il mercato, che illuda il mondo con una luce brillante ed ubriacante. E non importava come veniva generato l’utile. L’importante era generarlo. In qualsiasi modo, con qualsiasi mezzo.
E allora non dobbiamo sorprenderci se Goldman Sachs anche stavolta è stata beccata. La storia ce lo insegna in modo chiaro ed evidente. Goldman Sachs è sempre stata una banca dove la truffa, l’inciucio, il complotto sono stati protagonisti della gestione aziendale.
Ma aspettate, il bello deve ancora venire.
Era circa il 1970. Il capo di Goldman Sachs di allora, John C. Whitehead mette le basi ad una banca americana che sarebbe diventata, nel tempo, una vera istituzione di prim’ordine, potente, rispettata e ricchissima. Ma Mr. Whitehead era un uomo tutto d’un pezzo e gli piaceva mettere le cose “nero su bianco”. E fu così che nacque negli anni ’70 quel codice, definito da alcuni come il tanta aziendale e comunque sia una bella traccia che dovrebbe, sulla carta disegnare in modo chiaro ed evidente quali erano i principi aziendali dell’azienda.
La cosa bella è che questi principi sono tuttora ben visibili sul sito ufficiale di Goldman Sachs e quindi, non stiamo parlando del sesso degli angeli o di leggende metropolitane. Sono cose che potete vedere voi stessi.sul sito ufficiale di GS.
I 14 principi di Goldman Sachs
1) Our clients’ interests always come first. (quasi sempre…)
2) Our assets are our people, capital and reputation. (reputation? Beh, nella storia forse qualche problemino reputazionale lo hanno già avuto…)
3) Our goal is to provide superior returns to our shareholders. (certo, azionisti e ovviamente I manager!)
4) We take great pride in the professional quality of our work. (professionalità ed innovazione, estremizzando il tutto all’ennesima potenza. Solo per fare soldi, anche se si va contro la legge)
5) We stress creativity and imagination in everything we do. (beh, come creatività ed immaginazione sono imbattibili. Unici nel creare società veicolo e finanza innovativa. Padroni della psecualzione,comandano il mercato di diversi prodotti… Se vi sembra poco…)
6) We make an unusual effort to identify and recruit the very best person for every job. Lavorare in Goldman Sachs è da sempre il sogno di ogni trader. Su questo, nulla da dire. Gli stipendi che distribuiscono sono impareggiabili. E le capacità degli uomini d’oro (così chiamati non per caso) è effettivamente superiore alla norma.
7) We offer our people the opportunity to move ahead more rapidly than is possible at most other places. Meritocrazia. Ma attenzione. Legata alla capacità di fare soldi. Non importa come. Ma badate bene, non sto dicendo che in Goldman Sachs siano tutti delinquenti, dico solo che da sempre , da quando è nata, si è certato di operare borer line, ai confine di dove la legge lo permeteva. E non sono poche le volte in cui si è “esagerato”. Vedi il caso Abacus)
8 ) We stress teamwork in everything we do. Lavorare in GS non è comunque un impresa per persone “ordinarie”…
9)The dedication of our people to the firm and the intense effort they give their jobs are greater than one finds in most other organizations. E’ uno dei grandi punti di forza della struttura aziendale di Goldman Sachs. La nuova sede vicina a Ground Zero è già leggendaria per i confort e le assurde possibilità dei dipendenti di Goldman Sachs.
10) We consider our size an asset that we try hard to preserve. Preservare si, ma di certo anche crescere. Con tutti I mezzi.
11) We constantly strive to anticipate the rapidly changing needs of our clients and to develop new services to meet those needs. Già ditto prima, Goldman sempre un passo avanti agli altri
12) We regularly receive confidential information as part of our normal client relationships.
13) Our business is highly competitive, and we aggressively seek to expand our client relationships. Questi due punti mirano a focalizzare l’attenzione di Goldman Sachs anche sulla clientele. Qui come non mai il cliente è visto (sulla carta) come il centro del mondo e i suoi interessi sono quelli di Goldman Sachs (a condizione che poi GS possa guadagnarci il giusto).
14) Integrity and honesty are at the heart of our business.
Fermi tutti. Rileggiamo il 14° punto.
Integrity and honesty are at the heart of our business.
Scatta una fragorosa risata.
Il 14° non è MAI stato un vero obiettivo di Goldman Sachs. Lo ripeto, la storia lo insegna. Da sempre GS lavora e vive sulla linea di confine cn la legalità, e sporadicamente…tac, scatta anche l’oltrepassamento. Dietro ad un codice di 14 articoli , che abbiamo visto e commentato., si nasconde invece una banca potentissima, unica per creatività ed innovazione. E ripeto: drammaticamente potente.
Petrolio e Grecia
Succede qualcosa? C’è Goldman Sachs! La Grecia rischia il default? C’è Goldman Sachs!
Il petrolio prima vola e poi crolla? C’è dietro sempre Goldman Sachs!
Ve lo giuro, Goldman Sachs non mi ha mai fatto nulla. Ma non posso assolutamente esimermi dal raccontarvi la verità dei fatti. Questo blog, non dimentichiamolo mai, è nato proprio come fonte d’informazione indipendente, trasperente e realistica. E quindi voglio dirvi le cose “senza filtri”, così come sono nella realtà, sperando che la cosa sia (come sempre ) apprezzata.
Facciamo un slto indietro. Ricordate quando il petrolio era arrivato a 147 $/bar? Chi c’era dietro a tale rally? Sulla carta nessuno in particolare. Poi però si è scoperto che una delle banche più cariche di derivati sul petrolio era…indovinate… Goldman Sachs.
E perfettamente in barba al 14° comandamento di Goldman Sachs, i signori se ne sono usciti con un report che definire storico è limitativo: “Siori e siore, non temete! Il petrolio salirà…salirà…salirà….”
Morale: da quel momento il petrolio è crollato. Ovviamente Goldman Sachs ha pompato l’euforia per liquidare le posizioni e magari mettersi al ribasso.
Ma non è finita. Una volta che il prezzo è crollato, Goldman Sachs cosa fa? Taglia drasticamente il suo target, portandolo alle valutazioni del mercato. E una volta arrivato a 30 $/bar… ricomincia la storia. E questa si chiama etica?
E che dire della Grecia? Chi è stato a consigliare alla Grecia gli swap per “truffare” l’Unione Europea e riuscire ad entrare nei parametri necessari? Sempre lei, Goldman Sachs.
Conclusioni
Quindi, cari lettori (e mi scuso se mi sono dilungato) vedete benissimo che da quando è nata GS ha il vizietto della truffa. Non sorprendiamoci quindi se oggi, escono fuori questi numeri inquietanti su CDO, RMBS & Co. legati all’affare Abacus.
In passato GS ha già “peccato” e peccherà ancora. Ma tra le banche USA, chi non ha peccato scagli la prima pietra…
Menzioni bibliche a parte, vorrei però sottolineare una cosa, che ritengo importante.
Non facciamo l’errore di accomunare questa situazione a quella vista un anno fa con una crisi di liquidità paurosa che ha messo a repentaglio la solvibilità e l’esistenza di moltissime istituzioni USA. Qui è molto diverso.
Cosa può succedere? Questo non lo so. Posso dirvi cosa mi AUGURO che possa succedere.
– Spero in una bella multa per tutte quelle banche che hanno rubato , tartassato e sulle spalle dei clienti ignari, speculato vigliaccamente.
– Spero che sia l’occasione per mettere ordine nella finanza innovativa.
– Spero ci sia una nuova regolamentazione dei derivati, condivisa ed efficace.
– Spero che non si creino nuovamente i presupposti per una crisi del sistema finanziario (molto difficile).
– Spero che si mettano nel vere basi del futuro.
– E spero che queste banche vengano monitorate con maggiore attenzione.
Anche se, mentre io sto scrivendo, sicuramente in Goldmans Sachs stanno già ideando un qualcosa di talmente innovativo che neanche ce lo possiamo immaginare, che sicuramente creerà nuovi debordanti utili e future crisi. Ma queste ormai…è una storia ricorrente.
STAY TUNED!
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