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HIGH YIELD: ennesima bolla sul mercato!
Nelle ultime settimane sembra proprio che la fame di rendimenti ed il rinnovato appetito di rischio finanziario, abbiano di nuovo reso irrazionale il rapporto rischio/rendimento di questa asset class.
Nell’ultima settimana, abbiamo nuovamente registrato un record nei volumi intermediati. Grazie anche a 9 nuove emissioni, abbiamo fatto registrare i più alti volumi da aprile 2015. Mi verrebbe quasi da dire che è stata innanzitutto una corsa all’emissione (per finanziarsi a tassi molto bassi) e allo stesso tempo, con i Treasury che sono scesi ulteriormente come rendimenti, i risparmiatori ed i gestori hanno “fiutato l’affare” (mah…) ed hanno comprato junk bond a man bassa.
Ed i volumi sono già da record, visto che siamo ad 1/3 dell’anno.
Che sia proprio un affare, come vi ho detto, lo dubito fortemente, ed anche gli analisti di UBS sono d’accordo con me, per una volta. Per loro si tratta semplicemente di una bolla che scoppierà quando ci si renderà conto del rallentamento economico USA.
(…) A slowdown in U.S. growth could cause the bubble to pop, stressing the lower-quality companies that constitute almost half of the universe of speculative-grade bonds and loans. Investors that crowded into the debt could suffer massive losses, Caprio said in a phone interview. The strategists didn’t put a time frame for the bubble’s bursting. As the bubble bursts, speculative-grade companies could find it even more expensive to borrow. (…) The recent junk-bond rally ignores what the strategists see as “material” risks in the universe of high-yield bonds and loans, which they say is more leveraged than it was in the late 1990s. (Bloomberg)
Insomma signori, il sistema si sta per caricare sulle spalle un rischio esponenziale, ma come sempre ce ne renderemo conto solamente dopo. Intanto mi preoccupa non poco l’atteggiamento di molti gestori con cui ho parlato negli ultimi mesi. Tutti quelli che hanno strategie obbligazionari “flessibili” si stanno e si sono caricati di high yield, perché secondo loro c’è del valore inespresso. Ma in quale galassia esiste questa realtà di VALORE INESPRESSO con rendimenti così compressi, tassi di default così elevati e ancor di più con un quadro di rallentamento economico in corso?
Ma pensate, c’è pure chi è CCC+ e tratta come un AAA!
Either the foreign creditors of Chinese developer Evergrande Real Estate aren’t reading ratings reports these days, or they got some good news that Standard & Poor’s didn’t. The ratings agency downgraded Evergrande’s dollar-denominated bonds to CCC+ and kept their outlook at negative late Friday, bringing the notes to a level associated with debt that’s just about to default, or in S&P’s own language, “currently vulnerable to non-payment.” (…) Evergrande’s debt is still trading near par, or 100 cents on the dollar, a level more associated with AAA notes. C-rated securities tracked by a JPMorgan Asian credit index yield an average 19.6 percent, more than double the 9 percent Evergrande’s notes are paying.(Source)
Mi si apre davanti agli occhi un deja vu… anzi, più di uno. E’ proprio vero, la storia si ripete e alla fine l’uomo non impara mai (completamente) dal passato.
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eh, già anche a me sembra di rivivere una storia recente, molto recente… 7/8 anni or sono quando tutto brillava come oro, mentre era solo … salsiccia!
In questo articolo del Financial Times si dice che il rischio degli high yield riguarda solo il settore energetico e che quindi il rischio è meno grave di quello che sembra.
Cosa ne pensate?
http://www.ft.com/cms/s/0/6e4bff8c-00bd-11e6-99cb-83242733f755.html#axzz45dUhWgeC
Ci vuole l’abbonamento per leggere il FT. Comunque secondo me il settore energetico è abbastanza grosso per contagiare anche gli altri, soprattutto quando non godono di buona salute.
emzag@finanza,
Troppe cose ingannevoli da dare a bere in giro: anche le stime sugli utili sono molto basse e probabilmente i risultati effettivi saranno meglio di esse. Cosicchè aumenterà un po’ di ottimismo …e di inganno.