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GRECIA ed EURO: fallimento completo. E se fosse la Germania che esce dall’UE?

Scritto il alle 10:00 da Danilo DT

gerxit-grexit-austerity

In queste settimane abbiamo visto come la Grecia è stata salvata, quali sono state le difficoltà a livello politico ed economico e come l’indissolubile Eurozona ha traballato. Chiamarla Unione Europea credo sia ormai un eufemismo. E’ palese che ormai ognuno mira solo a tutelare i suoi interessi, soprattutto quando la situazione si fa difficile. Se poi parliamo della Germania, non solo si guarda al proprio orticello e basta. Qui si tratta proprio di una chiusura a “riccio” ed una volontà totalitaria di imporsi, mettendo a nudo tutti i limiti e i disequilibri presenti dell’Unione Europea stessa.

Il problema che ci troviamo di fronte è molto più grande di quanto si possa immaginare e cerco di parlarvene con il massimo realismo lasciando da parte quello che purtroppo va molto di moda nelle fasi di crisi, ovvero il terrorismo psicologico.

scioglimento-euroInnanzitutto una premessa. Pensare che l’Euro possa sciogliersi dall’oggi al domani come “neve al sole” è una falsità. Non dimentichiamo infatti che solo per il sistema di pagamenti target2 non è ipotizzabile “azzerare tutto” e ripartire domani sul pulito, con quello che potrebbe essere un nuovo progetto di moneta unica oppure un ritorno alla valuta nazionale

Ci vuole tempo, ci vuole un iter di uscita che deve essere MOLTO dolce, programmato, chiaro, trasparente e BEN architettato anche per evitare un terremoto che ne potrebbe conseguire sui mercati finanziari. Non dimentichiamo infatti che il mondo della finanza oggi poggia su basi molto relative, ovvero su un elemento, la FIDUCIA. Se si sgretola la fiducia, che ne sarà delle banche e dell’economia in generale, visto che oggi, non dimentichiamolo mai, i derivati pesano per circa 10 volte il PIL globale?

Bzzz bzz…. Sento delle onde radio in arrivo dai lettori che dicono “ Ma come! Danilo DT si è sempre detto un convinto Europeista e ora se ne esce con un discorso del genere?”
Risposta: la mia view non è cambiata. Ma ciò che (finalmente) è cambiata è l’ EVIDENZA (ormai talmente chiara e palese che gli stessi tedeschi non possono non considerarla) di un progetto fallace e mal architettato, un colabrodo che non può avere un futuro se non si corre rapidamente ai ripari.

new-euro-noteIo molto spesso ho spiegato come è importante, soprattutto alla luce di quanto visto in queste settimane, RIVOLUZIONARE l’Euro se gli si vuole dare un futuro. E’ necessario per il bene di tutti, per evitare che domani ci si ritrovi con un’altra Grecia. Senza poi dimenticare che, a partire dal 2017, quell’Altra Grecia potrebbe essere proprio l’Italia…

Perché 2017? Perché prima o poi finirà la protezione della Bce con il suo QE… E a quel punto che succederà? E se poi aumentano i tassi? E se il debito pubblico continuerà ad aumentare in questo modo? E se la ripresa non arriva e il rapporto debito/PIL e deficit/Pil non rispetterà le previsioni? Ma questa è un’altra storia.

Bisogna rifare i trattati, e ripartire (qui SI che bisogna farlo!) QUASI da ZERO. Abbiamo il collante della moneta unica. Ma tutto il resto deve essere rivisto. Tutto, sempre che si voglia ancora tendere all’Unione Europea.

Ma la Germania vuole ancora l’Unione Euroepa?

Lasciamo da parte per un attimo la Grecia, i suoi problemi , il sempre e comunque presente rischio di Grexit nel medio termine e l’incredibile “scoop ” di Kathimerini, il giornale greco, su cosa ha previsto come “Piano B” Bruxelles (CLICCATE QUI e stropicciatevi gli occhi).Non so voi, cari lettori, ma da quanto sta capitando mi sembra abbastanza evidente che la Germania, dopo tante parole inutili, ha messo a nudo la sua vera indole, in modo quasi inequivocabile. Praticamente, ciliegina sulla torta, dopo aver più volte celebrato l’indissolubilità dell’Euro, ha praticamente dato il “ben servito” ad Atene dopo l’affronto del referendum di Tsipras.
Sia ben chiaro, non voglio difendere la Grecia perché è indifendibile sia per quello che ha fatto e per come è stata gestita, ma sto solo cercando di analizzare gli ultimi fatti.
Si sono praticamente create due fazioni: da una parte quella filo-germanica, con appunto Germania, Paesi Bassi, Belgio, Austria e Finlandia. Dall’altra parte invece troviamo paesi come Italia, Francia, Spagna. Ok, non saranno il massimo della solidità e della forza economica, ma almeno hanno un’idea di Europa “differente” rispetto alla precedente fazione.

E se fosse Gerxit (uscita della Germania dall’Euro)?

euro-sgonfiamentoQuale potrebbe quindi essere una soluzione SE non si arriva in tempi RAPIDI ad un accordo che porti ad una NUOVA Eurozona con vantaggi notevoli anche per il Bel Paese?
Ne ho parlato già in passato e ve lo ripropongo. No Italexit, ma Gerxit.
In altri termini, se un progetto di Europa Unita non piace alla Germania, che sia la Germania stesa a farsi da parte.

Se esce la Germania (assieme ai suoi fidi stati satellite prima citati) si potrebbero formare due nuovi blocchi. Da una parte un Eurozona più “vip” con una valuta tipo “marco tedesco” e dall’altra un nuovo progetto di Eurozona.
Le conseguenze per la Germania politicamente potrebbero essere importanti.

Cari tedeschi, volevate dominare? Eccovi serviti, vi siete lasciati dietro gli anelli deboli e ora potrete fare ciò che volete.

Poi dal punto di vista economico, col “super Marco”, ci sarebbe da ridere…anche se per loro, un aggiustamento delle partite correnti è necessario. Il Super Marco fungerebbe da “equalizzatore”. Non dimentichiamo infatti che il disavanzo della Germania, dopo la crisi Grecia, ha raggiunto un nuovo massimo pari a € 215.300.000.000.

Dite che i tedeschi potrebbero anche avere delle conseguenze negative da questo passaggio. Vero, ma scusate, hanno goduto dell’Euro debole fino ad oggi… Il pericolo maggiore per loro sarebbe per le banche e le assicurazioni, le quali potrebbero ritrovarsi con dei grossi problemi di valutazione degli asset in pancia che, causa motivi valutari, subirebbero una forte svalutazione. Ma è anche vero che, in questo caso, potrebbe intervenire lo Stato tedesco che andrebbe ricapitalizzare e magari nazionalizzare (cosa che doveva essere fatta anche ad Atene) gli istituti di credito più in difficoltà.

Target2: restano sempre ampi i margini di miglioramento…

target2-2015-luglio

E per l’Italia? Beh…i vantaggi sarebbero innegabili. Il Nuovo Euro subirebbe una bella svalutazione, una panacea per le nostre esportazioni. Finalmente si potrebbe ragionare un’Unione più vera, con forti impegni di condivisione a livello politico e fiscale, iniziando a delegare importanti poteri al parlamento Europeo e mirando ad un obiettivo: un modello federale che si avvicini a quello USA, senza chiaramente eguagliarlo in quanto ci vorrà del tempo.
Forse sarebbe un’Europa più “mediterranea”, meno forte rispetto a prima ma certamente più vera ed unita anche dal punto di vista culturale e di mentalità.

Quindi senza neanche volerlo, sarebbe una soluzione che alla fine potrebbe portare vantaggi a tutti e rimettere ordine. Ovvio, questo è un processo che necessita di tempo e di una chiara e trasparente organizzazione. Ma questo è il momento giusto per fare delle scelte. Ora o mai più, altrimenti l’unica alternativa è l’Euro-sfaldamento.
Politici dell’Eurozona, prendetene atto.

Riproduzione riservata

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Danilo DT

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26 commenti Commenta
Scritto il 20 Luglio 2015 at 10:59

Alla Germania conviene ancora finire di spremere i Paesi del sud.

D’altro canto, quando sento parlare di: eurobond, “investimenti per lo sviluppo contabilizzati fuori dal tetto di spesa” ed in genere di “tassa & spendi” capisco subito che l’Europa del Sud fallirebbe nel giro di pochi anni.

Dopo tutto è sempre lo stesso, insanabile scontro: mentalità anti-debito tutta duro lavoro e sacrificio contro allegra vita sopra le proprie possibilità.

Entrambi non sono ottimali, ma solo il primo è sostenibile. L’Europa del Sud sarebbe solo un enorme Venezuela.

jackwalesan
Scritto il 20 Luglio 2015 at 11:13

dfumagalli@finanza,

Sono d’accordo al 100%. Lo slogan per l’Europa del Sud sarebbe: “esperti nel far le nozze coi fichi secchi”

gnutim
Scritto il 20 Luglio 2015 at 11:26

magari

draziz
Scritto il 20 Luglio 2015 at 12:09

…e se invece fosse che la vicenda Greca sia stata magistralmente architettata per “dare un esempio” di cosa accade a chi non si uniforma al diktat, hem pardon…, indicazioni di percorso, della dirigenza Europea?
Se pochi anni fa bastavano pochi (cos’erano? 10?) miliardi per risistemare la situazione e preso atto del fatto che l’economia è stata ampiamente descritta da menti premio nobel, viene governata da poche formule che pongono in rapporto massa monetaria, PIL, costo del lavoro, costo del capitale, import-export ed alcune altre variabili interdipendenti, vuoi che siano stati così sprovveduti da…lasciare le cose al caso?
Ricordi? Cavie…
Secondo te chi ci mette i soldi, a certi livelli, non sa in anticipo in che direzione vanno?
Sarà…, ma io non me la bevo…

paolo41
Scritto il 20 Luglio 2015 at 13:33

1. la Germania non esce neppure se la spingiamo fuori: oggi l’euro è sottovalutato di circa il 25/30% sul marco e sarebbe da cretini per i crucchi abbandonare lo status quo.
2. non dimentichiamo che l’unione europea è stata voluta dalle nazioni “vincitrici”, USA in testa e UK e Francia a ruota, che hanno costruito la cosi detta “fortezza Europa” intorno ai teutonici riuniti alla caduta del muro di Berlino. E una Germania autonoma o quasi fa ancora paura, il ricordo dell’ultima guerra suscita ancora ansie e preoccupazioni.
3. Infine una Germania più libera approfitterebbe subito di riprendere strette relazioni commerciali con la Russia, argomento che non va troppo di moda in questo momento.
Personalmente do pertanto scarse probabilità a tale evento.

aorlansky60
Scritto il 20 Luglio 2015 at 16:29

Chiamarla Unione Europea credo sia ormai un eufemismo

Non essere così negativo e pessimista, Danilo; 😉

l’euro rappresenta (anche) un gformidabile successo : quello di avere disintegrato la Democrazia minando le sue basi.

Dipende da che ottica la si analizza : per il 99% dei cittadini europei appartenenti alla classe medio/bassa, l’unione europea rappresenta una tragedia, per pochi rimanenti una autentica fortuna.

Forse siamo ancora in tempo a rimediare, se buona parte di quel 99% si (ri)sveglia…

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“E’ palese che ormai ognuno mira solo a tutelare i suoi interessi, soprattutto quando la situazione si fa difficile. ”

In una “unione” non fondata sulla Democrazia, ma basata sulla sola moneta, non si possono pretendere prese di posizione eque che contemplino anche i più deboli; solitamente, in queste sorti di pseudo “unioni”, a dettare legge e impartire le direttive è il membro più forte; chi è il membro più forte all’interno della UE? lo sapete tutti e vi siete già risposti.

———

@ Paolo 41

Infine una Germania più libera approfitterebbe subito di riprendere strette relazioni commerciali con la Russia, argomento che non va troppo di moda in questo momento

lo stanno già facendo : è notizia recente che la Russia ha dato il ben servito al progetto SOUTH STREAM (e con esso il ben servito sia all’italia che a ENI e a SAIPEM) per potenziare il NORTH STREAM che vede direttamente coinvolta, come primo interlocutore di Vladimir, la germania…

aorlansky60
Scritto il 20 Luglio 2015 at 16:47

@DT
E per l’Italia? Beh…i vantaggi sarebbero innegabili. Il Nuovo Euro subirebbe una bella svalutazione, una panacea per le nostre esportazioni.

qui ho ragione di dubitare , fortemente. Non sul concetto che è giusto, ma sulla realizzazione. Perchè ai tedeschi NON conviene che venga modificato lo status attuale e quindi non lo permetteranno mai.

La fortuna della Germania negli ultimi anni è stato il suo surplus commerciale che vede la propria bilancia in attivo ben oltre il 6% come massimo livello imposto dalla UE (curioso che la stessa UE non abbia mai richiamato la germania su questo punto, ma quando dicevo prima che in un unione non basata su solidi principi, a dettare legge è il più forte…)

La Germania possiede il deb pubbl PIU’ ELEVATO a livello assoluto nell’intera UE, ma riesce a finanziarlo ad interessi più bassi rispetto a chiunque.

La Germania è un paese FORTEMENTE esportatore, necessita che i paesi del sud europa acquistino i suoi prodotti;

non le conviene che l’italia ritorni ad essere competitiva come lo era prima dell’introduzione dell’euro, perchè si tradurrebbe come un contendente assai temibile per i tedeschi, nella gamma di prodotti tra essi equiparabili.

manuel.finanza
Scritto il 20 Luglio 2015 at 18:39

nei giorni nostri vediamo in Europa dividersi in Europeisti e Euroscetici
Gli ultimi sono in aumento
La domanda e dove e il floor (il max) che possono arrivare gli Euroscetici e il paese dove possono imporre la loro scelta. sara la fine del Euro o la nascita del strong e soft euro
senza tenere conto del nuovo ordine mondiale che le decisioni gli hanno gia preso

stanziale
Scritto il 20 Luglio 2015 at 21:32

Noto che la vicenda greca, dovuta anche a tsiprias che dicono abbia calato le braghe ma che io non ho mai disprezzato, ha fatto aprire gli occhi quantomeno agli euristi in buona fede, e per la verita’ un po’ anche il clima politico/media e’ leggermente cambiato, ora c’e’ piu’ consapevolezza del problema germania…bene.

stanziale
Scritto il 20 Luglio 2015 at 21:38

aorlansky60,

Tutto vero, alla Germania non converrebbe uscire, MA subito dopo la vicenda greca, Renzi se ne e’ uscito con 50 miliardi di minori tasse….al netto delle sue dichiarazioni da farci sempre una buona tara, non potrebbe essere (finalmente) questa l’intenzione di sfidare la germania sul 3% e fare di testa NOSTRA?

kry
Scritto il 20 Luglio 2015 at 21:58

Senza poi dimenticare che, a partire dal 2017, quell’Altra Grecia potrebbe essere proprio la FRANCIA…
Perché 2017? Perché prima o poi finirà la protezione della Bce con il suo QE… E a quel punto che succederà? Il debito della Francia si avvicinerà a quello dell’Italia e anche la Germania con la complicità dei mercati si stancherà e allora non ci sarà più la protezione attuale dei tassi ridicoli attuali con spred 30.
2) davvero riteniamo i complici Austria-Belgio e Finlandia il massimo della solidità e della forza economica ?
3) ” Il Nuovo Euro subirebbe una bella svalutazione, una panacea per le nostre esportazioni. “### Mi sbaglio o la nostra bilancia commerciale mostra un attivo non indifferente ” grazie, purtroppo, a Monti “?

kry
Scritto il 20 Luglio 2015 at 22:05

aorlansky60,

1) La Germania è un paese FORTEMENTE esportatore, necessita che i paesi del sud europa acquistino i suoi prodotti; non le conviene che l’italia ritorni ad essere competitiva come lo era prima dell’introduzione dell’euro, perchè si tradurrebbe come un contendente assai temibile per i tedeschi, nella gamma di prodotti tra essi equiparabili. °°° Non solo parecchi suoi prodotti andrebbero fuori mercato come per esempio quelli del caseario sovvenzionati in maniera occulta.
2) La Germania possiede il deb pubbl PIU’ ELEVATO a livello assoluto nell’intera UE, ma riesce a finanziarlo ad interessi più bassi rispetto a chiunque. °°°° Prendendo solo gli ultimi 5 anni come sarebbe il nosto debito a tassi come i loro o come sarebbe il loro debito a tassi come i nostri. Non mi sembra che questo confronto sia mai stato fatto e continuiamo a parlare del dubbio della sostenibilità del nostro debito che non siamo mai falliti.

stanziale
Scritto il 20 Luglio 2015 at 22:09

kry@finanza,

Uhm, avrai pero’ notato che fino al 2011-2012 il debito della Francia in rapporto al pil cresceva piu’ del nostro, cioe’ tendeva ad avvicinarsi al nostro in percentuale, mentre dopo, visto i nostri governi (definire piddioti e’ pleonatico)rispettare il vincolo del 3% e la Francia no, il ns debito e’ cresciuto molto piu’ di quello francese, che e’ andato dal 85 al 95% pil mentre il nostro andava vado a memoria dal 116 al 133 o 137% del pil…..quindi per Renzi e’ vitale sforare….forse per l’italia no, prima si implode e si esce meglio e’ ?

perplessa
Scritto il 20 Luglio 2015 at 22:45

aorlansky60,

stanziale@finanza,

è intuitivo che la Germania farà di tutto per prolungare più che può la situazione attuale nella quale ci guadagna. personalmente questo mi disturba perchè la situazione attuale mi genera insicurezza e il timore della scure sempre pronta a calare,meno servizi, meno welfare e più tasse. Alla Germania deduco che non conviene una maggiore integrazione, che potrebbe alterare lo status quo attuale a suo vantaggio. Il dissenso dei cittadini europei non conta nulla finchè si tratta di minoranze e concordo che l’evoluzione della questione Greca ha cambiato le cose smascherando la Germania, il che potrebbe alimentare il dissenso nei confronti dell’unione europea nella sua formulazione attuale da parte della gente,nonostante l’esito del salvataggio dalla fuoriuscita per la Grecia. Però Draghi ha invocato una maggiore integrazione. Non possiamo ricordare il Bilderberg e vari, solo per storie di complottismi della serie NWO, che personalmente trovo risibili. Ma che ci siano delle lobbies e delle oligarchie che hanno interessi economici a volte convergenti a volte no, è innegabile. Come innegabile è che chi ha interessi si organizzi per raggiungere degli obbiettivi. Pertanto non credo che quella di Draghi sia una voce fuori dal coro. Ci saranno anche interessi che spingono verso una maggiore integrazione. (non certo per compiacere i cittadini, che non contano nulla in ogni caso). quindi è probabile che il punto di equilibrio attuale sia destinato a modificarsi. Chi ha interesse che la moneta unica si dissolva, e chi no?chi ha interesse a una maggiore integrazione e chi no?bella domanda. Come cittadino comune ho interesse che non si dissolvano i miei risparmi, non mi pelino di tasse, e cercare di evitare che ciò avvenga. oltre che continuare ad aver diritto di alcuni servizi essenziali.

stanziale
Scritto il 20 Luglio 2015 at 22:59

perplessa@finanza,

Perplessa, le tue riflessioni sono sempre equilibrate. Per quanto riguarda i tuoi (nostri) risparmi, se sono in carta uhmmm….non sarei molto tranquillo. Oggi persino il quotidiano la nazione, non esattamente un giornale complottista, titolava a tutta pagina 14: debito a quota 200000 miliardi il mondo rischia il crac globale.

lampo
Scritto il 20 Luglio 2015 at 23:20

Come già ribadito da Kry nel suo commento, non ci sarà nessun Gerxit finché la Germania rimane un’economia fondata principalmente sulle esportazioni. Modello che durerà ancora per poco, dato che sta cambiando pure il mercato cinese… che pian piano si sta trasformando in economia di consumo man mano che riesce ad erodere la montagna di risparmi dei cinesi.

Per lo stesso motivo sarà sempre più difficile esportare in Cina… anche per le aziende tedesche, pur con i loro pluriennali finanziamenti alle Università cinesi.

Nei prossimi anni siamo destinati a profonde trasformazioni… anche in Europa.
Quindi ben venga che il caso Grecia (per quanto insignificante sia a livello di PIL) abbia messo in discussione l’attuale Europa… compresi i trattati.

Bisogna monitorare se il loro aggiornamento sarà in meglio o in peggio.
Tutto dipenderà da chi abbiamo mandato a fare politica a Bruxelles…

Nel frattempo segnalo un articolo della Reuters che approfondisce un po’ la personalità di Tsipras ed il suo modo di agire nelle trattative durante la crisi greca:
http://it.reuters.com/article/topNews/idITKCN0PU1NH20150720?sp=true
Da prendere sempre con le pinze… visto che ogni articolo economico, pur da una fonte rinomata come la Reuters, in questo momento particolare, può considerarsi fazioso.

Ad ogni modo, se così fosse, rischia di durare a lungo come interlocutore della Troika… motivo per cui probabilmente abbia ceduto… non riuscendo a far cadere il governo… ed instaurandone uno tecnico, più “malleabile”, come più volte sostenuto anche pubblicamente da alcuni esponenti del FMI, durante la crisi (vedersi le varie dichiarazioni di funzionari del FMI date a mezzo stampa)

Lukas
Scritto il 20 Luglio 2015 at 23:40

Vedo che la pantomima greca ancora tiene banco……a mio avviso, invece, l’avvenimento più importante dell’ultimo periodo è la giravolta epocale compiuta dagli USA sullo scacchiere mediorientale…..che ha ragioni economiche e geopolitiche molto più serie della farlocca questione ellenica…..e di un inesistente dominio tedesco sull’Europa.

perplessa
Scritto il 20 Luglio 2015 at 23:42

stanziale@finanza,

più che in carta..in euro..anche il mattone è in euro se ubicato in Italia..(a parte altre considerazioni)il discorso è vasto.anche la mia pensione è erogata in euro, se un domani me la danno in nuove lire cambia. così come lo stipendio per chi lavora. anche la mia liquidazione che mi è stata espropriata e riceverò in due rate procrastinate per decreto in 39 mesi, pagata con contributi versati da me,delle quali non sono sicura finchè non vedrò l’importo accreditato nel mio conto corrente.Dopo che in ogni legge di stabilità il tfs viene segato come fa l’avente diritto a sentirsi sicuro di riceverlo? il diritto non è più certo perchè si cerca il consenso per metterlo in discussione, e la gente accecata dalla crisi e dall’indotta lotta fra poveri approva. se mi fosse erogata in nuove lire, o addirittura in carta, cambia.(l’hanno già fatto in passato dandola in titoli di stato) figuriamoci se non mi fosse erogata affatto o modificato l’importo. e non si tratta di spiccioli, ma di 41 anni di lavoro. il problema non è solo aver investito qualcosa in titoli di stato o in altra carta.

kry
Scritto il 21 Luglio 2015 at 00:00

stanziale@finanza,

Secondo me ( lo ripeto fino alla noia ) andrebbe calcolata la differenza del pagamento degli interessi. Sempre secondo me la Francia prossimamente ci supera. Sarebbe ora incominciare a far notare i problemi degli altri per almeno poter semplicemente respirare. Sarebbe ora che i super pagati giornalisti e politici comincino a guadagnarsi lo stipendio e TIFARE ITALIA. Il santo drag da solo non può fare il miracolo. Francia 85% x13% = 96% non in recessione e con spesa per interessi di quanto ??? Italia 116%x13%= 131% in recessione con più di 70MLD debito anno. Questi ci superano e faranno di tutto per farci affondare prima di loro. Debito pubblico oltre 2200MLD con 100MLD di disponibilità liquide … per ricomprarsi ENI ed ENEL in caso di attacco ??? Il debito francese di quante disponibilità liquide dispone ? Io non penso che con l’uscita dall’euro si risolvano … certi problemi … anzi vedo una MacroRegione Lombardo3Veneto. Ciao.

perplessa
Scritto il 21 Luglio 2015 at 00:01

lampo,

mah, ognuno da la propria lettura,Tsipras ci ha provato,gli altri non hanno ceduto, e ha ceduto lui.non mi pare una lettura complicata. mi pare difficile che un paese da solo, specie piccolo e messo male come la Grecia possa ambire a cambiare la linea europea. Anche se ambisse non ha la forza suffciente per farlo, al di là dei propri problemi specifici e del peccato originale dei conti truccati. occorre un fronte unito per cambiare. io credo che dobbiamo ringraziare Tsipras, per giorni e giorni il tema ha monopolizzato i media. e siamo ancora qua a parlarne. ha smosso un pò le acque, da qua a cambiare la linea austerity la strada è ancora in salita

aorlansky60
Scritto il 21 Luglio 2015 at 08:05

@ Stanziale


Renzi se ne e’ uscito con 50 miliardi di minori tasse… al netto delle sue dichiarazioni da farci sempre una buona tara, non potrebbe essere (finalmente) questa l’intenzione di sfidare la germania
sul 3% e fare di testa NOSTRA?”

Non possiamo più fare di testa NOSTRA sull’argomento, nemmeno se lo volessimo.

Ricordo, per l’ennesima volta, che qualche campione di stupidità cosmica della nostra politica nel 2011 (o 2012) ha fatto inserire nella COSTITUZIONE ITALIANA il VETO ad infrangere il limite del -3% di rapp def/pil .

Se accadesse, per volere dello stesso governo o per altre cause avverse, la misura diverrebbe INCOSTITUZIONALE e la prima a ricordarcela (con gaudio di francesi, tedeschi e burocrati UE alle spalle) sarebbe la nostra stessa Corte Costituzionale.

aorlansky60
Scritto il 21 Luglio 2015 at 08:14

…Renzi, come tutti i fini politici, avverte che il vento del consenso intorno a lui è mutato… anche se le coperture non ci sono, deve darsi da fare con proclami gloriosi verso la gente per cercare di riguadagnare quei consensi che i sondaggi gli dicono in caduta; tanto non rischia molto, il 2016 è ancora lontano e se non dovesse mantenere la promessa fatta, non se ne ricorderebbe nessuno.

Concordo con KRY per quanto riguarda il suo punto di vista “sull’ombrello di Mario” : occhio che quando termina a SET2016, l’Italia, la Spagna (e la Francia…) cioè quelli teoricamente più fragili e per questo più attaccabili dai mercati, rimangono esposti alle intemperie… a proposito, quando termina il mandato di super mario?? perchè è anche grazie a lui che l’Italia in questo momento è “protetta”, non si potrà dire la stessa cosa quando i tedeschi imporranno al vertice della BCE un loro uomo… e sappiamo bene quanto i tedeschi (Weidmann in particolare) guardino Mario con il fumo agli occhi, da quando il governatore è riuscito ad imporre il QE in EU…

aorlansky60
Scritto il 21 Luglio 2015 at 08:23

@ Stanziale

“Oggi persino il quotidiano la nazione, non esattamente un giornale complottista, titolava a tutta pagina 14: debito a quota $ 200.000 miliardi il mondo rischia il crac globale.”

c’è anche un articolo del Sole24 sull’argomento che merita di essere letto :

http://www.ilsole24ore.com/art/mondo/2015-07-19/il-debito-mondo-sfiora-200mila-miliardi-081141.shtml?uuid=ACoRd8T

le considerazioni finali da parte di chi scrive difficilmente penso possano essere messe in dubbio :

A spingere le economie mondiali ad aumentare la leva finanziaria sono state proprie le politiche monetarie ultra-espansive e i tassi tendenti a zero con cui le Banche centrali hanno evitato il crash finanziario del sistema bancario mondiale. Una cura di iniezioni massive di liquidità che hanno sorretto il mondo sul ciglio del baratro tra il 2008 e il 2009, ma che hanno prodotto come effetto collaterale a spingere famiglie, imprese e Governi a indebitarsi sempre più. Il costo dei soldi a prestito è talmente infimo che induce a investire a debito.

aorlansky60
Scritto il 21 Luglio 2015 at 08:42

@ Lukas

“e di un inesistente dominio tedesco sull’Europa.”

resta però il FATTO che quel dominio esiste.

Gestito dalla Germania su mandato degli USA.

Quest’ultimi quando si tratta di affrontare un problema SERIO in area UE parlano direttamente con la Merkel come primo interlocutore, non con Renzi ne con il rappresentante spagnolo o chicchessia dei rimanenti 27; il pesce françois(hollande) è chiamato solo per simpatia, anche se conta poco e certamente meno della Merkel e dei suoi 80 milioni di tedeschi.

Non dimentichiamoci che in territorio UE gli USA hanno dislocato un numero considerevole di ordigni nucleari tattici(nel 2010 mentre tutta l’opinione pubbl ita era assopita e rivolta verso altri interessi è spuntata un interrogazione parlamentare promossa da un partito di minoranza, che chiedeva ragione di essere di 200 testate nucleari tattiche di potenziale ridotto, ma pur sempre nell’ordine di grandezza da fare impallidire quelli di Hiroshima e Nagasaki, stanziate in una base aerea del Friuli di esclusiva competenza statunitense, da ridere quando l’italia si manifesta paese denuclearizzato… 😆 )…

non dimentichiamoci che le basi NATO (di fatto USA…) stanziate in territorio italiano non sono più di sovranità italiana ma di esclusiva competenza politico/giuridica americana, come del resto tutti gli altri paesi EU che hanno consentito agli americani di ospitare basi militari yankees, pardon, Nato…

se andate a Napoli dov’è stanziata la 6ta Flotta USA – sede anche del centro di coord Nato per l’Europa- sappiate che quando varcate il limite invalicabile per entrare nella base -se avete un pass autorizzato- quello NON è più territorio italiano ma AMERICANO.

aorlansky60
Scritto il 21 Luglio 2015 at 09:16

per doverosa precisazione, complice la memoria, avevo sovrastimato il numero di ordigni nucleari che avevo indicato essere presenti sul ns territorio (pardon, non più ns territorio, territorio americano in quanto proprietari di quelle basi aeree)

Atto n. 4-06745

Pubblicato il 1 febbraio 2012
Seduta n. 668 Camera dei Deputati

LANNUTTI – Al Ministro della difesa. –

Premesso che:

in Italia ci sono 90 bombe nucleari americane di tipo B-61 con una potenza che va da 45 a 170 kiloton (*).

La presenza di essa ha un’importanza militare limitata per gli Stati Uniti, ma risponde anche ad esigenze politiche del Governo italiano, che vuole avere voce in capitolo nella Nato. Lo ha rivelato all’Unità Hans Kristensen, uno specialista del Natural Resources Defense Council (NRDC), autore di un rapporto sulle armi atomiche in Europa che sarà pubblicato tra qualche giorno;
secondo questo rapporto, nelle basi americane in Europa ci sono
481 bombe nucleari, dislocate in Germania, Gran Bretagna, Italia, Belgio, Olanda e Turchia. In Italia ve ne sono 50 nella base di Aviano in Friuli e altre 40 in quella di Ghedi Torre, in provincia di Brescia.

(*) il potenziale delle atomiche sganciate su Hiroshima e Nagasaki nell’AGO1945 era rispettivamente di 18 e 20 kiloton, tanto per dare un idea…

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Quando ci si ritrova di fronte questi dati, e si ragiona sul ruolo potenziale che indubbiamente hanno queste armi (di concezione e fabbricazione AMERICANA) tutto diventa più facile da comprendere in conclusione, cioè che l’intera Europa, da 70anni(dal termine della II WW), è vassallo ad uso e consumo USA.

Di conseguenza, tutte le scelte politiche, sociali, antropologiche e chi più ne ha più ne metta, in area EU avvengono SOLO ed ESCLUSIVAMENTE sottostretto consenso USA.

Da qui, è facile comprendere come mai ogni tanto, quando sorgono problemi seri in ambito EU, si alza stranamente “anche” la voce americana di un paese così lontano, per bocca dei suoi esponenti di vertice…

Lukas
Scritto il 21 Luglio 2015 at 11:11

aorlansky60,

Si alza ” stranamente ” la voce americana ?……A me non sembra affatto strano, anzi…..

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