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GOVERNO: Tagli alle spese. Ma poi compriamo 200 auto blu
E’ arcinoto il fatto che tra cittadini e casta politica ci sia ormai una forte discordia. Il che è comprensibile per certi versi, però deve anche fare meditare. Sono loro quelli che dirigono la baracca e siamo noi a votarli. Quindi ritengo sia un atto di responsabilità cercare un atteggiamento costruttivo anche nei confronti della politica italiana. Anche se poi, sembra che ce la mettano proprio tutta per farci imbestialire. (guardate qui gli ultimi sondaggi)
Si parla di tagliare costi, fare sacrifici, alzare le tasse…E in questo ambiente che succede? Succede che esce un nuovo bando per comprare nuove 400 auto blu, per un controvalore di 10.000.000 di Euro.
Ma non solo. Ora spunta anche un nuovo bando per il noleggio a lungo termine di 4.350 veicoli al costo di 84.673.752 euro. Le aziende avranno tempo fino al 14 di giugno per presentare le offerte, le amministrazioni un anno per approfittarne. La gara è divisa in cinque lotti: 2.750 auto di servizio, 630 berline ad alimentazione tradizionale ed elettrica, 470 veicoli commerciali, 300 vetture a Gpl e 200 a metano. La durata del contratto per chi aderisce va da un anno a sette. Tutto questo ad appena due mesi dalla chiusura del primo censimento nazionale delle auto pubbliche che il governo ha affidato agli esperti del Formez (che di auto blu ne ha tre). (Source)
Molto bene, allora facciamo due conti. Totale: 95 milioni di euro per fornire un ‘servizio di importanza fondamentale’ e di cui le pubbliche amministrazioni sono attualmente sprovviste: 400 nuove auto blu, più altre 2350 con noleggio di lunga durata. Ma il numero di veicoli acquistati potrebbe anche aumentare di un quinto, quindi di altre 80 unità nel giro di un anno.
Le nuove auto blu andranno ad aggiungersi alle oltre 60mila già a disposizione dell’amministrazione pubblica: 10mila a disposizione di ministri e dirigenti più altre 50mila per un costo di quasi 2 miliardi di euro. Ovviamente il tutto a spese dei cittadini italiani.
Viva l’Italia….eccovi un buon consiglio per le prossime elezioni…
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DT
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Basta seguire le tante vetrine televisive (Vespa, Floris etc.) ed ascoltare i nostri “rappresentanti” per capire come ci stiano costantemente ripropinando – con encomiabile faccia tosta – il giochetto delle tre carte. Continuano a parlare, a presentare progetti piú o meno rigorosi e ad argomentare sempre in prima persona: “Io vorrei, io sarei favorevole a …” e cosí via – poi tornano alla Camera, vanno in Commissione e… non succede assolutamente nulla. Anzi – spesso succede il contrario di quello che hanno promesso o avrebbero dovuto promettere.
E’ sempre il “partito” che non ha fatto quello che i singoli “onesti-politici-indignati”, sempre pronti a rivendicare sdegnati la propria “incontestabile integrità personale,” avevano proposto in televisione. Sono sempre gli altri, gli altri politici, ad aver affossato la riforma. E allora? E’ ovvio: bisogna finalmente riformare (per l’ennesima volta) i partiti. Facciamo quindi una nuova, ennesima bella Commissione che fra un mese (o tre? o un anno? due anni?) presenterà una proposta, che poi passerà alle Camere dove verrà nuovamente affossata o modificata in modo da salvare lo status quo della “Casta”.
E i soliti, instancabili, sinceri “onesti rappresentanti” verranno a promettere nuovamente una qualche altra nuova riforma.
E’ un po’ come il moto perpetuto – e sempre, comunque, tornando al punto d’origine: che è quello dei loro interessi (nonché quelli dei loro milioni di amici e parenti). Mi viene in mente una frase – un tantino volgare – di un film di Clint Eastwood (“Il texano dagli occhi di ghiaccio”): Se mi stai urinando in testa non venire a raccontarmi che piove…
Ci stanno prendendo per i fondelli da 50 anni, ci parassitano peggio delle zecche e continuano a raccontarci che loro sono forse imperfetti, bisognosi di riforma – ma comunquenecessari: per la democrazia… E questa (loro) democrazia ha, purtroppo, un costo iperbolico. Ma nulla è troppo caro, per il bene della democrazia…
Il guaio è che questa – oltre a tutto – non è neanche una vera democrazia: è una partitocrazia oligarchica e clientelare, totalmente autoreferenziale e solo formalmente democratica. Per vedere una democrazia vera basta andare in Svizzera, dove il popolo ha la possibilità di condizionare i propri governanti – e i propri partiti – con referendum assolutamente vincolanti (sia abrogativi che propositivi). E infatti la realtà della Svizzera (fisco, servizi sociali e previdenziali, spesa pubblica, infrastrutture etc.) è un tantino diversa da quella di questa “nostra democrazia nata dalla Resistenza e fondata sul lavoro” (degli altri, ovviamente). Come diceva Bergasim, sarebbe tempo di ghigliottine…
E’ vero – non è facile prendere i forconi. E, in particolare, è sempre pericoloso essere il primo a farlo. Ma ormai dovremmo capire che senza i forconi queste zecche non se ne andranno mai.
Attendiamo pazientemente…
Incommentabile!