Giappone e Cina sulla strada di una nuova alleanza economica
Tokyo compra titoli cinesi in Renminbi per un controvalore di 10.3 miliardi di USD.
Proprio nel momento in cui gli USA riprendono in considerazione un po’ di sano protezionismo (Obama sta per firmare una legge che imporrà delle tariffe sull’import cinese), e di per se apre la strada ad una nuova guerra valutaria e commerciale, in Estremo Oriente succede un qualcosa di molto molto importante.
Questa notizia rappresenta non solo un cambiamento epocale, ma anche l’ammissione dell’importanza di una “nuova valuta”, lo yuan cinese.
TOKYO, March 13 (Reuters) – Japan will buy 65 billion yuan ($10.3 billion) of Chinese government debt, the first major economy to do so, giving China a mark of approval in the credibility of the yuan as an international currency.
Other countries are investing in China through state agencies, but Japan’s investment is by far the biggest in the yuan. As a currency with limited convertibility, such bets are symbolic of the shift in global power towards China as the world’s fastest-growing major economy.
Quindi il Giappone diversifica acquistando titoli in valuta locale, ovvero in renminbi, del concorrente cinese. Si tratta di 10.3 miliardi di Dollari. Un vero evento mai visto prima, già anticipato sulle pagine di I&M (un post scritto da Lampo che deve essere assolutamente ripreso) che ha un significato sia simbolico ma non solo. Viene praticamente riconosciuto dal Giappone il nuovo ruolo globale della moneta cinese, ora utilizzata anche come “riserva” dal governo nipponico. Inoltre rappresenta un importante punto d’incontro tra due economie che, dopo anni di concorrenza, hanno deciso di collaborare, rafforzando i legami economici. Non so se vi rendente conto di quale tipo di corazzata si sta generando in Estremo Oriente..
Sostieni I&M. il tuo contributo è fondamentale per la continuazione di questo progetto!
STAY TUNED!
DT
Tutti i diritti riservati © | Grafici e dati elaborati da Intermarket&more su database Bloomberg | NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)
Di particolare interesse è la notizia che Obama stà per firmare una legge di stampo “protezionistico”, anche se più che proteggere – secondo me – bilancia il rapporto tra Cina e USA, sinora sproporzionatamente a favore di Pechino (Gaolin docet).
Finalmente gli USA si stanno svegliando. A quando la cacofonica Europa?
E’ una firma d’interesse per ritorsione contro la presa di posizione di pechino di limitare l’esportazione di terre rare. Per risolvere i problemi andrebbero firmate altre leggi, mi sembra di vedere i bambini che si sfidano dicendo io ce l’ho più grosso.
Nonostante l’atavica ostilità che i cinesi e giapponesi hanno reciprocamente, si sta procedendo sulla via dello spostamento del centro economico mondiale da ovest a est.
C’è poco da fare, sarà così. Da un po’ di tempo i 2 paesi hanno capito che, piuttosto che continuare a coltivare vecchi rancori è meglio cominciare a sfruttare al meglio la perfetta complementarietà delle economie dei 2 paesi. Altissima tecnologia unita a una capacità di produrre di tutto, in quantità a volontà, che non ha paragoni.
Prima si prende atto che ormai la frittata è fatta e che l’occidente deve rassegnarsi al futuro ruolo di secondo piano meglio è.
La consapevolezza permette di ragionare e di decidere meglio su come andare avanti nel prossimo futuro.
Consapevolezza e ragionamento: fossero due titoli azionari potremmo comprarne e regalarli a chi ci governa. Nella nostra classe politica non vedo questi (ed altri) valori: dubito su decisioni positive per il futuro, anzi della frittata ci si renderà conto quando sarà andata a male.
Temo che tu abbia ragione, anche perchè il discorso non vale solo per l’Italia ma, purtroppo, anche per tutti gli altri paesi occidentali.
Quando parlo di queste questioni con operatori europei o americani, che lavorano da quelle parti, dicono tutti la stessa cosa: a casa loro i governanti non capiscono nulla di cosa sta succedendo.
Però non si sa mai.
La speranza è l’ultima a morire e non è mai troppo tardi per imparare.
Purtroppo non è una bella notizia… secondo me in particolare per la politica che gli USA e l’UE stanno attuando per, in teoria, consolidare (o peggiorare?) i loro problemi finanziari.
Non vorrei che il movimento di questi ultimi giorni sulle materie prime, in particolare l’oro… costituiscano un avvertimento per la Cina (se così fosse ci rendiamo conto della potenza di fuoco delle banche d’affari?)
Ripeto quanto dicevo nel precedente post che hai citato: siamo in piena guerra valutaria… forse posso aggiungere una delle più importanti, di quelle che verranno ricordate a livello storico.
Ogni tanto ripenso alla lungimiranza della soluzione prospettata da una nota ex-mente del Fondo Monetario Internazionale (silurata facilmente grazie alla suo tallone d’Achille… il proverbiale “apprezzamento” per il sesso femminile…) che aveva proposto di sostituire, negli scambi internazionali, il dollaro con i DSP (ovvero i Diritti speciali di prelievo, la moneta usata dal FMI) in modo da “abituare” il mondo ad usare un paniere di monete anziche’ solo la valuta USA (o le materie prime con i relativi accordi commerciali e di estrazione).
Riprendo un passo di un’affermazione di tale mente fatta durante un discorso presso la Brookings Institution. Avrete sicuramente avrete capito che parlo di Strauss-Kahn:
“Ultimately, employment and equity are building blocks of economic stability and prosperity, of political stability and peace. This goes to the heart of the IMF’s mandate. It must be placed at the heart of the policy agenda”
“In definitiva, l’occupazione e l’equità sono gli elementi di stabilità e prosperità economica, di stabilità politica e di pace. Ciò riguarda il mandato fondamentale del FMI. Esso deve essere posto al centro dell’agenda politica.”
La fonte è un articolo che avevo letto oltre un anno fa, scritto da un’altra notevole mente che… sicuramente conoscete: Joseph E. Stiglitz
http://www.project-syndicate.org/commentary/stiglitz138/English
Ovviamente si tratta di uno dei tanti articoli da conservare nel proprio archivio di articoli economici, da rileggere… quando, a causa delle sirene dei mass-media del settore, pensiamo di avere perso “la bussola finanziaria.
Più che un alleanza “l’unione fa la forza” la vedo come un modo di proteggersi, da una recessione globale mantenendo la porta aperta su un mercato immenso, del tipo io do una cosa a te in cambio tu ne dai una a me.