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Cina: nasce una nuova era

Scritto il alle 09:36 da Danilo DT

Quanto è avvenuto ieri è stato previsto dal sottoscritto molti mesi fa, fortemente ribadito nel Meeting 2010 e ancora ricordato all’interno delle varie Compass inviate agli amici del blog.
Un annuncio che va a consolidare lo scenario di rafforzamento delle valute dl Sud Est asiatico, Yuan in testa, ovviamente.

BEIJING—China’s move to make its exchange rate more flexible will help put the world’s third-largest economy after the U.S. and Japan on a course to boost the spending power of its own consumers and ease the strains with other nations caused by its long reliance on exports. The decision to drop the nearly two-year-old peg, announced by the central bank over the weekend, was a difficult one for Beijing’s leaders, even though it is likely to result in only a modest appreciation of the yuan.
The leadership had to overcome fierce resistance from a domestic export lobby, as well as its own nervousness that the economic problems in Europe and elsewhere will add to the risks of a transformation that will alter the country’s drivers of growth. Yet with pressure on China building in both the U.S. Congress and the Group of 20 major economies, the decision showed pragmatism and a desire to set China’s economic relations with the world on a more sustainable footing.
(Source:WSJ)

Quindi come avrete letto qui sopra, la Cina finalmente dà spazio ad una maggiore fluttuazione della sua valuta, andando contro a molti esportatori che ovviamente tifavano ancora per uno yuan sottovalutato, che favoriva eccezionalmente le esportazioni. Nel comunicato ufficiale si legge che la Cina “va incontro alle esigenze delle economie globali e assume un atteggiamento cooperativo”.

Se mi permettete, dubito fortemente che Pechino abbia preso questa decisione senza ponderare tutti i pro ed i contro. (Chart from WSJ)

cross-dollaro-USA-yuan

Gli effetti del nuovo Yuan

Ovviamente questa nuova fluttuazione farà rafforzare ulteriormente le valute dell’area asiatica e cinese in primis. Quindi yuan più forte e cinesi più ricci. Una mossa che stimolerà i consumi interni ma che comporterà anche una frenata delle esportazioni. E se ci pensiamo un attimo, tutto questo acquisiste un senso proprio in questo particolare momento storico.
Infatti l’economia cinese, da più parti, era data in “surriscaldamento”. La presa di posizione di Pechino può esser paragonata ad una manovra economica che va a rallentare artificiosamente la velocità della crescita cinese. E, indirettamente, ciò che poteva diventare negativo per la Cina, diventa positivo. Infatti contribuirà ad un riequilibrio dell’economia (se vogliamo renderà l’economia cinese più “matura”) e renderà la Cina ancora più potente.
Per farla breve, sta per accadere quanto più volte auspicato.

La Cina sta mettendo le basi per acquisire il dominio di una buona fetta del potere commerciale in mano, una volta, ai paesi Europei e agli USA.
Se anni fa a comandare il mondo era il Vecchio Continente, se fino a qualche mese fa a dominare era il consumatore Usa, Mr. Smith, oggi non è più così. Il mondo sta cambiando. I paesi emergenti sono diventati addirittura finanziatori di quelle economie considerate “più solide” ma che solide non sono. Anzi, sono cariche di debiti, condannate dalla deflazione o se preferite ad una crescita piatta. E per magia…i giochi si invertono.
Pensateci un attimo, il famoso decoupling prende forma. Certo, ci vorrà del tempo, ma le basi sono state messe. Il gigante cinese, ed assieme a lui la grande outsider brasiliana e la ultrapopolosa India, garantiscono oggi più solidità e più crescita. Certo, il tessuto sociale necessita ancora di grandi riequilibri. Ma come detto siamo solo all’inizio.
Il mondo sta cambiando, e se ci sarà un nuovo domani di crescita economica decente, molto probabilmente lo si dovrà proprio alle nuove economie. E state pur certi che col tempo, il peso economico ma anche politico di questi paesi, non potrà che aumentare progressivamente.
Tenetene quantomeno conto.

Trade balance (fonte: WSJ)

Lo Yuan vs. le altre valute (fonte Reuters-WSJ)

NB: Attenzione! Leggi il disclaimer (a scanso di equivoci!)

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