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FTSEMIB Bad Bank Index

Scritto il alle 11:35 da Danilo DT

bad-bankLa questione Bad Bank sembra risolta. Ma il realtà il nostro FTSEMIB e le banche italiane hanno reagito male. Anche lo spread BTP Bund è peggiorato. Forse perchè la soluzione trovata non porterà benefici al nostro settore bancario?

Il settore bancario è assolutamente il grande protagonista di questi giorni, talmente protagonista che va ad oscurare quello che, di diritto, è la star del 2016 in negativo, ovvero il petrolio.
Infatti la questione della bad bank, oltre che la sostenibilità delle banche italiane e non solo, hanno contribuito in maniera determinante a far scendere (e non di poco) i mercati.

Sembra ormai che la questione della “Italian Bad Bank” sia ormai in via di risoluzione. Mancano i dettagli, ma le idee un pochino più chiare sembrano esserci. Anche se il mercato non ha proprio festeggiato alla notizia.

È stato trovato l’accordo in sede Ue per la gestione delle sofferenze bancarie degli istituti italiani. Lo ha dichiarato il ministro del Tesoro, Pier Carlo Padoan, al termine dell’incontro intorno alle 22 con il Commissario Ue Vestager durato oltre 5 ore. Il meccanismo prevede la cessione dei crediti deteriorati a società veicolo che emetteranno obbligazioni sulle quali le banche potranno acquistare garanzie pubbliche «a prezzi di mercato», ha precisato la commissaria Ue Vestager.(…) Si tratta di una garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze (GACS), che «accompagna e si rafforza, tenendo conto delle misure per la velocizzazione dei processi che sono stati già introdotti qualche mese fa. Quindi -ha aggiunto – è uno strumento che completa la scatola per gli attrezzi italiani per gestire i crediti in sofferenza». (Source)

Non voglio in questa sede parlare delle eventuali discriminazioni che derivano da queste decisioni. Mi riferisco ovviamente al capitolo “aiuti di Stato” e quanto è stato fatto per le banche tedesche (ad esempio) e le inequità che ne derivavano.
La verità è che facendo due conti, la situazione cambia di poco. E ce lo spiega bene Seminerio:

(…) Si tratta di soluzione “di mercato” perché avrebbe potuto essere realizzata anche in assenza di intervento pubblico. Quest’ultimo opererà solo “a valle”, e di conseguenza alzerà il rating della tranche senior di meno di quanto sarebbe accaduto se il Tesoro fosse stato pienamente co-obbligato. In conseguenza di questa struttura, vi saranno banche che ricaveranno tranche senior molto piccole, e quindi potranno liberarsi di poche sofferenze, peraltro all’assai probabile prezzo di farsi incenerire di perdite la tranche equity e la mezzanina. Quindi: la Ue ottiene una soluzione di mercato in senso proprio, che cambierà verosimilmente di poco la situazione delle sofferenze delle banche italiane. Per molte di esse serviranno ancora aumenti di capitale, nel corso del tempo. (Source)

La morale è quindi chiara e spiega il perchè della reazione negative dei mercati. Alla fine per le banche cambia poco e soprattutto, potrebbe imporre nuovi aumenti di capitale.
Ho provato a fare due conti con un caro amico del blog. Direi che colossi come Intesa Sanpaolo, UBI, Popolare Sondrio dovrebbero essere già a posto così. Mentre invece Unicredit, la solita MPS, o ancora Carige o il Banco Popolare, potrebbero avere bisogno di nuove iniezioni di capitale. Ma non prendete per legge quanto vi scrivo, sono i famosi “conti della serva” spannometrici ma spesso, ahimè, veritieri.
E quindi, è normale vedere il nostro indice oggi in difficoltà dopo un periodo da super star nel  2015, se paragonato agli altri listini, anche perché il nostro indice è profondamente legato al mondo bancario, ricordiamolo. Infatti, come andamento, possiamo tranquillamente sovrapporlo all’indice europeo delle Banche.

FTSEMIB vs EuroStoxx Banks

FTSEMIB-STOXX-EURO-BANKS

Ed è inoltre inevitabile che, malgrado l’assicurazione ei Draghi con il suo QE Europeo, anche lo spread BTP Bund ne paghi le conseguenze.

FTSEMIB vs Spread BTP Bund

FTSEMIB-BANKS-SPREAD-ITA-GER-10YRCerto, se non ci fosse Draghi, non oso immaginare a che punto saremmo: ecco perché inizio a temere la necessità di una polizza assicurativa a tempo “indeterminato”.

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Danilo DT

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3 commenti Commenta
aorlansky60
Scritto il 28 Gennaio 2016 at 14:38

beh, la faccenda sembra piuttosto chiara, cioè che i mercati hanno fiutato la fregatura che l’UE (e chissà chi altri…) ha di nuovo sparato al ns paese (benchè l’irreprensibile padoan l’abbia portata a casa come un successo)… il termometro della situazione è nel movimento che i mercati stanno assumendo da un paio di gg sui listini dei bancari italiani… tutto molto chiaro, caro watson…

aorlansky60
Scritto il 28 Gennaio 2016 at 14:44

@ DT

“Certo, se non ci fosse Draghi, non oso immaginare a che punto saremmo…”

puoi dirlo forte, caro DT, d’accordissimo… 😉

…almeno fino a MAR2017 l’ombrello aperto di [super]mario proteggerà l’italia… ma poi [quando si chiude] ?????…

ob1KnoB
Scritto il 28 Gennaio 2016 at 15:13

E’ quasi comico o meglio tragicamente comico. Come più volte scritto, l’ultima una decina di giorni fa’, i conti della serva sono semplicissimi ed anche il processo logico da cui derivano. Il drammatico paradosso che per questo, come per altro, si spera sempre in una soluzione geniale e quasi sempre di alchimistica finanza che risolva….
Il problema, che si badi bene è solo acutamente ‘italiano’ ma generalizzato nel globo, è perdite da contabilizzare. Punto. Le puoi chiamare come vuoi ma tali sono. Le puoi contabilizzare in decenni, basta una convenzione o una leggina, e sempre li’ resteranno. Viceversa qualcuno se le accolla. Si può fare chiaro…(lo hanno già fatto per tante volte) basta ingoiare ed azzerare un sistema finanziario e politico globale. Ma siccome non si vuole risolvere il problema basta semplicemente non guardarlo. Ho già detto che si semplifica molto la valutazione partendo dai dati supermacro. I basilea, le solvency etc etc si basano su coefficenti e regole irreali ed inadeguati. Soprattutto non saranno MAI sufficienti in presenza di leva e fuori bilancio e deregulation. Punto.
Intorno ci possiamo montare tutta la fanta finanza che vogliamo. Ma una insolvenza rimane tale anche se non è mia o tua o sua. E’ un ossimoro clamoroso dire che lo stato presterà una garanzia guadagnandoci e senza rischio. Ma chi vogliono prendere per il culo? Per quale motivo prestare una garanzia se non c’è rischio? E se non c’è rischio perchè regalare a qualcuno reddito che potrebbe farmi comodo visto la carenza di reddito? Banale vero? sono 100Mld in Italia a spanne e qualche trilione nel mondo….
Ma una soluzione c’è…..: non fare oggi quello che potresti non fare mai….

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