Forte correzione delle valute emergenti: cosa sta succedendo?
Cambiano le prospettive sul forex e sui bond dei paesi emergenti? Aiutano anche le minacce di frenata del quantitative easing, fonte di carry trade
Molte valute emergenti hanno subito nei giorni scorsi una correzione molto violenta. Ma fate attenzione. Non è un episodio isolato alla Lira Turca, o al Rand Sudafricano. E’ un fenomeno comune a tutte le valute.
Analizzando l’indice JPMorgan Emerging Currency Index, tutto questo è evidentissimo. Questo indice era stato creato da JPMorgan per mette a nudo il carry trade a favore delle valute emergenti.
The index, called IncomeEM, is intended to deal with the higher volatility of emerging-market currencies. It keeps track of interest rates, along with volatility implied by forward rates, on a basket of 20 emerging-market currencies against the US dollar. Using this data, it is rebalanced monthly to invest in the five currencies with the highest carry-to-risk ratios. (Source)
Grafico JPMorgan Emerging Currency Index
Il grafico è chiaro. Da metà maggio è stata correzione molto violenta. Ovviamente ciò che bisogna cercare di capire se questa correzione è un temporale primaverile (uno dei tanti di questo periodo) oppure un qualcosa di ben più consistente. Parlando con analisti di UBS e SG, sta maturando la convinzione che possa essere anche un qualcosa di più consistente.
Addirittura qualcuno (fonte SG) dice: “e’ andata, il mercato toro per le valute emergenti è finito!” E la prima valuta ad aver “perso” il treno del rialzo è proprio il rand sudafricano e a ruota la lira turca, condizionata anche dalle problematiche interne oltre che per un deficit commerciale pari a 10.3 miliardi di USD. View negativa anche per bath thailandese e peso messicano.
Morale: si teme un sell off degli asset emergenti da parte degli investitori. E questo sarebbe realmente un qualcosa di rivoluzionario, nuovo e anche molto pericoloso. Non dimentichiamo MAI che sarebbe sbagliatissimo pensare a movimenti “isolati”. La globalizzazione interconnette tutto e tutti.
Senza poi dimenticare che il rischio frenata del quantitative easing delle principali banche centrali potrebbe fungere da ulteriore freno, con conseguente rischio di frenata di carry trade.
STAY TUNED!
DT
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Reagiscono all’aggressione concorrenziale…..del drago di cartapesta…..nipponico….che spera di poter risolvere i suoi problemi a spese di tutti gli altri .
Il rand corregge perchè corregge l’oro. La correlazione mi sembra evidente. Ci sarà da preoccuparsi quando a indebolirsi saranno le commodity currencies…
a me sembra evidente proprio dal grafico che esattamente un anno fa è successa la stessa cosa
E a me sembra ancora piu’ evidente che nei 2 anni scarsi coperti dal grafico e’ accaduto un ribasso peggiore di questo almeno 3 volte….nella parte in inglese è scritto che questo indice è per sua natura molto volatile, questo lo si vede anche a occhio nudo… chissa’ perchè? non sarà per caso dovuto al fatto che le prime 4 valute mondiali coprono circa l’80 % delle transazioni globali e il 95% delle riserve delle banche centrali? Ora con tutta la buona volontà proprio non ci riesco a farmi venire un attacco di panico con questo grafico, scusami DT, posta qualcosaltro la prossima volta, magari il link all’esorcista in streaming, se vuoi farmi un po’ di paura…
è interessante osservare la quantità di feedback perverso che impazza sui mercati in questi tempi, e può solo peggiorare. La politica inaugurata dalla FED e proseguita con mezzi leggermente diversi dalla BCE e amplificata dalls BOJ ha cancellato la residua aderenza ai fondamentali macro economici da parte dei mercati che sono ormai sostanzialmente dediti a una sola attività: l’analisi semantica delle parole di questo o quell’esponente della FED. In questa fase la convinzione giusta o sbagliata che sia che la FED riduca gli acquisti di bond fa salire i tassi sui treasuries i quali essendo ancora il perno di tutti i mercati fa salire i tassi dei paesi EM e deprezza le loro monete. In questo modo, se la situazione dura abbastanza a lungo, aumenterà il costo del funding in quei paesi che sono gli unici ad avare prospettive di crescita reale nei prossimi decenni e che pure costituiscono l’unica giustificazione alla quotazione delle grandi corporations quotate a New York. Mentre anche gli interessi sui mutui salgono (malgrado i tassi a zero) e le banche fanno ulteriori utili sul maggior spread, Average Joe si trova spendere qualche dollaro in più in interessi e meno in altre cose. E’ questo che si voleva ? Cosa accadrà non ne ho la più pallida idea, forse vedremo il decennale al 3% oppure avremo un rally epico che lo riporta all’1,25% ma sono altrettanto certo che non lo sa Bill Gross e neppure Ben Bernanke. Le informazioni (troppe) le possiedono tutti e malgrado il mondo sia pieno di gente brillante questi hanno opinioni totalmente differenti malgrado i dati di partenza siano gli stessi per tutti e i PhD in economia si sprechino. Chiamiamo tutto questo con il suo vero nome: entropia socio/economica, impossibilità di governare alcunchè, risibili tentativi di vedere un ordine nel rumore di fondo di una complessità che è molto oltre la soglia di trattabilità.
che ne pensi di questa notizia John?
http://it.finance.yahoo.com/notizie/google-firmato-accordo-per-acquisto-121400949.html
anche Google ha capito che il problema e’ accaparrarsi piu’ energia possibile?
sinceramente mi inizia ad interessare qualche obbligazione sovranazionale tipo Bei etc sul rand…cedole alte…e il rand si e’ gia’ abbastanza svalutato..che ne pensate?
sarebbe anche interessante vedere cosa han fatto le monete degli stati che han ospitato eventi tipo coppe del mondo e olimpiadi poco prima dell evento…l ultima volta in ucraina per gli europei la grivna si era apprezzata rispetto all euro…stessa cosa per la sterlina per le olimpiadi…che succeda anche al real?
http://intermarketandmore.finanza.com/alert-in-arrivo-crisi-subprime-in-asia-55670.html
Ricordi?
non c’entra un fico secco, non riguarda la cina e neppure il giappone ma i paesi dell’ASEAN: korea, malesia, indonesia, filippine… crescita elevata grazie al boom del credito e parte di quel credito è denaro caldo da fuori, listini azionari al cui confronto S&P 500 e DAX sono gratis. Rispetto il 1997 questi paesi hanno molte più riserve in dollari ma il dollaro non è il porto sicuro che era nel 1997 ma espressione di un paese malato di cancro che è alla base di tutti i mali. Sai come la penso: NON ESISTONO PORTI SICURI, quando la bolla scoppierà travolgerà azioni, bond lunghi e brevi, farà fallire gli stati più deboli, manderà al tappeto i valori delle commodities etc… poi uno può illudersi come meglio crede.
e allora cosa ci resta per star un po tranquilli sinceramente?
stare tutti liquidi e un po d oro?
Infatti io mi riferivo al grafico di quel post. Non è riferito alla Cina…
meglio la prima della seconda. però esistono anche alternative interessanti, magari non alla portata di tutti ma esistono…
certo, ma il rischio controparte oggi non è considerato rischio, ma solo controparte. La prossima volta non c’è spazio per salvataggi stile AIG e una volta provate tutte le soluzioni sbagliate, adotteranno quella giusta e alcune grandi banche salteranno. Certo da qui a rendere insolvente la clearing house ce ne vuole ma siamo dentro una bolla di credito tale…
Non dispongo di dati per cui faccio solo ipotesi. Le monete degli emergenti si stanno allineando/riequilibrando rispetto l’inflazione d’appartenenza per cui erano sopravalutate altrimenti come si spiega anche il relativo calo del dollaro.