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FMI e MUTUI: insolvenze e previsioni
Un rapido aggiornamento sia sui report del FMI, Fondo Monetario Internazionale; e sui rischi default per i mutui su immobili commerciali negli USA:
Credo proprio che il mondo si possa dividere in migliaia di fazioni e pareri sulle prospettive dei mercati e delle borse. C’è chi dice che il peggio è alle spalle, c’è chi garantisce un ritorno ai minimi precedenti, c’è chi inizia a vedere alcuni raggi di luce e così via. Ma al momento l’incertezza regna ancora sovrana, anche se leggermente meno di qualche mese fa.
Come forse ricorderete, da mesi ribadisco il fatto che il settore assolutamente chiave per la ripresa del mercato, dell’economia e del trend delle borse resta sempre quello bancario. Ed in effetti la previsione è stata azzeccata. Sono le banche USA che stanno muovendo al rialzo gli indici. E questo perché proprio il settore finanziario, dato per spacciato fino a qualche settimana fa, sembra destinato invece ad una ripresa, senza dimenticare un fatto: chi è rimasto, dominerà il mercato. Quindi brillanti prospettive in primis per GS e MS, ma anche per BofA & Co.
Se notate, il mercato si è mosso al rialzo non solo grazie ai (teoricamente) brillanti risultati delle banche USA, ma anche grazie ad un rallentamento della paura (rischio percepito) che ha fatto scatenare nuovamente il trading e gli acquisti in borsa. Inoltre non possiamo negare il fatto che lo scenario per le banche sta progressivamente migliorando, grazie all’enorme impegno del Governo Usa a sostegno del settore.
E tutti questo risulta sulla carta molto coerente con il rimbalzo di queste settimane. Infatti i mercati vivono di emozioni, di speranze e…di previsioni. E tutto quanto è uscito sui media in questi giorni va verso un rasserenamento dello scenario.
Non voglio tornare a parlare del ruolo dei media e dell’impatto psicologico che hanno questi dati. Resta il fatto che se si cercava di riportare un po’ di fiducia e di ottimismo, in qualche modo l’obiettivo è stato raggiunto.
Ma è tutto oro ?
Il dubbio che continua a tormentarmi è sempre il solito:
Ma è un semplice fuoco di paglia oppure è veramente ripresa? Siamo fuori dal tunnel oppure ci aspetta un triste ritorno nel limbo?
Coi dati in possesso attualmente resta sempre difficile fare previsioni. I Governi e i banchieri continuano a dirsi molto fiduciosi, spingendo verso una view ottimistica. C’è invece chi la vede molto meno rosa.
E questo alcuno è niente poco di meno che il FMI: il Fondo Monetario Internazionale
Secondo l’autorevole fonte la recessione sarà molto più lunga di quanto si possa pensare. Per l’anno in corso si prevede una contrazione dell’1%.
Perché questa volta sarà diversa dalle altre?
Continuando a leggere il rapporto dell’FMI devo ammettere di aver provato un po’ di soddisfazione andando a leggere quanto noi abbiamo scritto e detto già molto tempo fa. Questa crisi e questa recessione non è paragonabile con altri episodi accaduti nella storia. Siamo di fronte ad un mix esplosivo che mescola crisi finanziaria, immobiliare e rallentamento economico. Quindi capite benissimo che siamo ben lungi dalla semplice recessione ordinaria, che rientra nei cicli delle economie da sempre. Il FMI la definisce “una combinazione rara”. Io aggiungerei più unica che rara. Ma sicuramente molto grave, talmente grave da far cambiare le abitudini persino ai consumatori americani che, notate bene, per la prima volta decidono di cominciare a risparmiare (assorbendo ulteriore liquidità dal mercato).
E, sempre d’accordo con la nostra view, il FMI chiede soprattutto un intervento con incentivi fiscali più che di quantitative easing. Non c’è che dire, siamo stati lungimiranti.
Tasso di insolvenza dei mutui
Dopo questo piccolo excursus un ultimo grafico che vi lascio senza commentarlo più di tanto. Si tratta del tasso di insolvenza sui mutui aperti su immobili commerciali.
Secondo questo grafico, risulterebbe ancora ben lontano la fine della crisi, soprattutto per le banche in quanto ci sarebbe il concreto rischio di un peggioramento della solvibilità sui mutui. Se poi andiamo a sommare il credito al consumo e le carte di credito…beh…non possiamo certo nascondere il fatto che di rischi da sopportare ce en sono ancora molti, soprattutto proprio per il settore che oggi beneficia maggiormente della ripresa. Le banche.
STAY TUNED!
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